domenica 10 febbraio 2019

Albert e il diamante magico (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/10/2016 Qui - Film d'animazione danese del 2015 (della durata esigua di 70'), Albert e il diamante magicocartoon colorato e sgargiante a firma Karsten Killerich (affermato animatore danese, già autore di Nome in codice: Brutto anatroccoloe pensato per bambini piccoli, molto piccoli. Troppo piccoli, probabilmente. Le avventure di Albert (libro per ragazzi di Ole Lund Kirkegaard pubblicato nel 1968) infatti messe in scena a distanza di ben quasi 50 anni dalla loro ideazione, risultano antiquate e visivamente che caratterialmente troppo infantili. Tecnicamente e narrativa inadeguato ai tempi, il confronto con film e anche prodotti televisivi attuali è impietoso. In ogni caso Albert e il diamante magico vede come protagonista un bambino pasticcione e pieno di idee creative che vive a Kalleby, una località inventata che prende spunto dalle cittadine di provincia danesi, dove il regista trascorreva le lunghe estati giocando lungo il ruscello vicino a casa. Gli abitanti del paese non vedono di buon occhio il bambino perché da quando ha iniziato a camminare è stato l'artefice di molti guai, tra cui la distruzione dell'unica statua di Kalleby dedicata al famoso mongolfierista del paese. Per sopperire a questa mancanza, grazie alla sua immaginazione, supportata dall'amicizia di Egon, lo porta a progettare un piano per riuscire ad andarsene da Kalleby e realizzare il suo sogno più grande: salire su una vera mongolfiera ed essere riconosciuto in modo positivo dagli abitanti a lui tanto ostili. Intraprende perciò una piratesca avventura alla ricerca del più grande diamante del mondo, cercando di avere la meglio su una banda di scagnozzi.
Albert e il diamante magico è un piccolo film d'animazione dalla grafica semplice ma accattivante che sembra, suo malgrado, non riuscire a trovare una sua incisività narrativa. E quelle piccole avventure che a volte riescono a diventare grandi nei film d'animazione più riusciti, qui sembrano invece restare piccole, incapaci forse di trovare un modo per trasformarsi in qualcosa di più delle loro semplici aspirazioni. Nonostante la genuina e incosciente voglia di mettersi in gioco dei protagonisti infatti, il film non riesce a catturare del tutto lo spettatore. L'attenzione dei bambini risulta altalenante, forse anche per l'inspiegabile assenza di momenti musicali che avrebbero potuto creare un momento di comunione con i protagonisti. Una struttura molto, a volte troppo, lineare (semplice e facile da seguire) e priva di reali momenti di ilarità o vicinanza ai giovani protagonisti portano questo film d'animazione ad essere piacevole per un pubblico di bambini molto piccoli, ma non del tutto convincente per un pubblico di bambini già al di sopra dei 7 anni. Comunque le cose migliori si trovano all'inizio, con i primi minuti divertenti e vivaci. Seguono situazioni iperboliche, momenti formativi e una serie di disavventure causate dall'equivoca presenza di tre banditi alla ricerca di un diamante, ma senza riuscire a coinvolgere mai. L'avventura poi ha un andamento schizofrenico, con un continuo cambio di toni e situazioni che vogliono omaggiare la pantagruelica fantasia dei più giovani, ma finiscono per sottrarre coesione narrativa alla storia. La fretta, infatti, pare essere la cifra del film di Killerich: personaggi (poco caratterizzati e non molto simpatici) e scenari si susseguono per inerzia, la crescita del protagonista è implicita e avara di sottolineature, il finale fin troppo sbrigativo. Infine visivamente piacevole ma poco vario. Insomma mediocre e non tanto bello. Voto: 5,5

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