domenica 7 aprile 2019

Masterminds: I geni della truffa (2016)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 20/12/2017 Qui - Ispirandosi all'incredibile storia di David Ghantt, l'uomo che nella storia degli Stati Uniti detiene il record insuperato della rapina bancaria più fruttuosa di sempre (ben 17 milioni di dollari, 2 dei quali mai recuperati) la simpaticissima (leggera ma briosa, dotata di interpreti bravi e scenette simpatiche capaci di intrattenere e divertire in maniera sufficientemente valida) commedia Masterminds: I geni della truffa (Masterminds), pellicola del 2016 diretta da Jared Hess (conosciuto per altrettanti spassosi film demenziali come Super Nacho), racconta gli incredibili retroscena di questo leggendario colpo ai danni di un deposito di denaro destinato a pagare gli stipendi degli agenti federali (tra cui quelli di una esuberante Leslie Jones). La trama, pur con qualche trovata spassosa sa un po' di già visto, anche se strutturata in modo geniale, giacché il merito del film (come tutti quelli che si appoggiano a vere storie assurde), è di avere un andamento molto strano, cioè di non seguire la tipica struttura ordinata dei film ma di mascherare quell'andamento dentro la cornice di una sequenza di fatti che ha il passo caotico delle cose come accadono nel mondo reale. Diventa così difficile anticipare gli eventi e si rimane sempre spiazzati dalla folle idiozia e dalle coincidenze, implausibili e assurde se fossero state inventate ma accettabili solo sapendo che sono davvero accadute. Comunque non mancano altri elementi per intrattenere il pubblico (e salvare il film), dalla comicità fisica e stralunata di Zach Galifianakis, l'indimenticato strambo Alan de Una Notte da leoni, che impersona il protagonista, un semplice e innocuo (goffo) addetto ai trasporti che si lascia coinvolgere nel piano criminale per amore della bella collega Kelly, interpretata dalla brava Kristen Wiig, agli inseguimenti rocamboleschi tra le strade assolate del Messico, agli stravaganti personaggi di contorno, tra cui il sicario con l'ossessione per la caccia e le armi anticonvenzionali che conserva pezzi delle sue vittime che ha il volto di Jason Sudeikis (sempre efficace).
Al cast di volti noti e habitué del genere si aggiunge anche (il sempre versatile) Owen Wilson alias Steve Chambers, la vera mente criminale, spiantato padre di famiglia con manie di grandezza e poca voglia di faticare, mentre (la credibile) Kate McKinnon è la scorbutica e volgare promessa sposa del protagonista. Tutti questi attori offrono perciò una serie di siparietti tra il grottesco e il demenziale che si susseguono con un discreto ritmo, immersi in una colorata atmosfera anni '70 che condisce con un tono naif il tutto, soprattutto nel finale. Perché dopo la rapina succede di tutto e di più, in un precipitare di avventure non stop, un vortice inarrestabile di comicità allucinata cui è difficile resistere. Si ride, e molto. I toni pesanti, le gag trivialissime, accompagnate a battute talmente allucinanti da apparire straniate e stranianti infatti, generano un'ilarità irrefrenabile. Soprattutto grazie a Zach Galifianakis in stato di grazia (osservatelo nei suoi travestimenti, c'è da morire dalle risate), perché è inutile negarlo, il film funziona ed ha un motivo di esistere se non grazie a lui (d'altronde chi altro se non lui poteva impersonare un personaggio così sgangherato?). Mattatore mostruoso nel suo esaltare sensualità sgradevole e "cazzonaggine", sentimenti infantili e somma cialtroneria. Difatti questo è un film ben fatto, divertente, con equivoci pazzi e gag che funzionano (anche se poco originali). Certo, a volte si eccede con il trash ma sicuramente vale la pena guardarlo se si vuole passare un'oretta in allegria. Giacché la storia è interessante, grottesca e scorrevole quanto basta, e come detto ci sono diversi momenti davvero esilaranti. Certo, questa commedia sembra proprio più per la tv che per il grande schermo, addirittura poteva esser molto meglio (alcune scene infatti sono a dir poco forzate), ma riesce a strappare la sufficienza in quanto qualche sana e vera risata la strappa. Perché questa commediola divertente e senza pretese, spassosa e sufficiente, è una commedia più che guardabile e gradevole. Voto: 6+