Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 01/11/2017 Qui - Il cacciatore e la regina di ghiaccio (Fantasy, USA, 2016): Partire dicendo che la storia non è stata mai raccontata e che racchiude in sé qualcosa di diverso e poi raccontare invece sempre la solita storia di amore (che vince sempre) e vendetta (che ti consuma dentro) non è un buon viatico per un film (una produzione che eccede per aspetti tecnici, musiche e costumi, a discapito però dell'intreccio narrativo spesso smarrito in un continuo e fantasioso carnevale fiabesco) come questo, uno strano incrocio tra il prequel del primo film e sequel/spin-off di quest'ultimo, dato che ci racconta le vicende del Cacciatore prima e dopo la conquista del trono da parte di Bella, quando incrocerà sulla sua strada due letali avversarie che ostacoleranno il suo amore per una sua coetanea "schiavizzata" sin da ragazzini. Sfortuna vuole però che poco si salvi di questo film mal riuscito, colpa soprattutto di una trama (con molti stereotipi e senza significato) discutibile (tutto scorre con discreta prevedibilità, mancano guizzi o situazioni che creino interesse o catturino l'attenzione, insomma è una storia che, così raccontata, non suscita emozioni né risveglia sentimenti). Anche perché seppur il cast accurato offre comunque tutta la propria bellezza estetica tra azione, pathos ed ironia, l'azione è davvero scarsa (pochissimi scontri degni di nota) e la parte centrale è noiosa. Giacché questo fantasy abbastanza anonimo (come il suo regista Cedric Nicolas-Troyan), con poca creatività e pochi momenti di spessore, è un film insipido, non abbastanza serio per essere credibile, non abbastanza ignorante da puntare sul trash divertente. L'unica cosa buona gli effetti speciali e il cast (soprattutto per tre straordinarie bellezze), seppur con dei personaggi poco caratterizzati. Perché anche se Charlize Theron è ipnotica al punto giusto ed Emily Blunt glacialmente credibile (dopotutto la sceneggiatura ricalca alla meno-peggio Frozen), ed anche se Jessica Chastain fa quel che può, al contrario di Chris Hemsworth che fatica anche a cambiare espressione, a non convincere è lo sviluppo narrativo di una favola potenzialmente avvincente. Il cacciatore e la regina di ghiaccio in definitiva è quindi una pellicola ben confezionata ma freddina e distante, non stuzzica né coinvolge particolarmente. Col budget e gli interpreti a disposizione infatti, a mio modo di vedere, si poteva fare molto meglio. Per me la delusione c'è stata e non lo consiglio. Voto: 5,5