giovedì 16 maggio 2019

Viaggio verso la libertà (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 29/03/2018 Qui - Viaggio verso la libertà (Commedia, Usa 2014): The Road Within (dal titolo originale) offre un bel ritratto di personaggi che convivono con delle malattie mentali ed attraverso una semplice struttura da road movie ne seguiamo la loro evoluzione. Ci sono discreti spunti come il rapporto con la malattia, il sentirsi dei reietti nei confronti della società e delle famiglie in particolare che li considerano una fonte di imbarazzo. Peccato che quest'opera prima di Gren Wells, non particolarmente originale dal punto di vista dei contenuti e della regia (una banale miscela fra commedia e dramma), non esita a fare di una sceneggiatura potenzialmente ben studiata un film di sentimenti superficiali e prevedibili. Un'opera altresì non propriamente sostenuta discretamente dai suoi promettenti tre (ma sfruttati malissimo) protagonisti. Non solo Robert Sheehan (Nathan di Misfits), alle prese con una sindrome (la sindrome di Tourette) non facile da recitare (e si vede), ma anche Zoë Kravitz (visibilmente dimagrita per la parte) troppo "fumosa" nella parte di un'anoressica e soprattutto Dev Patel, ridotto a semplice macchietta (un po' come succede agli adulti Robert Patrick e Kyra Sedgwick). Non dimenticando una narrazione che si perde in una sequenza di scene a volte fini a se stesse, lasciando per strada una buona parte di coerenza interna, scivolando infine in un finale inconcludentemente consolatorio (che non chiude a dovere le tre storie), ulteriormente affossato da una colonna sonora tronfia e a tratti fuori luogo. Certo, questa è certamente una pellicola "necessaria", ma se da una parte non vengono mai a mancare la sensibilità e l'attenzione verso i personaggi e la loro difficoltà a inserirsi nel mondo, dall'altra queste buone premesse non vengono incanalate in un messaggio incisivo e appagante. Tanto che il film alla fine risulta troppo banale e melenso per piacere. Voto: 5