Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 01/11/2017 Qui - Le verità sospese (Drammatico, Usa 2015): Partendo dallo spunto di una vicenda processuale, il protagonista di The Adderall Diaries (in originale), film scritto e diretto dalla giovane Pamela Romanowsky ispirandosi al libro "Troppa vita" di Stephen Elliott, colto dal classico blocco dello scrittore, rielabora attraverso una sorta flusso di coscienza interiore i propri traumi passati ed un vissuto tormentato dove al centro di tutto c'è la figura del padre, come un padre di famiglia (un comunque sprecato Christian Slater, ovvero Mr. Robot) è imputato nel processo, accusato di aver ucciso la propria moglie ed aver occultato il cadavere. Questa sorta di parallelismo offre un incipit (idea di partenza interessante) più che buono (anche se in realtà l'analisi del crimine è indiretta e non è l'argomento diretto del racconto), ma la sceneggiatura non riesce a trovare la sua giusta coesione (non riuscendo a decollare) con i molti elementi che mette in gioco. Giacché anche se questo non è semplicemente un thriller, ma una profonda analisi psicologica che riflette sulla nostra memoria che a volte c'inganna, procede per tronconi paralleli senza che tali segmenti riescano a formare un corpo unico. Il film infatti è molto confuso (la storia non è raccontata in maniera coesa) e manca completamente l'obiettivo, presentando tanti aspetti sfuggenti di una trama non riuscita, tanti particolari buoni insomma, ma di un quadro finale non buono. In più l'andamento generalmente piatto, lento e privo di una regia di pregio, fanno precipitare il film nell'anonimato più assoluto. Certo, non era facile per un esordiente fare centro subito, ma con James Franco e Ed Harris a disposizione (che offrono comunque una discreta performance) qualcosa in più si poteva e si doveva decisamente fare. Voto: 5