giovedì 11 aprile 2019

The Most Beautiful Day: Il giorno più bello (2016)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 22/01/2019 Qui - Prendendo forse spunto dal film Non è mai troppo tardi con Jack Nicholson e Morgan Freeman, il film The Most Beautiful Day: Il giorno più bello (Der geilste Tag), commedia del 2016 scritta, diretta e interpretata da Florian David Fitz e da Matthias Schweighöfer (due volti noti in Germania), racconta appunto ed attraverso il tema del viaggio che veicola altresì una riflessione sul senso della vita, di due giovani malati molto anti-convenzionali che, caratterialmente diversi ma accomunati dalla stessa volontà di non subire passivamente il destino che è stato loro riservato, decidono di andare incontro ad esso in maniera spensierata, trascorrendo il giorno più bello della loro vita, al quale il titolo del film allude. E una volta ottenuti i fondi (in che modo non è importante..) partono alla volta dell'Africa, trascinando così lo spettatore in un road-movie emozionale che si trasforma, inevitabilmente, in un inno alla vita. Un viaggio fisico e spirituale durante il quale i due amici faranno tutte quelle esperienze mai fatte prima. Un'avventura indimenticabile che li porterà a vivere situazioni tragi-comiche fra divertenti gag e momenti seri.
Il giorno più bello come potrete probabilmente immaginare non brilla certo di totale originalità, ma da un incipit del genere si snoda però una narrazione molto più forte di quanto non appaia, perché a dispetto del tema che potrebbe sembrare pesante e rimanendo sempre sul crinale della commedia brillante, il regista riesce benissimo a equilibrare i toni. Evita con cura infatti tutte le trappole del genere grazie ad una sceneggiatura spumeggiante e puntuale, dove non esiste retorica o pietismo, dove il dramma è stemperato nell'ironia e la tragedia nel comico e dove si ride di gusto e si pensa, e altresì ci si interroga sul senso della vita ma al contempo si vedono due personaggi che la vita se la stanno godendo. Ed è per questo che il film funziona e si fa apprezzare, per la leggerezza con la quale il regista e interprete riesce a gestire i toni del film e l'affiatamento che i due attori protagonisti riescono a mantenere e trasmettere fino al perfetto, commovente finale. E se a questo unite una meta esotica e affascinate come il Sud Africa, il gioco è fatto. Perché azzeccate e accurate sono anche le ambientazioni e discreta la fotografia, e seppur la regia rimane di puro servizio nell'avvicendarsi dei fatti ed è forse un po' sacrificata la logica narrativa, che pecca qua e là di incoerenza, ma senza però mai pesare sul tono generale delle situazioni messe in scena, il film, una commedia piacevole ricca di buoni sentimenti ed ironia, merita una visione. Voto: 6,5