Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 23/11/2016 Qui - Dopo aver visto questo film, mi è venuto subito in mente la risposta di Monica Brizzi del blog Il mondo di M. al mio commento (di tre settimane fa) che l'avrei visto, lei che aveva letto i libri da cui è tratto e anche la pellicola credo, e mi consigliava di lasciar perdere e che forse non mi sarebbe piaciuto. Ebbene nonostante ciò, l'ho visto comunque, perché come sapete io i film li vedo a prescindere da giudizi, però in questo caso aveva probabilmente ragione, poiché nonostante La quinta onda (The 5th Wave), film fantascientifico del 2016 diretto da J Blakeson, adattamento del romanzo La quinta onda (The 5th Wave, 2013), primo dell'omonima trilogia di romanzi scritti da Rick Yancey, aveva dalla sua buone premesse, è un film (il libro, anzi, i libri, qui la sua recensione, sono comunque tutto un'altra cosa) decisamente mediocre, ma anche se certamente parecchio imperfetto, è per lo meno decente (migliore di alcuni e non peggiore di altri), perché riesce a essere un po' originale e parzialmente scorrevole. La quinta onda ovviamente non è un capolavoro e non è il film dell'anno, neanche lo sfiora, ma è il film giusto per una serata divertente, e quindi penso che lo si possa vedere, ovviamente consapevoli della sua portata piuttosto limitata, sia narrativamente che visivamente. In ogni caso la trama della pellicola è semplice, e ciò è già passabile anche se dannatamente scontata come sempre quando si tratta di futuri distopici, si parla infatti di un attacco alieno verso la terra, durante la quale la razza umana viene colpita e decimata da varie 'onde': prima la corrente elettrica viene soppressa, poi vengono scatenati terremoti, quindi si diffonde un virus, alla fine arrivano loro, gli alieni, per invadere la terra e uccidere gli ultimi umani rimasti in vita, prima con il risveglio degli alieni che erano stati innestati tempo prima in alcuni umani, e poi con uno stratagemma davvero sorprendente, che i ragazzi addestrati dall'esercito per cacciare e uccidere coloro che sono posseduti dagli alieni, riusciranno a scoprire, scopriranno infatti che non tutto è come sembra. In tutto questo, una giovane americana, Cassie (interpretata da Chloë Grace Moretz), cerca di sopravvivere e salvare il fratello minore. E quando la situazione precipita, l'aiuto arriverà proprio da dove e da chi non si sarebbe mai aspettata.
Quanti film abbiamo già visto sul genere dell'invasione aliena nella storia del cinema? Tanti, inoltre adesso c'è la tendenza a mettere al centro dei racconti i giovani, immergendoli in scenari futuristici e post apocalittici, basta infatti guardare ai vari Hunger Games, Divergent e Maze Runner per vederlo. La quinta onda perciò potrebbe sembrare un film visto e rivisto, anche perché, come quelli che abbiamo citato, è tratto da una nuova trilogia letteraria. Non posso quindi neanche dire che il contenuto del film sia originale, ma posso dire tranquillamente che si tratta di un film abbastanza commerciale, sullo stile del classico blockbuster hollywoodiano. Detto questo però non importa, perché come tanti altri anche questo centra l'obbiettivo minimo, l'intrattenimento, perciò non ci possiamo permettere di distruggere un film solo perché ripropone delle componenti cinematografiche convenzionali. Poiché La quinta onda è un film che scorre benissimo, con ritmo veloce, e funziona da parecchi punti di vista. Il film infatti parte molto bene, anzi benissimo, ma purtroppo poi si perde in un finale irrisolto e poco chiaro, difatti il film viene lasciato a metà, secondo me o comunque fatto finire in maniera poco adatta. In ogni caso però la sceneggiatura completa è ben strutturata, la regia è efficace, molto bella anche la fotografia, con un montaggio lineare ed equilibrato. Come detto in precedenza l'inizio è fluido e scorrevole, e la trama classica viene rivisitata in maniera originale. Difatti a leggere la trama, si potrebbe pensare che venga proposta una contrapposizione netta tra umani ed alieni, i buoni contro i cattivi, il bene contro il male. La visione invece è più complessa, ci sono molte più sfumature a livello narrativo. E il film non vive soltanto di scene di guerra e devastazione, ma anche di situazioni diverse, come i momenti più romantici e quelli più ironici e iconici. Altra particolarità interessante e minimamente originale è che l'avventura di Cassie rifiuta il tema spesso sbandierato dai film del genere dell'unicità, lei infatti non è né una predestinata, né una pedina fondamentale, né 'unica' in alcuna maniera, anzi è una tra molte che solo una casualità vuole esterna ai giochi militari (non è salita in tempo sul bus) e quindi in grado di capire e vedere più cose rispetto ai suoi coetanei. Ciò in cui invece il film non è per nulla originale e sceglie di piegarsi al cliché più trito del proprio genere è la parte sentimentale. Anche in La Quinta Onda gli interessi sentimentali sono due, e rispecchiano due diverse anime della protagonista, il mondo nuovo (un ragazzo atletico incontrato nei boschi) e quello da cui viene (la sicurezza, un ragazzo più sveglio che conosceva già al liceo).
Potremo dire quindi che La quinta onda sia semplicemente un teen movie, ma non è così, anche se qualcosa di meglio comunque la si troverebbe ovunque, però nonostante il film risulti più adulto, molto non convince affatto, tanto che ad un certo punto riscriveresti questa trama, che senza dubbio è lenta, banale, scontata e addirittura piena di paradossi. Come l'arrivo degli 'altri', misteriosi e silenziosi alieni, che senza motivo, in pochissimo tempo arrivano sulla terra, la voce fuori campo della protagonista poi risulta ben presto noiosa e paradossale, trovandosi a raccontare cose che Cassie, la protagonista del film, non avrebbe nemmeno dovuto conoscere. La creazione del baby esercito infine è semplicemente ridicola e grottesca. Ci sono poi degli effetti speciali di genere catastrofico forse non eccezionali (ma in ogni caso efficaci), il commento delle musiche invece è funzionale allo spettacolo. In ogni caso sceneggiatura e regia riescono comunque a creare un clima a tratti di poderosa angoscia per il precipitare degli eventi e l'evoluzione dei fatti corrisponde ad un crescendo ansiogeno generale. Appoggiato su tutti gli standard più rodati e oliati il film di J Blakeson infatti scorre senza problemi ma non riesce mai a incidere nella memoria, sostanzialmente privo di mordente e di componenti realmente uniche e sorprendenti (né nella storia né tantomeno dal punto di vista visivo), passa davanti agli occhi senza alcuna personalità. Complice una sostanziale assenza, almeno in questo primo film tratto dal primo di tre libri, della visione della forma degli alieni, complice delle parti di azione abbastanza stanche e una trama sentimentale solo abbozzata, La Quinta Onda perciò sembra una bozza (mancano molti aspetti e a volte ha del poco credibile), un film finito in tutto il suo arco narrativo ma tracciato solo come schizzo, come se mancassero i colori. Insomma, lo ribadisco, siamo di fronte ad una pellicola di intrattenimento pop di fantascienza, cosiddetta distopica non eccezionale ma tutto sommato accettabile. Infine bisogna dire che l'opera ruota tutta (forse troppo ma come si fa a non volergli bene e non amarla) intorno al volto e al corpo della protagonista femminile, Chloë Grace Moretz (vista l'anno scorso in The Equalizer - Il vendicatore), bravissima e magnetica, che s'impegna e ce la mette tutta, anche se sono ben consapevole che si tratta di un'attrice che meriterebbe pellicole di ben altro spessore. Ma se lei riesce comunque a risultare discreta, meno risulta un personaggio poco chiaro, Evan Walker, la sua sola presenza può forse risollevare gli animi delle giovani spettatrici nonostante interpreti un ruolo sfortunatamente assurdo e surreale, in cui nemmeno la tenera storia d'amore riesce ad essere convincente e appassionate. Intorno a loro, si muovono attori apprezzabili tipo il discreto Liev Schreiber nel ruolo del capitano delle truppe degli invasori spaziali, il (quasi) caratterista Ron Livingston (il papà della protagonista) e un piccolo ruolo è riservato alla celebre Maria Bello (così piccolo che nemmeno lo ricordo più). Senza dimenticare, ho scoperto solo dopo, perché proprio non ero riuscito a riconoscere (anche se da una scena me ne dovevo accorgere ma per non risultare più intrigante della protagonista è stata dipinta più mascolina e meno appariscente) la presenza nei panni di Ringer (la tosta combattente) della bellissima e bravissima Maika Monroe, la cazzuta Anna di The Guest. In conclusione tornando alla pellicola bisogna dire che è un film comunque piacevole per coloro a cui piace il genere fantascientifico. Anche se, ultime note a margine, gli antagonisti sono un po' sotto tono rispetto alle possibili aspettative, e il film che si chiude offrendo un chiaro indizio che ne sta scaturendo una saga e che la storia non si ferma qui, mi ha dato un po' fastidio. In definitiva però accettabile ma solo sufficientemente. Voto: 6