giovedì 7 febbraio 2019

The Last Witch Hunter: L'ultimo cacciatore di streghe (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 05/11/2016 Qui - Durante la settimana ho visto un po' di film a tema Halloween, tra questi proprio la sera di questa festa pagana ho visto anche un altro, ma siccome il livello e la qualità è quasi una spanna sopra a quei 4, ho deciso di farne un pezzo apposito, anche se il film in questione non riesce del tutto a convincere appieno, perché quello che manca in The Last Witch Hunter: L'ultimo cacciatore di streghe, film americano del 2015, è la forza emotiva e l'epicità, non riuscendo così in parte a brillare. Eppure nonostante io mi aspettassi molto meno, mi ha invece sorpreso, e devo ammettere che per messa in scena e regia il film è più che discreto, certo sommando i pro e contro la produzione forse ha 'toppato', ma non è proprio un disastro totale come tanti l'hanno definito. Al timone del progetto, troviamo Breck Eisner (figlio di un noto dirigente della Walt Disney), il quale nel 2010 aveva diretto dignitosamente il remake de La città verrà distrutta all'alba del maestro Romero. Anche in questo dirige in maniera onesta, una pellicola che in ogni caso, non è un horror e neppure un ingenuo fantasy, ma un film d'azione (action-horror-fantasy in ogni caso) in cui le stesse sono gestite abbastanza bene, dove però emerge il vero problema, la sceneggiatura, che nonostante abbia dalla sua un cast stellare e discretamente assortito (dove oltre al protagonista Vin Diesel troviamo il grande Michael Caine, Elijah Wood e Rose Leslie, nota agli amanti de Il trono di Spade), è rovinata dalla poca caratterizzazione dei suoi personaggi, buttati nella mischia quasi a casaccio, mi riferisco ad esempio al personaggio di Elijah Wood, quasi inutile, che qui sembra Frodo che ingenuamente segue Gollum che lo porta nelle fauci di un ragno gigante, ma lì almeno si salvava. Ma nonostante questa carenza l'alternare il medioevo con la realtà attuale non è male inoltre la costruzione di un mondo alternativo e parallelo noto solamente a chi possiede poteri magici è alquanto interessante ed intrigante (mi ha ricordato Blade), peccato che tale elemento sia stato solamente abbozzato e troppo presto abbandonato dal regista. Regista che ci fa sapere che le streghe vivono tra noi, e nascondono i loro poteri per mantenere la tregua siglata con la Chiesa. Infatti da secoli il consiglio delle streghe collabora con un ordine sacerdotale segreto (denominato dell'Ascia e della Croce) per vegliare sulla fragile pace, arrestando e imprigionando quelle streghe che vorrebbero invece ritornare ai fasti della magia più oscura. Lo "strumento" con cui l'ordine caccia le streghe ribelli è Kaulder, un guerriero laico interpretato da un perfetto Vin Diesel (calatosi straordinariamente nel ruolo) che nel medioevo ebbe la l'occasione di affrontare la malvagia strega regina, per vendicare l'orribile morte di sua figlia e di sua moglie. La missione di Kaulder era di fatto una missione disperata, quasi suicida, infatti egli desiderava morire non riuscendo a sopportare la propria perdita, eppure riuscirà a sconfiggere la potente strega (no non è uno spoiler, beh a dir la verità un po' lo è, ma dopo) che, conoscendo il desiderio di morire di Klauder, lo punirà trasferendogli il dono della vita eterna. Reso immortale il guerriero attraverserà i secoli servendo la Chiesa e affiancato dall'ormai anziano padre Dolan XXXVI (i Dolan si succedono, sacerdoti che assumono questo nome e giurano fedeltà a Kaulder) nella lotta alla streghe, maturando nel frattempo un cinico distaccamento edonistico e una grande solitudine, finché nella moderna New York qualcuno non tenterà di riportare in vita la strega regina con l'intento di flagellare di nuovo l'umanità con la peste nera. Ciò darà così inizio a un'epica battaglia nella quale è in gioco la sopravvivenza della razza umana.
Come detto in precedenza The Last Witch Hunter: L'ultimo cacciatore di streghe è un film di azione, dove viene ben giocato il contrasto tra due mondi all'apparenza incompatibili, quello della superstizione medievale e quello della modernità, nel quale Vin Diesel ci regala un protagonista sopra le righe, spigoloso e carismatico come al solito, lontano dallo stereotipo del cavaliere crociato asservito alla causa. Un cavaliere e un film che partono bene, con una buona dose di mistero, ma che si perde un po' nel secondo tempo, a causa di molte varianti, tra cui qualche sbavatura nella sceneggiatura e la scarsa interpretazione, davvero sottotono, della strega buona Rose Leslie (che rimane però eccezionale). Comunque tralasciando ciò, la valutazione del film è positiva, in quanto a suo favore giocano una serie di elementi, il taglio moderno delle inquadrature ed ottimi effetti speciali che spesso sfiorano il foto-realismo, l'eccellente Vin Diesel, che associa sempre con la giusta mimica facciale e il giusto sguardo al sentimento che il personaggio esprime, combattimenti dinamici ed dotati di estrema fisicità, combattimenti che se fossero stati di più sarebbe stato meglio, al posto di uno dei tre duelli a base di illusioni mentali che la pellicola propone (sezioni che se da una parte mettono in luce un lato umano del protagonista e la sua fragilità mentale, contrapposta ad un corpo invulnerabile, si dilungano forse eccessivamente). Anche se questo è in linea con il codice etico di Kaulder, che cerca comunque il compromesso prima di ricorrere alla spada, conscio che ogni vita di strega che prende rischia di rompere la tregua. Infine l'ambientazione, la rappresentazione di una New York luminosa contrapposta ad una segreta e underground nella quale si muovono le streghe si rivela azzeccata. Ambientazione che ricorda molto Blade, con Wesley Snipes, dove invece erano i vampiri a muoversi nell'inconsapevolezza generale. Come spesso accade infatti la cruenta lotta tra il Bene e il Male, viene svolta sostanzialmente all'insaputa degli esseri umani inconsapevoli dei pericoli che li minacciano, un tema comunque ricorrente nella letteratura e nel cinema fantastico. Tema in cui naturalmente, trattandosi di un action-fantasy-horror, non viene evidenziato, l'enfasi vera è difatti sullo scontro in sé, al di là delle motivazioni morali sottese, che restano sullo sfondo, inesplorate. La descrizione della città popolata da streghe, stregoni e umani poi, che convivono senza che questi ultimi se ne rendano conto invece è sbrigativa, anche se ha i suoi momenti divertenti e bizzarri. Concludendo gli aspetti positivi, il film propone anche un 'Melting pot' di Fantasy, Thriller e Action, combinati in un finale intelligente (anche se prevedibile ma d'altronde come poteva non finire così), dopo uno svolgimento con almeno 3 colpi di scena degni di nota.
Purtroppo però non è tutto oro quel che luccica, e uno dei motivi per il quale il film non può essere definito straordinario è che il comparto audio è sottotono, non si ricorda una musica degna di nota attraverso tutto il film. Effetti sonori molto buoni invece. L'altro è, se vogliamo, meno puntiglioso e riguarda quelle situazioni nel film in cui Kaulder e la strega che lo accompagna si siedono da qualche parte e lui cerca di rassicurarla e tenere il morale alto, leggermente stancanti. In più sono convinto che un combattimento aggiuntivo o un inseguimento in una location di Manhattan avrebbero senz'altro potuto sostituire uno di questi momenti ed evitato un calo di ritmo della parte centrale del film, oltre che soddisfare pienamente le aspettative dello spettatore. Eppure, a livello spettacolare il film regge bene sia per la buona caratura degli effetti speciali digitali, sia perché il ritmo è abbastanza sostenuto, la storia infatti procede in modo lineare, con un paio di apprezzabili colpi di scena, ma è soprattutto al servizio del personaggio (Vin Diesel ha costruito una carriera sull'interpretazione di eroi laconici e decisi all'azione, a partire dal notevole Pitch Black), per fornirgli un contesto narrativo in cui agire. Qui, il muscoloso Vin infatti, prosegue con la sua galleria di caratterizzazioni nel genere, con una discreta duttilità espressiva soprattutto nei diversi momenti distensivi e ironici, significativo è in questo senso il simpatico episodio iniziale nell'aereo. Il suo personaggio (una sorta di super eroe) è interessante, lontano dal prototipo monolitico del truce vendicatore. Nel resto del cast spicca il sempiterno (e sempre bravo) Michael Caine in un ruolo che ricorda in parte quello sostenuto da Kris Kristofferson in Blade. Ma anche Elijah Wood, lontano dai fasti de Il signore degli anelli, se la cava, pur in un ruolo che sembra disegnato un po' frettolosamente (come già accennato all'inizio). Rose Leslie, carina e brava quanto basta invece (anche se sottotono, meglio aveva fatto in Honeymoon), è comunque adeguata alla necessità di fornire al film la parte positiva della diversità stregonesca. E figurativamente comunque, alcune incursioni negli abissi onirici sono suggestivamente macabre, l'immaginario dei mostri è un po' già visto, ma svolge in modo adeguato la sua funzione (la strega è fatta davvero bene). Così la pellicola si lascia guardare bene, con un ritmo elevato e il giusto equilibrio tra serietà e azione hollywoodiana, tra effetti visivi ben curati e sobria ironia. Perché il film nel complesso è godibile sia per gli effetti speciali che per per gli attori di un certo livello. Film perciò riuscito molto meglio di altri del suo genere (che spesso sfumano nella banalità, nella noia o peggio nel comico involontario), ottimamente gestito dal regista che è riuscito a creare un prodotto di buon intrattenimento, senza particolari pretese di profondità narrativa. Addirittura sembra che il film finisca troppo presto per un esperimento così importante. Un esperimento, nel complesso, senz'altro riuscito. Film che auspicando un secondo capitolo delle avventure di Kaulder, altrimenti non avrebbe senso, è da promuovere, anche se il botteghino non ha sorriso. Film in ogni caso appassionante e coinvolgente a buoni livelli, magari tutti i Fantasy che escono fossero tutti così, anche se con paura a livelli maggiori sarebbe meglio. Voto: 7-