venerdì 1 febbraio 2019

Monkey Business: Una scimmietta dispettosa (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/10/2016 Qui - Non mi ha convinto per niente, Monkey Business: Una scimmietta dispettosa (Apenstreken), film olandese in concorso all'edizione 2015 del Festival di Giffoni, è infatti un film ridicolo. Basta un dato per capire il perché, dalla storia assurda, prevedibile e troppo buonista, ai dialoghi (brutti e stereotipati), a tutto il resto quella che si salva è la scimmietta, la protagonista principale, comunque messa in disparte (quasi non c'entra niente), che è solo il pretesto per raccontare dell'intraprendente Wim, orfanello che scappa dall'istituto in cui è ospitato per poter andare a scuola. Infatti in questa inedita ed edificante avventura per ragazzi, ambientata nell'Olanda del primo '900, l'istruzione non e' ancora obbligatoria e molti bambini, soprattutto quelli provenienti da famiglie povere, vengono mandati a lavorare nelle fabbriche o nei campi.  E spesso è la stessa (cattiva e brutta) direttrice dell'orfanotrofio in cui vivono a venderli. Per sfuggire al suo triste destino perciò, il piccolo Wim scappa dall'istituto, deciso a frequentare una scuola. Grazie all'amicizia di una bambina e all'aiuto di un'astuta scimmietta, proverà a coronare il suo sogno, dando così inizio ad un'estate piena di nuove amicizie, guai e avventure emozionanti (si fa per dire). Insomma un film alquanto pessimo anche se le buone intenzioni ed alcuni spunti c'erano per fare meglio, ma poiché hanno deciso di abbassare la sceneggiatura al livello infantile, il tutto mi è sembrato troppo fanciullesco. Neanche il 3D l'ha salvato nonostante non potrei appurare (ma è francamente sicuro), davvero inconcludente, e neanche lontanamente interessante nonché coinvolgente. S.V.

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