Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/01/2018 Qui - The Oath - Il giuramento (Thriller, Islanda 2016): Rifacendosi al giuramento di Ippocrate, questo thriller psicologico islandese, dalle atmosfere affascinanti, diretto ed interpretato da Baltasar Kormákur (regista del non convincente del tutto Everest), nonostante implicazioni morali notevoli, proprio non fa breccia. Il film infatti, vanificato da un eccesso di convenzionalità che depotenzia almeno in parte le premesse del film stesso, non riesce nel suo intento di farci riflettere, perché anche se il tema, incentrato esclusivamente sulle complicazioni etiche e morali di un padre (qui chirurgo) o madre che per la loro figlia (apparentemente in difficoltà) farebbero qualsiasi cosa, allo spettatore arriva (ed esplode in faccia), è ormai troppo tardi. Anche perché scialbo più che altro risulta lo sviluppo della trama, che in puro stile hollywoodiano il regista scandisce con suggestive panoramiche e tappeto sonoro incalzante. Scelte che configgono con una progressione sinceramente asfittica, gelida come la location, in cui giorno e notte si mescolano. Gli importanti dilemmi morali che si affacciano vengono difatti fagocitati dall'eccessiva convenzionalità con cui viene raccontata questa storia, di per sé, peraltro, alquanto familiare. Una storia declinata attraverso gli stilemi del thriller noir e in cui però il regista non riesce a far venire fuori la forza insita nel soggetto. Un soggetto di grande impatto ma banale anche nelle emozioni. Perché seppur le pressioni psicologiche subite dal personaggio (del padre, interpretato proprio da Kormákur) ci toccano, e questo non lo si può negare, poco può fare quest'empatia a fronte di un avvicendarsi degli eventi così calcolato e perciò prevedibile, o che comunque fatica a tenerci incollati come avviene con il protagonista Finnur. Il film per questo delude un po', anche se così brutto non è tanto da sconsigliarlo. Voto: 5,5