domenica 2 dicembre 2018

Fast & Furious 7 (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 22/02/2016 Qui - Da affezionato della serie non potevo non vedere su canale5 la scorsa settimana l'ultimo capitolo della saga automobilistica più adrenalinica di sempre, Fast & Furious 7 (2015). L'aspettavo da tanto questo settimo film che non sarà però, ovviamente, l'ultimo. L'ultimo è stato invece per il compianto e amatissimo protagonista Paul Walker, morto tragicamente quando le riprese del film erano ancora in corso. Per completare il film, i due suoi fratelli hanno prestato volto e corpo per poterlo finire degnamente e regalare ai fan uno dei finali più belli e tristi di sempre, perché effettivamente Walker era l'anima del film, il cuore della storia. Storia che riprende da dove aveva concluso il precedente capitolo, quando un rivale viene ferito gravemente dalla banda di Toretto. Il cast si allarga e già alla prima scena troviamo un personaggio che lotta sempre per i buoni ma in questo nei panni del 'cattivo', fratello di Shaw, ossia Jason Statham in una entrata decisamente d'effetto, per non usare un eufemismo. La trama di questo capitolo è semplice, il 'roccioso' Hobbs ferito da Deckard (Statham) avvisa Dom del pericolo che sta correndo, questo spietato assassino delle forze speciali infatti è in cerca di vendetta e la morte di Han da Tokyo è solo l'inizio. L'inseguimento comincia ma quando i due se li stanno dando di santa ragione arriva una squadra delle operazioni segrete, comandata da Frank Petty, il "Signor Nessuno". Shaw ne approfitta e fugge. Frank informa Dom che lo assisterà nel fermare Deckard, ma solo se egli ricambierà nell'impedire che un mercenario di nome Mose Jakande ottenga l'Occhio di Dio (praticamente la macchina di Person of Interest), un computer in grado di scovare qualsiasi persona, e di salvarne il proprio creatore, un hacker di nome Ramsey, dagli uomini di Jakande. Dom così rimette insieme la sua squadra e insieme organizzano un piano di salvataggio. Piano che tra inseguimenti tra macchine, camion, proiettili ed elicotteri, tra crolli, esplosioni spettacolari e salto di grattacieli, tra mazzate e mazzate andrà a buon fine. E la lotta tra i due, rinviata, finalmente avviene ma con un risultato ampliamente quasi scontato, ma nonostante il carcere di Shaw, son sicuro che tra i due non è ancora finita, ne vedremo ancora delle belle.
In questo settimo film, il cast rimane invariato nella banda, mentre oltre al cattivo Statham altre star internazionali si uniscono, Djimon Hounsou nei panni del terrorista fa una brutta fine, come il grande maestro d'arti marziali Tony Jaa. Nei panni del "Signor Nessuno" invece un 'cazzuto' Kurt Russell. Senza dubbio l'elemento catalizzatore diventa il personaggio di Walker ormai cambiato e con una famiglia da mantenere, anche se non sapremo mai come si poteva evolvere il suo personaggio. Ma a parte questo elemento il film sembra trascinarsi, le gare che nei primi capitoli erano essenziali diventano quasi di contorno (e questo mi ha dato fastidio), fortunatamente però questi elementi non mancano del tutto, ma si evolvono e in certi casi 'spaccano' non solo in modo positivo. Sembra riciclarsi, ripetersi cambiano solo le location ma dopo la morte di Walker la serie dovrà per forza cambiare registro. La sceneggiatura è pari a 0, solo grazie alla forte presenza di Vin Diesel e di tutti la saga mantiene vitalità, ma non può durare per sempre. Il finale poi è un maledetto colpo al cuore, fa male, la musica e la clip non aiuta il nostro senso di disagio per aver perso uno dei personaggi più amati del cinema, una figura, un attore che aveva molto da dare e offrire, ma la realtà è più dura che nei film, ci manca già tantissimo. A parte il compianto driver, questo settimo capitolo non cambia stile, fracassona, burbera, dura, spietata e adrenalinica come le altre, molte scene spettacolari ma poche nuove idee, credo che ormai è tutto merchandising poiché ormai poco è rimasto da offrire alla saga, tutto è stato già fatto, cosa si inventeranno nell'ottavo capitolo con Will Smith? Sì perché entrerà anche lui nel cast già stellare. Da segnalare il ritorno in un cameo dell'attore del terzo capitolo giapponese, per me il migliore di tutti, poiché (come anche i primi due) incarnava lo spirito del film stesso, la velocità, il brivido, l'azione e il divertimento, poi leggermente sopiti nei successivi capitoli con l'introduzione di altri elementi, il governo, i mafiosi, segreti, spie e missioni per conto di altri. Ma quello che deve e fa è intrattenere, è riesce a farlo in modo anche egregiamente direi, e meno male. Insomma per i fan è sicuramente da vedere, per gli altri che non amano questo genere, è meglio evitare. Comunque se volete passare 2 ore di puro intrattenimento ed action non ve lo potete farlo sfuggire. Voto: 6