sabato 13 aprile 2019

Una vita da gatto (2016)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/02/2018 Qui - Una vita da gatto (Commedia, Francia 2016): Ok, la premessa è "un film con un gatto protagonista" per cui è lecito non aspettarsi niente di che. Eppure questo film riesce (al contrario del sorprendente e bel A spasso con Bob) a stupire per quanto in basso riesca a scendere. Partiamo proprio dal gatto, quello vero è un bel gattone che, sfortunatamente però, viene quasi sempre rimpiazzato da una pessima versione computerizzata. Anche il resto degli effetti speciali è di qualità abbastanza scarsa (il livello è televisivo). Gli attori, più imbarazzati che altro, hanno dialoghi terribili (tanto quanto la trama, in effetti, altresì abbastanza intuibile e prevedibile alla fine). Incredibile pensare che questo sia il regista di Men in BlackNine Lives infatti, che racconta di un uomo vanitoso che per uno scherzo del destino (o altro) si "trasporta" a causa di un incidente nel corpo di un gatto e ci rimarrà fino a quando avrà compreso le sue priorità, diretto incredibilmente da Barry Sonnenfeld (e prodotto incredibilmente da Luc Besson), per niente originale, scialbo e striminzito, banale e superficiale (altresì patetico), dove non si sorride mai, e dove alle volte ci scappa qualche sbadiglio e in cui le scene simpatiche si contano sulle dita di una mano, che si permette il lusso di sprecare attori del calibro di Kevin SpaceyChristopher Walken e Jennifer Garner soprattutto, ma anche Robbie Amell, lascia piuttosto indifferenti e indispettiti per un lavoro così banale che forse non doveva essere prodotto. Voto: 5