Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/01/2018 Qui - Il piano di Maggie - A cosa servono gli uomini (Commedia, Usa 2015): Forse sono io che ormai certe commedie non le digerisco più, ma questa commedia sofisticata e alquanto "alternativa" di Rebecca Miller (che gira con sensibilità e un occhio di riguardo verso il gentil sesso, seppur l'esito artistico non è tra i più memorabili che tale genere ricordi), non m'è proprio piaciuta. Soprattutto per il fatto che la pellicola, che racconta una ronde sentimentale che nasce in parte casualmente ed in parte è 'provocata' dalla pianificazione di una giovane donna che tenta di indirizzare ogni fatto della sua vita, ma poi il destino o il caso ci mettono lo zampino, è troppo inverosimile e poco divertente da seguire. Il piano di Maggie infatti, sembra un goffo e mal riuscito tentativo di rileggere certi film di Woody Allen. Solo che non è ai suoi livelli, anzi, in più di un'occasione il ritmo rallenta troppo e soprattutto, fattore grave per una commedia, fa poco o per niente ridere, strappando al massimo qualche sorriso, facendolo apparire, in realtà, una copia abbastanza sbiadita. Certo, i temi sono comunque, seppur non sempre ben sviluppati, molto interessanti ed attuali (fecondazione assistita, l'instabilità delle coppie e delle famiglie allargate, il rapporto genitori-figli) e le interpretazioni di tutti sono discrete, da Julianne Moore a Ethan Hawke, da Greta Gerwig a Travis Fimmel, ma è davvero ben poca cosa per un film altalenante e curioso (ma soprattutto irrisolto), che in mani più capaci avrebbe potuto regalare emozioni (e risate) in più. Voto: 5+
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venerdì 3 maggio 2019
martedì 16 aprile 2019
Warcraft: L'inizio (2016)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 15/12/2017 Qui - Premetto che non ho mai giocato a Warcraft, ma essendo un videogiocatore lo conosco e conosco la Blizzard, probabilmente una delle più grandi e talentuose software house esistenti, tanto da creare un universo talmente enorme, diversificato, pieno di personaggi, mondi, storie e quant'altro, vantando milioni di fan e giocatori in tutto il globo. E' quindi evidente che produrne un film, questo, Warcraft: L'inizio (Warcraft), avventura fantasy del 2016 co-scritta e diretta da Duncan Jones, sarebbe stata un'impresa molto difficile e complessa, anche per il regista, figlio del compianto David Bowie e già autore di grandi successi, anche di critica come Moon e Source Code, ma l'impresa sembra decisamente riuscita. Questa volta infatti, nonostante la paura di trovarsi di fronte all'ennesimo mediocre prodotto rivolto ai solo fan, giacché quando si parla di opere cinematografiche derivate dal mondo videoludico c'è sempre la paura di ciò, bisognerà ricredersi, perché in Warcraft la regia è stata prudente e gli errori visti in film analoghi sono stati evitati. Pur non conoscendo quasi affatto la vicenda di cui si narra, come il sottoscritto, è facile esserne infatti completamente coinvolti (anche perché non è difficile capire tutto quello che gira attorno al film, dopotutto le vicende che vengono narrate nel film a mio parere sono comprensibilissime per chiunque sia capace d'intendere e di volere), con il risultato che le due ore di proiezione scorrono gradevolissime ed a fine proiezione la voglia di saperne ancora su questo nuovo mondo fantasy (sull'orlo di una guerra civile quando i suoi abitanti sono costretti a fare fronte all'attacco invasore di terribili guerrieri orchi in cerca di nuove terre da colonizzare) è tanta. Il regista infatti è riuscito nell'ardua impresa di proporre un film adatto a tutti, anche a chi non si è mai avvicinato prima a questa saga.
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