domenica 10 febbraio 2019

A Good Marriage (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 02/11/2016 Qui - Nonostante le reticenze di una certa esperta di film di questo genere ho visto A Good Marriage, film del 2014 diretto da Peter Askin e basato sul racconto Un bel matrimonio di Stephen King, che a sua volta sembra aver preso ispirazione da un'atroce fatto di cronaca avvenuta nel Kansas fra il 1974 e il 1991, quella di un serial killer (Dennis Rader, detto BTK, acronimo di Bind, Torture, Kill) che insanguinò il paese, mietendo la vita di dieci persone, tutto a insaputa della moglie. La storia di Darcy (Joan Allen) e Bob (Anthony LaPaglia) è quindi molto simile a quella dei coniugi Rader. Poiché dopo 25 anni di felice matrimonio, Darcy, una casalinga appagata e serena, scopre per puro caso (e per di più a pochissime ore di distanza dal festeggiamento dell'anniversario di nozze), che suo marito Bob è uno stupratore e serial killer. Si tratta di una scoperta così raccapricciante che la sconvolgerà, tanto che la sua vita e la sua mente crolleranno. Dovrà perciò decidere se mantenere o meno il suo rapporto con lui. Prima di tutto il film non mi ha disgustato e sinceramente non sono rimasto così tanto deluso, però A Good Marriage non va oltre una diligente ma modesta (forse troppo) trasposizione di un non eccelso racconto di King. Per essere un thriller infatti manca del tutto l'obiettivo di tenere alta la suspense, complice uno script modesto e prevedibile.
Gli interpreti fanno quel che possono, anche loro restando imbrigliati in un lavoro di routine. Askin non è regista noto, e d'altronde da un film distribuito contemporaneamente in sala e in VOD (Video On Demand) non c'era da pretendere che regalasse la luna, la regia di Askin difatti è televisiva, anche troppo, così A Good Marriage si trasforma in una fin troppo fluida messinscena del mondo reale che, nel tentativo di afferrare un principio di realtà, perde e si perde. Soprattutto, fa perdere quel senso di intimità che era riuscito a passare nella prima parte del racconto, attraverso l'attenta caratterizzazione del bel matrimonio nelle sue azioni e situazioni. Comunque il film è strutturato bene, ti appassiona anche senza avere vere e proprie scene d'azione, la trama ti manda in paranoia, ti fa fare mille supposizioni, ti aspetti di continuo che succeda questo, poi quest'altro, non sai mai cosa aspettarti e chi sia il vero antagonista, addirittura se ce ne sia uno, ma alla fine non riesce a convincere. In ogni caso gli attori sono bravi. entrambi i protagonisti, marito e moglie, danno infatti delle performance discrete. Ma una menzione d'onore la merita la figlia, Kristen Connolly, che sì è bella ma proprio non sa recitare. falsa perfino nei movimenti, incapace di muoversi in un modo normale, praticamente impacciata. Alla fine però c'è da dire che è un buon film, puro e semplice. Certo non c'è tanto orrore quanto più la tensione e tanto basta, ma in definitiva è passabile almeno un pochino. Voto: 6-

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