lunedì 15 aprile 2019

Sleepless - Il giustiziere (2017)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/03/2018 Qui - Un poliziesco basato principalmente sull'azione, molto più coreografato nei combattimenti corpo a corpo, non solo, anche più lunghi, quasi a sottolineare una tendenza a massimizzare la spettacolarizzazione, questo è Sleepless - Il giustiziere (Sleepless), film del 2017 diretto da Baran bo Odar, che si è fatto conoscere l'anno scorso per la serie tv di Netflix "Dark". Serie che non ho ancora visto, come non ho visto l'originale di questa pellicola, dato che il film, con protagonisti Jamie Foxx e Michelle Monaghan, è il remake (non dichiarato) del film francese Nuit blanche, diretto nel 2011 da Frédéric Jardin. Per questo proprio non saprei chi tra i due è il migliore, sta di fatto però che questo Sleepless, che racconta di Vincent Downs, un tenente sotto copertura della polizia di Las Vegas che si ritrova accidentalmente coinvolto nella sparizione di una partita di droga e che attira contro di lui l'ira di due boss mafiosi (di cui uno gli rapisce il figlio), seppur sia un film ad incastro con un plot tutt'altro che nuovo, riesce grazie all'abile regista di origine svizzera, a tenere nei binari con una grande capacità di salvaguardare ritmo e tensione. Certo, se si pensa alle sparatorie altri hanno fatto meglio, se si pensa alle sale da Casinò altri ancora hanno fatto meglio, ma a parte ciò il film d'azione è un blockbuster confezionato con criterio e voglia di soddisfare lo spettatore con uno spettacolo genuino e piuttosto attanagliante. D'altronde dopo un inizio della vicenda abbastanza non originale ma diverso e "nuovo" (anche se non nego che la vicenda sia trita e ritrita, dove i cliché si ripetono e molto è prevedibile) si innesta una corsa contro il tempo, tra accoltellamenti, sparatorie ed inseguimenti in cui dalle strade lisce come lame d'acciaio ci si trasferisce nei saloni degli hotel di lusso dove il gioco è l'unico mestiere (e l'unica vera incognita) praticabile. Osteggiato dagli affari interni e con una mina vagante all'interno del dipartimento pronta ad esplodere, farà di tutto per salvare il pargolo.

Come detto, i combattimenti corpo a corpo sono "credibili", il ritmo è buono e tutto procede con il giusto piglio, ma alla riuscita di una lodevole combinazione di elementi (tuttavia non esente da difetti, derivanti dal montaggio e dalla non eccezionale colonna sonora), determinante è l'apporto dei protagonisti, anche se a parte (il premio Oscar) Jamie Foxx, che ha la faccia giusta e prende sul serio la parte risultando ottimo come sempre e come ormai ci si aspetta ogni volta (anche se nella sua carriera è inciampato comunque tante volte) il film offre ben poco nelle interpretazioni. Abbastanza forzata è Michelle Monaghan, anche se nel ruolo meno "intelligente", leggermente macchiettistici Scoot MacNairy e Dermot Mulroney, inutile è Gabrielle Union nel ruolo della moglie, perché la classica menata familiare se la potevano risparmiare, mentre in linea è solo David Harbour. Sembrerebbe insomma che non tutto proceda bene, e infatti è in parte così, giacché dopo una prima parte che prometteva bene, tutto procede senza infamia né lode. Il regista ha preferito difatti fare un prodotto come tutti gli altri, invece che qualcosa di più, un qualcosa che però per una serata action senza pretese (se non volete sorbirvi qualche "mattone", anche se bello) è l'ideale (anche se per una sola volta). Perché certo, è un film pieno di buchi a livello di sceneggiatura, ma ha il pregio di avere davvero un buon ritmo conduttivo dall'inizio alla fine tanto che non riesce ad annoiare mai. In definitiva, film (forse consigliabile più agli amanti del genere che altri) non impegnativo e neppure malvagio da meritare una sufficienza. Voto: 6