martedì 16 aprile 2019

Life, Animated (2016)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 18/12/2017 Qui - Emozionante e delicato è Life, Animated, film documentario del 2016 diretto dal regista premio Oscar Roger Ross Williams. Il documentario infatti, basato sul libro Life, Animated: A Story of Sidekicks, Heroes, and Autism scritto dal padre del protagonista, Ron Suskind, noto giornalista di carta stampata e candidato all'Oscar come miglior documentario nel 2017, che dimostra come le persone affette dal disturbo dello spettro dell'autismo, una volta adulte, possano riuscire a superare tutti gli ostacoli che la vita gli mette davanti, racconta la bellissima storia di Owen Suskind, un ragazzo autistico la cui comunicazione con il mondo esterno è stata resa possibile e in qualche misura è continuamente filtrata dal mondo dei film di animazione della Disney che lui adora. La visione delle pellicole difatti, permette al giovane di riconnettersi con l'amorevole famiglia (emergendo dal suo isolamento) e il resto del mondo. A dimostrazione che, l'essere affetti dal disturbo dello spettro dell'autismo, non è indice di demenza a tutti gli effetti (purtroppo considerati attualmente dei soggetti privi di intelligenza ed esclusi dalla società e mondo del lavoro) ma, comprendendo qual è il loro modo di comunicare, questi soggetti possono riservare una grossa e grande sorpresa. Dato che esistono tantissime sfumature del disturbo dello spettro dell'autismo (da qui il termine "spettro"), e in questo documentario, dove viene raccontata una porzione di vita di questo ragazzo (affetto da autismo da quando di anni ne ha tre), che altresì mette in risalto tutti gli ostacoli che ha trovato e come li ha superati, fino a essere (forse attualmente) assunto presso un cinema e convivere per un piccolo periodo di tempo con la sua fidanzata, essi vengono fuori. Anche perché è Owen stesso che nel film parla della sua vita, dei suoi interessi, della passione per i cartoni animati di Disney (Il Re Leone, la SirenettaBambiBiancaneve, Peter Pan, Dumbo, Il Gobbo di Notre-dame e così via) che sono ancora oggi il riferimento della sua vita quotidiana.
Owen, che grazie ai video ha imparato a anche a leggere, scrivere e disegnare, dimostra un particolare interesse per i personaggi comprimari delle storie, più che per l'eroe. Si sente affine a coloro che aiutano, più che a coloro che hanno doti particolari. Ha iniziato a disegnare storie nelle quali lui raccoglie e protegge questi personaggi dalle insidie del mondo (che vediamo grazie a molte parti animate originali ad opera di Mac Guff, oltre a molte sequenze di film Disney) e ha anche fondato un Disney Club dove vedere insieme ad altri giovani in difficoltà i film che più ama. Egli infatti si trova in un momento chiave della sua vita, giacché il regista (che non si lascia mai prendere la mano dai sentimentalismi, e i genitori, che parlano della vita di questa loro coraggiosa famiglia, sono misurati nell'evocare le passate difficoltà) segue Owen nei giorni che precedono il diploma e nei successivi in cui va a vivere da solo. Nel mezzo, di questo percorso costellato di alti e bassi, filmini d'epoca della famiglia e come detto splendide sequenze animate che, come quest'opera commovente, ma anche simpatica, perché ricca e vitale, come Owen, che non si tira indietro di fronte a ostacoli e delusioni (anche affettive), ha il merito di farci conoscere una malattia dai mille volti, ancora oggi poco conosciuta, e la solitudine di chi è costretto a viverla giorno per giorno. Per questo Life, Animated, documentario curioso e insolito (non fosse vera la storia si potrebbe pensare a una fiction pubblicitaria della Disney), e in cui da segnalare ci sono due bellissimi camei, quello di Jonathan Freeman e Gilbert Gottfried (doppiatori di Aladdin) è da vedere, per comprendere e riflettere. Voto: 7