domenica 10 febbraio 2019

Legami di sangue: Deadfall (2012)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 02/11/2016 Qui - Legami di sangue: Deadfall (Deadfall, che letteralmente significa trappola per animali) è un thriller mediocre, ad alto tasso drammatico, incentrato sull'importanza dei rapporti familiari, elemento decisivo nei passaggi più profondamente tensivi dei novanta minuti di visione e di stampo puramente americano del 2012 diretto da Stefan Ruzowitzky. Un film che bisogna dirlo delude parecchio nonostante abbia il grande vantaggio di utilizzare location suggestive, tra le quali panorami innevati, gelidi quanto ostili, e altresì una fotografia molto buona e accurata, ma il film man mano che si evolve perde di credibilità e viene sostenuto da un ritmo di narrazione abbastanza lento. Si capisce ben poco infatti della trama di questo film, o meglio degli antefatti della trama. Una trama che narra di due fratelli Addison (Eric Bana, qui leggermente sottotono anche se rimane discreto attore come già visto in Liberaci dal male e Closed circuit) e Liza (Olivia Wilde, lei sempre più bella, qualcosa si intravedeva anche in The Lazarus Effect, anche se in Third person da il meglio, quasi nuda), che dopo una rapina andata storta e dopo un'incidente per avere più possibilità di fuga, si separano. Nel frattempo l'ex-pugile Jay (Charlie Hunnam) organizza i preparativi per la cena del Ringraziamento con i genitori Chet (Kris Kristofferson), sceriffo in pensione, e June (Sissy Spacek). Da qui la trama inizia a intrecciare le vite dei protagonisti principali dato che questi due eventi si intrecceranno per uno scherzo del destino, fino all'inevitabile e prevedibile scontro finale.
Poiché già da metà pellicola la trama scade nel banale, perdendo vitalità e non riuscendo a riscattare l'interesse dello spettatore, perché il finale sarà moralmente e correttamente nel classico standard americano, con un happy end celebrativo delle buone azioni e dell'importanza della famiglia (americana). Ma si riscontrano anche, oltre che i classici elementi del thriller (colpi di scena, personaggi le cui vite si intrecciano fatalmente, qualche scena di suspense come l'inseguimento di Addison sulla motoslitta) i soliti stereotipi, la famiglia che viene messa al primo posto, l'ex fuggitiva Liza che grazie all'incontro con Jay decide di mettere ordine nella sua vita, il cattivo che ancora una volta viene messo k.o., e ovviamente l'equilibrio tra il resto dei personaggi si ristabilirà. Comunque come detto in precedenza ottime le location e la fotografia naturale, con un cast d'eccezione per una pellicola decisamente mediocre e una trama banale dal finale scontato e dal filo logico non soddisfacenti. In questo caso qualche flashback sarebbe stato gradito, invece il regista ha preferito buttarla nell'azione, nella violenza (non eccessiva, ma un po' c'è) e nella sessualità, ma secondo me ha fatto bene, spesso ho constatato che i flashback rovinano le pellicole, in ogni caso buona la prima parte, il secondo tempo invece cala decisamente di intensità. In ogni caso l'impegno degli attori è sufficiente, con un ritmo più che buono, un buon grado di tensione e venature di erotismo (superflue ma accettabili). Niente umorismo e va benissimo così. Deadfall quindi e in definitiva offre sì un intrattenimento semplice, risultando anche un prodotto commerciale godibile o anche piacevole a tratti da seguire (grazie appunto alle location e la fotografia) ma che replica in pieno tutti gli standard del filone e dalla morale buonista. Voto: 6-