mercoledì 15 maggio 2019

Autobahn: Fuori controllo (2016)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 22/03/2018 Qui - Partendo dalle cose essenziali, bisogna ammettere che Collide (come da titolo originale) non vuole essere un prodotto originale o innovativo, non cerca di essere un prodotto destinato ai cinefili di nicchia e nemmeno una pellicola per cui stracciarsi le vesti. Anche perché Autobahn: Fuori controllo (2016), prodotto da Joel Silver (e da quelli di Matrix e Sherlock Holmes) e diretto dal regista di Welcome to the Punch Ervan Creevy, è un'opera che sembra cercare costantemente il basso profilo, un action-romantico che vorrebbe essere un qualche cosa di diverso dalla massa ma finisce per somigliare a troppi altri film. Eppure questo film d'azione onesto che fa il suo dovere, senza annoiare, e che annovera tra i suoi punti di forza una regia vertiginosamente veloce e un ritmo serrato che cattura lo spettatore e lo catapulta al centro dello spettacolo, è un buon prodotto di puro intrattenimento abbastanza divertente da vedere nonostante alcuni evidenti difetti. Dopotutto gli ingredienti che costituiscono lo script sono quanto di più classici e prevedibili, droga, auto da corsa, soldi e due boss mafiosi pericolosi che si odiano a vicenda e tra i quali scoppia una faida. In mezzo aggiungete una love story che tenga incollato tutto insieme e che funga da motore per il protagonista, Nicholas Hoult, e se poi i boss mafiosi prendono rispettivamente i volti di Ben Kingsley e Anthony Hopkins il gioco è fatto. Ma poiché il film, basato su una buona sceneggiatura composta da pochi dialoghi alquanto diretti e inequivocabili, si erge sulla rapidità con cui le scene si susseguono, di tutti quei problemi non ci si fa caso, d'altronde Autobahn sembra solo voler rispondere alla banale domanda "cosa si è disposti a fare per la persona che si ama?".
Probabilmente di tutto soprattutto se consideriamo che la tipica donna da salvare in Autobahn ha le sembianze della biondissima (e bellissima), però con lo stesso inconfondibile sorriso, Felicity Jones. E' proprio per lei infatti, per permettergli di pagare le cure mediche che potrebbero salvarla, che Casey, un giovane americano che lavora a Colonia, decide di tornare al suo vecchio lavoro di piccolo criminale. E seguendo il consiglio di Geran, un trafficante per il quale lavorava, decide quindi di derubare il temuto gangster Hagen. La rapina, però, non va come previsto e Casey dovrà riuscire a sfuggire agli uomini di Hagen per salvare se stesso e l'amore della sua vita. Insomma niente di originale, tuttavia l'elemento nuovo, che in questo contesto che grida di "già visto" è dato dalle location scelte, la Germania e in particolare Colonia e dintorni, è perfetto. L'elemento dell'autostrada infatti è particolarmente azzeccato dal momento che l'autobahn tedesca (la stessa usata da quei pazzi di Squadra Speciale Cobra) è priva di limiti di velocità, il che rende possibilmente più adrenaliniche le scene delle corse automobilistiche alle quali assistiamo. In tal senso, le coreografie con le auto da corsa sono ben fatte, strizzano l'occhio ad un qualsiasi episodio di Fast and Furious o Transporter e si concedono in piroette, scontri, corse su strade sterrate e ovviamente, esplosioni.
Non a caso contro il tempo, contro dei gangster super cattivi, contro ogni sorta di difficoltà e ostacolo, tutto il film ruota intorno alla folle (incredibile ed avvincente) corsa di Casey, interpretato da Nicholas Hoult, incredibilmente a suo agio dopo Mad Max: Fury Road negli inseguimenti in automobile. Ma Autobahn: Fuori controllo è anche e soprattutto un film d'azione in piena regola perché non è fatto solo di inseguimenti, non è uno di quei in cui ti aspetti di tutto e invece non accade nulla di interessante. Il film è un vortice di suspense e inquietudine che solo pochi registi riescono a rendere bene sul grande schermo. Perché anche se la premessa amorosa è un po' troppo lunga e il film fatica a ingranare, quando si inserisce la marcia giusta diviene tutto un (godibile) inseguimento fino alla fine del minutaggio. Infatti la storia che punta molto sulla relazione amorosa tra i due ragazzi diventa ben presto un heist-movie ricco di rocamboleschi inseguimenti in autostrada (da qui appunto il titolo) e un'abbondanza di automobili distrutte. Il ché non è affatto un difetto, visto che le scene d'azione di sono davvero stupefacenti per spettacolarità e intensità, dal momento che sono realizzate dal vivo, con una grande abbondanza di spericolati stunt. Come detto però quello che lascia un po' interdetti è che l'elemento che avrebbe dovuto fare la differenza, ovvero la storia d'amore shakespeariana.
La suddetta infatti (non è un caso se lei si chiama Juliette), passa completamente in secondo piano per fare di Autobahn un action-movie abbastanza standard (prevedibile e classico). Così tanto che, seppur tutto funziona bene, la trama ridotta all'osso ed alcune premesse e raccordi narrativi abbastanza superficiali non aiutano. Tuttavia, il film risulta comunque godibile, altresì riuscito con buoni effetti speciali e soprattutto non è mai grottesco come certi altri. Inoltre la recitazione è nella media per un film del genere che non richiede un vero e proprio impegno da parte degli attori. A conti fatti quindi, Autobahn: Fuori controllo intrattiene con mestiere avvicinandosi moltissimo allo standard dei film scritti e prodotti da Luc Besson, e anche l'ambientazione europea contribuisce a questa sensazione. Il problema è che gli manca quel "quid" che lo avrebbe fatto uscire da quell'anonimato in cui è finito. Anche perché a fine del film, la sensazione sarà quella di aver assistito ad una pellicola adrenalinica e divertente ma in cui a mancare (ma non del tutto) sarà quel forte coinvolgimento emotivo che bisognerebbe provare quando si è messi sotto pressione. Questo non significa che l'interpretazione di Nicholas Hoult abbia deluso, ma che semplicemente non è stata così espressiva da suscitare profonde emozioni nello spettatore (seppur bello è vedere un protagonista fuori dagli stereotipi muscolari del genere, ma fragile, esile ed umano).
Comunque sono tutti perfettamente in parte gli interpreti coinvolti, soprattutto Felicity Jones (che certamente non sfigura nella parte della bella e fragile Juliette, anche se avrebbe meritato una parte più imponente) e Anthony Hopkins (sempre mefistofelico e algido) nel ruolo di uno spietato cattivo che ricorda molto nei modi e nel linguaggio i capimafia d'altri tempi. Insolito e divertente nel suo ruolo è invece Ben Kingsley nei panni di Goran, gangster turco dallo spiccato senso di humor e dalla vena cinefila "antiquata". Perché sebbene entrambi (anche se troppo spesso si prestano a film non proprio degni della loro fama) interpretano due stereotipi dei loro stessi ruoli che li hanno resi celebri, la loro presenza sullo schermo (e la loro consueta professionalità), unito ad una scrittura che non si sbilancia mai verso un solo genere, dona alla pellicola un'atmosfera e un gusto per l'intrattenimento tale da percepire la passione del regista nel girare certe scene. Senza dimenticare una incisiva colonna sonora e degli effetti speciali degni di nota. E non importa di tutti quei piccoli difetti, perché questo film roboante (altresì imperfetto, ma quel tipo di imperfezione perdonabile, capace di rendere un film piacevole e, per qualcuno, indimenticabile), che celebra l'intrattenimento disilluso e spensierato, che vuole solo divertire con scene action, inseguimenti, sparatorie, inseguimenti, battute del tipo "lo faccio per amore" e ancora inseguimenti, è un film tanto onesto quanto senza pretese. Perciò se è questo che cercate, guardatelo, altrimenti meglio astenersi. Voto: 6