giovedì 11 aprile 2019

Batman v Superman: Dawn of Justice (2016)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 24/01/2018 Qui - Chi ricorda la mia recensione di Suicide Squad ricorderà che vidi il film senza aver visto il suo precedente, il che mi mise un po' in difficoltà non sapendo e scoprendo solo dopo che Superman (il mio super eroe preferito, e di questo ne dovete tener conto) era "morto". Nonostante tutto vidi il film e mi piacque abbastanza, non tanto comunque, perché si rivelò e si è rivelata una delle mie grandi delusioni dello scorso anno. Ora però finalmente ho visto Batman v Superman: Dawn of Justice (2016) e qualcosa in più sulla sua dipartita e del perché della sua apparente morte (poiché era chiaro che non sarebbe successo davvero) ho saputo. Peccato che la pellicola in questione (seconda del DC Extended Universe), vista in ordine temporale dopo Wonder Woman (quarto in ordine di produzione, che sarà pubblicata dopo nonostante l'abbia visto appunto prima, il che rende questa recensione abbastanza strana e diversa da molte altre) e vista nella versione più completa ed estesa, si sia rivelata l'ennesima occasione sprecata, l'ennesima delusione. Perché per quanto sia indiscutibile che tale versione faccia probabilmente chiarezza su alcuni punti (apparentemente) oscuri della sceneggiatura che molti potrebbero non aver visto, e che quasi certamente approfondisce e/o addirittura introduce personaggi secondari di anche considerevole valore, il suddetto si perda (nonostante appunto una mezz'ora abbondante utile a capire meglio il tutto) in un racconto probabilmente e ugualmente confusionario, deficitario e irregolare, sicuramente colpa di un incomprensibile montaggio (e di una trama che presenta forzature infantili per giustificare lo scontro tra i due supereroi per eccellenza), in cui situazioni non spiegate (e se spiegate esse avvengono in malo modo) e verità negate, si susseguono (al contrario del ritmo narrativo comunque latente) a ritmo impressionante.
Perché anche se la sfida tra i due più noti (ed eterogenei) supereroi DC, è epocale ed esclusiva, almeno in via teorica, molto meno è il film, che si trascina senza una vera, autentica presa emotiva, nonostante la storia tenti tutte le carte per creare pathos, tra sacrifici esemplari e comparse eroiche, però buttate a caso. Poiché difatti, dopo quasi tre ore di effetti speciali e dialoghi inutilmente retorici si ha la percezione di qualcosa che si rompe alla base dell'inguine. E la storia che appare confusa, enfatica e caricata di troppe cose non aiuta di certo a facilitare la visione. Se per ovvi motivi è l'aspetto visivo a prevalere, il nutrito cast altresì non contribuisce in maniera determinante alla riuscita del film, e lo stesso dicasi per la regia che non sembra convincere al di là di quelle che sono le scene spettacolari, giacché se sempre ottimi sono gli effetti speciali, a latitare è tutto il resto, come una trama (qui abbastanza intuibile negli eventi) solida ed efficace. Tuttavia ho sempre apprezzato la regia di Zack Snyder (che torna nell'universo DC dopo L'uomo d'acciaio), sempre e comunque visivamente potente e nei limiti equilibrata, perché da 300 (per me il suo miglior lavoro, anche se il merito è più per la sceneggiatura e la storia che altro) a Watchmen, da Sucker Punch a Man of Steel i suoi film mi hanno sempre moderatamente (solo 300 mi ha davvero entusiasmato) divertito.
Certo, alcuni più di altri peccavano un po' di ritmo (come quest'ultimo) ma, per il resto, i suoi lavori li ho sempre digeriti abbastanza con piacere. Zack Snyder stavolta però fa pasticci, e in grande stile. La visione dell'Ultimate Edition infatti (nonostante io abbia evitato ancor più "fastidi"), non solo è stata parecchio faticosa (anche se pensavo peggio), ma si è rivelata, come il film stesso (e in qualunque versione), un esperimento piuttosto azzardato, dato il soggetto pericoloso da affrontare per gli amanti dei due supereroi, e quindi una grande occasione rivelatasi sprecata, colpa di una trama contorta e che mette troppa carne al fuoco (una trama che dal titolo è facile capire cosa succederà, il terzo incomodo artefice di tutto, il "Boss" finale e la "morte" di Superman). Batman v Superman: Dawn of Justice difatti, che seppur tuttavia parte abbastanza bene nella prima parte, dato che ci si immerge pian piano nella storia e si è moderatamente coinvolti nello scontro dei due eroi, ma che però nella seconda si inceppa in modo abbastanza incredibile e clamoroso, è un film tanto spettacolare nella grafica quanto povero nella storia. Storia che avrebbe dovuto portare avanti le vicende narrate in Man of Steel, presentare il nuovo Batman e farlo scontrare con Superman, far entrare in scena Lex Luthor e Doomsday, introdurre Wonder Woman, mostrarci Aquaman, Cyborg e Flash e mettere le basi per la genesi della Justice League.
Cose che in verità e sorprendentemente questa pellicola riesce comunque a fare, solo che le fa malissimo. Il film infatti è quasi sempre tremendamente discontinuo. Si apre con le origini di Batman, passa nel racconto dell'attacco da parte dei kryptoniani a Metropolis visto dagli occhi di Bruce Wayne, poi si sposta su Lois e Superman nel tempo presente, poi su Lex, poi di nuovo su Batman, poi su Clark in relazione alle azioni del vigilante di Gotham, poi su Batman in relazione alle azioni di Superman, poi su un sogno che comincia a mettere le basi di qualcosa che verrà ma che non trova sviluppo nel film che stiamo vedendo, e via dicendo. Tuttavia alcune delle molte premesse trovano il loro sviluppo e le trame cominciano a confluire tutte in un solo flusso narrativo, confuso e poco coerente ma, almeno, unico. Solo che sembrano non finire più le situazioni che si creano e si aggiungono al racconto, ovvero Cyborg, Flash e Aquaman per, più o meno, cinque secondi ciascuno, lo scontro finale, l'arrivo di Wonder Woman, il secondo scontro finale, il primo finale, il secondo finale e il controfinaletto. Insomma qualcosa di decisamente troppo lungo, zeppo di roba spesso infilata a forza e malamente, con una linea narrativa confusa, e un ritmo zoppicante dall'inizio alla mai troppo vicina fine. E se a questo ci aggiungiamo gli errori di pre e post produzione di tutti gli addetti ai lavori, il disastro è fatto.
Perché non solo il film è privo di senso, ma è, come detto, pure sufficientemente noioso (anche se io l'ho visto in tre parti). E tutto nonostante una trama non malvagia ma certamente poco "credibile" e abbastanza innaturale. Da un lato c'è Batman, personaggio oscuro e complesso che tanto bene era stato descritto da Nolan, e che qui viene annientato, diventando una sorta di depresso/represso che tenta di sfogare i suoi disturbi cercando di prendere a calci Superman (cosa che mi ha molto infastidito). Anche perché il perché rimane un mistero, ad intuito per il timore che il "dio" vestito di blu ad un certo punto possa impazzire, ammazzando tutti (cosa alquanto impossibile), ma reso davvero male da regia e sceneggiatura che, non solo non approfondisce tutti i caratteri e sfaccettature di questo pseudo scontro, ma che addirittura al punto più alto della tensione narrativa di tutta la vicenda, in modo patetico e involontariamente umoristico, fa salvare un personaggio solo grazie a un semplice (ridicolo) caso di omonimia. Cambia totalmente l'allineamento di Batman, famoso per non uccidere i suoi nemici, e qui invece massacratore armato di ogni sorta di coltelli, mitra e lanciamissili, anche se in questo caso non è tanto il problema Christian Bale vs Ben Affleck (per me vince Bale), quanto una resa in sé del personaggio.
Un personaggio che qui ho parecchio odiato, anche perché il Bruce che tanto si lamenta delle persone morte nell'Uomo d'acciaio, perché non si chiede mai quante migliaia di persone Superman ha salvato dalla furia di Zod? Altro mistero, che ci faceva Bruce a Metropolis e chi è il vecchio a lui tanto caro che muore nel grattacielo? Questi sono solo alcuni dei tanti misteri irrisolti di una trama che fa un bel po' acqua. Una trama esile che si regge sul filo del rasoio, infantile il più delle volte. Colpa soprattutto di sogni, flashback o miraggi (e per entrambi i protagonisti principali) che a volte si fanno fatica a comprenderne il significato e/o utilità. Senza dimenticare, oltre alle ormai immancabili imprecisioni e/o forzature all'interno della sceneggiatura, la superficiale (e non emozionale e coinvolgente) sceneggiatura, con molte scenette buttate a caso e in alcuni casi anche troppo stucchevoli e le ambientazioni troppo "televisive". Inoltre a parte l'ingresso, breve ma intenso e straordinario di Wonder Woman (che fa comunque cose senza senso nel finale), non solo non tutti vengono ben inseriti nel contesto (con un'introspezione personaggi pari a zero e interpretazione che non lascia alcuna emozione), ma soprattutto i supereroi vengono introdotti in modo abbastanza assurdo.
Quindi, tutto da buttare? No, poiché ci sono delle cose, poche, ma buone. La colonna sonora discreta (beh è di Hans Zimmer, vorrei vedere, anche se speravo molto di più e meglio) e la scena del guanto di sfida tra Batman e Superman che non è da buttare, anche se la famigerata conclusione è da denuncia penale. Certamente merita di essere sottolineati i più che discreti effetti speciali, quelli infatti, anche se certe scene creano solo confusione, sono fatti abbastanza bene. Ma soprattutto davvero notevole e magnetica è Gal Gadot nei panni di Wonder Woman, perché non solo l'attrice è bellissima e il film le ritaglia lo spazio necessario per far emergere il suo personaggio (il film che verrà dopo ne è la conferma), ma il tema musicale dell'amazzone è la cosa più esaltante del film, e non c'entra che l'abbia visto e sentito prima, perché anche se l'avessi visto e sentito dopo sarebbe stata la cosa più interessante del film, come difatti si è così rivelato. Perché purtroppo oltre ad un bravo Jesse Eisenberg che nonostante sia costretto a interpretare una macchietta a mezza via tra Lex Luthor e Zuckerberg, riesce a imprimere a personaggio una fragile umanità, seppur il suo Lex è tra i meno carismatici e tra i più fastidiosi della filmografia di Superman, nient'altro c'è di riuscito al massimo.
Su tutti Ben Affleck che, non convince per niente come Batman, troppo statico e per nulla approfondito. Ma non dimentichiamo l'inutilità di attori del calibro di Diane Lane (troppo sopra le righe nel rapimento), Jeremy Irons (l'unico sano di mente ma poco utilizzato o menzionato), Kevin Costner (si poteva tranquillamente fare a meno) e Laurence Fishburne (il capo dei cliché). Al contrario Henry Cavill, un perfetto Superman, fa abbastanza bene come Holly Hunter, ma comunque niente di che entrambi. Anche perché in Batman v Superman: Dawn of Justice c'è poco sentimento, poca anima, poca profondità. Si, d'accordo, film esteticamente e visivamente discreto, tutto abbastanza curato nel minimo dettaglio ma, come detto, l'emozione è rimasta nell'ombra. D'altronde se un film riesce a rendere fastidiosa persino la splendida e bravissima (in altri film) Amy Adams, vuol dire che qualcosa non ha proprio funzionato. Perché di certo, proprio noioso ai massimi livelli non è, anzi, intrattiene ma è inconsistente, colpa soprattutto di una creatività tarata a zero e una prevedibilità invece a 100. In conclusione, Batman v Superman: Dawn of Justice forse non è il peggiore dei cinecomics mai realizzati (il remake dei Fantastici 4, alcuni X-Men, Batman e Robin, Daredevil, Elektra e Catwoman sono comunque molto, molto, peggio), ma di sicuro è il più confuso, pretenzioso e deludente. Voto: 5,5