Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 02/03/2018 Qui - La strada dell'onestà e del rispetto delle regole è molto difficile. Facile caldeggiarla in linea teorica, ma è molto più complesso metterla in pratica quando in gioco ci sono i nostri interessi. Questa in sintesi la morale de L'ora legale, l'ultimo film, datato 2017, diretto e interpretato dal duo comico Ficarra e Picone. Il film infatti, il quinto della coppia comica e uno dei loro più riusciti (al pari di Andiamo a quel paese), senza scomodare il cinema di impegno civile, ma raffigurando anche in modo impietoso le magagne della politica e della società italiana (mettendo in scena un certo malcostume nazionale), e altresì tralasciando interessi politici, è un prodotto divertente e intelligente. L'ora legale difatti, una commedia agrodolce dal passo leggero ma che con semplicità e passione racconta il nostro degrado umano, politico e sociale, racconta di un paese siciliano (Pietrammare ovvero Termini Imerese) dove l'aria di cambiamento porta il nuovo sindaco (al contrario del precedente, sempre avvezzo ai classici sotterfugi) sulla strada dell'onestà, scatenando però e nonostante una prima favorevole accettazione, forti contestazioni. Giacché dopo l'iniziale euforia, i cittadini si rendono presto conto di aver eletto "un mostro" di legalità, il sindaco infatti, è deciso a mantenere tutto il programma fatto in campagna di elezione, dal rispetto della selezione del conferimento corretto dei rifiuti alla battaglia contro l'abusivismo edilizio fino al progetto di realizzazione di una pista ciclabile. E così vedendo intaccati i loro "privilegi", essi si esasperano e non vedono l'ora di trovare il modo per far dimettere il sindaco e tornare al precedente, a qualunque costo. Ci riusciranno?
E' quindi un film amaro questo, si ride certo, ma alla fine si rimane con più di una domanda. Perché non tragga in inganno la presenza dei due comici, la sceneggiatura è frizzante ma il messaggio è molto severo. Poiché sembrerebbe strano ma l'Italietta in cui vivacchiamo è proprio quella descritta nel film, ovviamente alcuni personaggi hanno un'impronta caricaturale e alcune situazioni sono enfatizzate, ma sostanzialmente è proprio questa la società in cui ci troviamo. Una società che nel suo complesso non fa una bella figura, a partire dai personaggi Ficarra e Picone non certamente positivi, anzi. Infatti pur nelle sue esagerazioni la realtà rappresentata è purtroppo verosimile e il logico finale non può che essere la giusta conclusione di quanto rappresentato. Comunque come detto per questo, il film ha un buon ritmo, non mancano le risate e bei camei come quello di Antonio Catania capo dei vigili che soffre nel dover fare multe ai suoi concittadini, di Leo Gullotta nei panni del prete del paese (figura forse troppo banalizzata) e di Tony Sperandeo. Forse è un film un po' troppo schematico ma è probabilmente, anche se davvero mediocre è la resa attoriale (soprattutto riguardante il sindaco e sua figlia), una delle migliori commedie italiana degli ultimi mesi. Anche perché la mia visione non soffermandosi troppo sugli aspetti tecnici, soprattutto fotografia e montaggio, che non sono sicuramente il punto forte al contrario del messaggio, ha goduto di momenti divertenti, amari e piacevoli. Tanto che, seppur lascerà molta amarezza e ma anche interessanti spunti di riflessione, vi consiglio di vedere questa frizzante e ironica pellicola. Voto: 6,5