Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 22/01/2019 Qui - Non ero e non sono stato mai attratto dall'arte in generale, men che meno dai pittori, ma devo dire che con Raffaello: Il principe delle arti, il primo film d'arte mai realizzato su Raffaello Sanzio, prodotto nel 2017 da Sky e Magnitudo Film, in collaborazione con i Musei Vaticani e diretto dal regista Luca Viotto (deceduto poco prima della distribuzione del film e di cui all'inizio compare una dedica), qualcosa è cambiato. Certo, non che adesso son diventato un esperto o che ne vedrei a centinaia, ma quest'immersione nella straordinaria bellezza delle opere di Raffaello e nei momenti topici della vita dell'artista attraverso raffinate ricostruzioni storiche, mi è piaciuta. Anche perché nonostante le varie scelte non indifferenti di trattare la storia (ovvero con tecniche diverse, giacché dai primi 30 minuti di film possiamo infatti notare tre stili di "documentario" differenti in cui Raffaello, interpretato da Flavio Parenti, rompe persino la quarta parete, mentre la spiegazione da parte di tanti storici dell'Arte e la ricostruzione della vita di Raffaello Sanzio tramite attori creano il resto del lungometraggio) e le opere (non tutte da me conosciute) di un grande artista, il film è piacevole e alla portata di tutti, sia agli addetti al lavori dell'Arte sia a giovani esploratori curiosi. Il film infatti possiede un buon ritmo e il mix di diversi metodi non danneggia il prodotto finale. Un prodotto che (anche senza il 3D) affascina lo spettatore, grazie a inedite riprese, e in cui abbiamo la possibilità di rivivere la Cappella Sistina con gli affreschi originali grazie al grande lavoro di ricostruzione storica del film. Un film, un documentario, curato, interessante e decisamente suggestivo, ma comunque non eccezionale o imperdibile. Voto: 6+