mercoledì 2 gennaio 2019

Le streghe son tornate (2013)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 11/06/2016 Qui - Le streghe son tornate (Las brujas de Zugarramurdi) è una pazza, folle, dissacrante ed irriverente horror comedy spagnola, vincitrice in patria nel 2014 (28ª edizione) di ben 8 Premi Goya. Questo comunque divertente film del 2013 è scritto e diretto da Álex de la Iglesia, uno dei registi del cinema spagnolo più geniali e creativi. Il film, anche se sembrerebbe del tutto inventato è invece ispirato alla reali vicende delle streghe di Zugarramurdi, un piccolo villaggio spagnolo della Navarra che vide 31 persone essere sospettate di praticare la stregoneria nella grotte locali e, per questo motivo, processate nel 1610 dall'Inquisizione a Logroño: 6 di queste furono condannate al rogo. A loro è stato dedicato anche un museo e vengono tradizionalmente ricordate con una festa estiva, in cui si cucina dell'agnello arrosto. Ancora una volta, e maggiormente che nelle sue pellicole precedenti (Ballata dell'odio e dell'amore, Oxford Murders e Crimen perfecto, quest'ultimo abbastanza brutto), il regista parla dei due sessi, soprattutto quello femminile, in maniera quanto mai aperta ed esagerata, ma questa volta il regista fa molto di più e regala un piccolo capolavoro che si svincola da un genere precostituito, riabilitando i temi cari della stregoneria. Scatenando in un misto di generi (commedia nera, grottesco, action, pulp, horror) ammassati in una storia debordante e trascinata, che ha però il merito di poter vantare un fantastico, geniale incipit. La storia parte dalla rapina che due giovani uomini disperati (bizzarramente mascherati) compiono in un banco di compra-vendita di oro nel centro di Madrid ed uno dei due, separato e con un figlio piccolo, è arrivato persino a portarsi quest'ultimo con se nel corso dello svolgimento di quest' operazione. Inseguiti dalla polizia, i protagonisti costringono un tassista a condurli in Francia ma per un insieme di circostanze essi finiscono col giungere a Zugarramurdi, un paese nel territorio basco famoso sin dai tempi dell'Inquisizione per essere abitato dalle streghe. Qui essi vengono a contatto con tre donne, rispettivamente madre, figlia e nipote, che sono in realtà delle streghe e che, vedendo il bambino, vogliono subito sacrificarlo in uno dei loro riti.
Dopo il susseguirsi di numerose vicende e l'alternarsi di personaggi alquanto strani e bizzarri con cui i tre uomini ed il bimbo vengono a contatto di volta in volta, la situazione riuscirà a risolversi per tutti nel migliore dei modi possibile ma, ovviamente, non distruggendo del tutto l'immenso potere delle donne dotate di straordinari poteri. Che il film sia un racconto misogino è evidente sin dal titolo dove le donne vengono considerate e descritte, sia dagli uomini che dalle donne in generale nel corso della vicenda, che dalle streghe stesse, come degli esseri capricciosi, difficili a trattare, vendicativi, scaltri e soprattutto in costante guerra con il sesso opposto di cui si serve solo per procreare o soddisfarsi sessualmente. All'opposto, De la Iglesia non risparmia però neppure il genere maschile, che viene da lui descritto senza troppe edulcorazioni e buonismi, e  dunque come ingenuo, vile, sempre pronto a tradire ed inaffidabile. E tutto ciò viene rappresentato in una maniera quanto mai diretta ed esagerata, per non dire addirittura grottesca, ma anche fortemente ed acutamente ironica e pertanto l'intera opera diventa una rappresentazione divertente, un poco vera pur nella sua assurdità ed esasperazione, e comunque molto originale e soprattutto molto ben diretta dal regista spagnolo che ben è padrone della sua materia. Il regista affronta il delicato compito, e lo fa a mio avviso egregiamente, di far ridere il pubblico, sul canovaccio di una horror story, amplificata da situazioni psicologicamente forti ed intense. I luoghi grotteschi e i dialoghi esilaranti non tolgono spazio alla costruzione profonda e vera dei personaggi e delle loro relazioni che aumentano lo spessore del film.
L'incontro-scontro tra queste due realtà genera un'esplosione bizzarra di situazioni, tutte connesse dalla sapiente mano del regista e sempre con un potente risultato estetico e fotografico. Un film unico che viene ulteriormente impreziosito dalla bravura indiscutibile degli attori, in ottima forma, sia fisica che interpretativa. Carmen Maura (Paulette, Volver), già notissima al pubblico europeo è bravissima, ma anche il resto del cast, meno conosciuto dal pubblico italiano merita di essere tenuto sotto osservazione, soprattutto la giovane, bellissima e sensuale Carolina Bang, la figlia strega, autrice dell'unica, ma spettacolare, scena hot, anch'essa a suo modo ironica. Lei che (lo scorso anno) è diventata moglie del regista, chiamalo scemo. Le streghe son tornate anche se letto come una commedia tra sessi, e ancor di più come un film piuttosto misogino, è soprattutto un horror esilarante, un road movie dissacrante e irriverente. Una 'battaglia' raccontata in maniera divertente e atipica dal regista spagnolo, a modo suo, una commedia che parte come un action movie, e si trasforma un poco in thriller e un poco in splatter, narrandoci in maniera assurda e grottesca come e perché gli uomini e le donne sono agli antipodi. Un film che diverte e che ha un suo significato ben preciso nonostante possa sembrare una sagra dell'assurdità ad uno sguardo poco attento. Battute sagaci, sketch esilaranti, trovate geniali e un pizzico di ironia, misto a pazzia, ne esce fuori una delle horror-comedy migliori degli ultimi anni, nonostante qualche difetto (e quale pellicola non li ha), tra cui una certa stupidità delle situazioni e una surreale comicità. Effetti speciali comunque di buona qualità in un film che nella prima parte è veramente buono, nella seconda diventa problematico e confuso a tratti, con un finale abbastanza caotico e misterioso che lascia un po' di amarezza perché si poteva fare meglio, anche se è comunque sufficiente e giusto. Certamente per gustarselo bisogna non prendersi sul serio, perché la pellicola è soprattutto una commedia ma l'horror è ben presente, così come alcuni personaggi e situazioni disgustose e francamente evitabili, ma nonostante ciò fa ridere e divertire. Il film scorre per i suoi 100 minuti senza particolari problemi o interruzioni, certo che se anche in Spagna fanno commedie migliori delle nostre, siamo alla frutta. E' comunque un film consigliabile a chi ne apprezza il genere. Voto: 7-

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