domenica 14 aprile 2019

L'uomo che vide l'infinito (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/12/2017 Qui - Basato sulla biografia L'uomo che vide l'infinito: La vita breve di Srinivasa Ramanujan, genio della matematica scritta da Robert Kanigel nel 1991, L'uomo che vide l'infinito (The Man Who Knew Infinity), interessante film del 2015 scritto e diretto da Matt Brown, racconta appunto l'incredibile storia (ambientata poco prima della Prima Guerra Mondiale) del matematico indiano Srinivasa Ramanujan che fu scoperto dal matematico inglese Hardy il quale riconobbe in lui una mente prodigiosa e fuori dal comune per le intuizioni matematiche che egli ebbe nonostante la sua mancanza di istruzione. E insieme realizzeranno (dopo tante peripezie) una delle più produttive (e speciali) collaborazioni della storia della matematica. Il film infatti, biografico, ben diretto e soprattutto molto ben interpretato da un'impeccabile Jeremy Irons (in linea con Race: Il colore della vittoria ma certamente meglio che in Assassin's Creed e High-Rise) nella parte del matematico Hardy come pure dall'indiano Dev Patel in quella di Ramanujan (anche perché la coppia studente-mentore funziona molto bene), cavalcando il fortunato filone della biografie di scienziati, più o meno romanzate, di cui certamente The Imitation Game è il migliore esempio recente, riesce ad appassionare lo spettatore alla vicenda del protagonista, in particolar modo per ciò che concerne la descrizione dell'amicizia (rappresentata bene dal regista) e del rispetto profondo che nacque e si accrebbe tra i due studiosi nel corso degli anni e a dispetto dei pareri e dei pregiudizi altrui.
Dopotutto uno dei temi affrontati e quello che affiora più di tutti è il razzismo, dato che emerge il disprezzo che gli europei provano di fronte a una persona proveniente dai loro possedimenti coloniali. Ramanujan infatti viene picchiato da un gruppo di coetanei in quanto diverso, i lividi sul volto del giovane corrispondo anche ai lividi che porta nel cuore. Viene trasmessa molto bene insomma la solitudine dello straniero. Altro argomento presente nel film è la guerra, come detto siamo nel periodo del primo conflitto mondiale e la crudeltà viene mostrata nella scena in cui una bomba viene scagliata su una Università uccidendo poveri innocenti. Tutti argomenti interessanti, anche se essi, poco sviluppati e non ottimamente argomentati, e poi qui la matematica (per chi non è avvezzo) è difficile da comprendere. In più a volte, si segue la faticosa ascesa sociale di Ramanujan senza che i personaggi esprimano una reale forza come era A beautiful mind, tanto per rimanere in argomento. Al contrario la narrazione è invece lineare e ricca di dialoghi, e una menzione speciale va alle funzionali musiche orientali. Ma purtroppo, anche se il film riesce a coinvolgere lo spettatore, esso si vede e si dimentica in breve tempo. Giacché L'uomo che vide l'infinito è davvero un filmetto convenzionale, dove il cast (comprendente Toby JonesStephen FryJeremy Northam e Kevin McNally) di supporto poco fa, dato maggior rilievo avrebbero forse meritato le figure altrettanto geniali del racconto. Tuttavia nel complesso il soggetto rende con equilibrio sia lo sfondo storico, che l'ambiente accademico inglese al tempo della Grande Guerra, elitario, razzista e chiuso, ma meno di quanto ci si potrebbe aspettare. Tutto per un film che si vede volentieri se non altro per il fascino di Jeremy Irons con l'eleganza dei suoi vestiti e la bella fotografia di un'attenta ambientazione, senza però aspettarsi troppo. Voto: 6,5