Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 27/09/2018 Qui - Finché c'è prosecco c'è speranza (Giallo, Italia 2017): Un giallo che più classico non si può, e in tal senso ero indeciso sul voto da dare, perché se considerassi il soggetto e la sceneggiatura sarebbe un 4 pieno, c'è obiettivamente poca originalità nella storia, un noir neanche troppo complicato nella sua evoluzione. Di contro, se si valutano gli interpreti e alcuni aspetti tecnici (fotografia, musiche e scenografie, dopotutto siamo nel Veneto), possiamo alzare un po' il voto, ma di poco. Infatti Antonio Padovan si cimenta per la prima volta nella regia cinematografica e, sebbene la sua opera sia di tutto rispetto e, in linea generale, ben diretta, egli però non riesce, purtroppo, a consegnare una pellicola che si discosti dal semplice sceneggiato televisivo. Il film appare un po' senza verve, senza quella forza necessaria ad intrigare completamente lo spettatore perché, man mano che la storia si dispiega, la pellicola diviene quasi scontata e, pertanto, parecchio prevedibile. Un vero peccato perché la figura dell'ispettore è invece molto ben interpretata dall'attore Giuseppe Battiston (forse anche meglio che ne I delitti del BarLume) la cui presenza, anzi, si rivela fondamentale ad innalzare il valore di quest'opera cinematografica (anche se qui sembra comunque annaspare in una sceneggiatura decisamente poco brillante). Non mancasse che non tutto è bene a fuoco ed alcuni personaggi (soprattutto quelli femminili, tra cui quello interpretato da Liz Solari, già vista in Sei mai stata sula Luna?) rimangono un po' indefiniti (alcuni personaggi di contorno poi risultano essere inutili orpelli). E alla fine perciò ne esce un prodotto con poche, troppo poche, "bollicine" e si sa, per un Prosecco che si rispetti quest'ultime son tutto. Voto: 5,5