mercoledì 5 dicembre 2018

Jurassic World (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 27/02/2016 Qui - Jurassic World è un film del 2015 diretto da Colin Trevorrow, con Steven Spielberg come produttore esecutivo, quarto capitolo della serie cinematografica di Jurassic Park. Dopo tredici anni che il progetto era in cantiere (l'ultimo Jurassic Park nel 2001), e dopo una divergenza tra gli studios (Universal) e sceneggiatori il film è poi uscito nel 2015 con un record d'incasso pazzesco, attualmente occupa il quarto posto tra i maggiori incassi nella storia del cinema, dopo Avatar, Titanic e Star Wars: Il risveglio della Forza. A luglio dello scorso è stato già confermato un quinto capitolo, che uscirà il 22 giugno 2018. Intanto però questo quarto capitolo, andato in onda da Mediaset solo in settimana (lunedì scorso), è comunque un degno erede del magnifico e spaventoso mondo creato dal genio di Spielberg, regista dei primi due capitoli di questa avvincente saga. Ventidue anni dopo gli eventi raccontati in Jurassic Park, e dall'incidente occorso allora, l'isola di Nublar, al largo di Costarica, dispone di un parco a tema dinosauri del tutto funzionante. Il parco, rappresentativo del mondo giurassico, è ora una realtà che attira orde di visitatori, finalmente così come lo aveva in origine progettato John Hammond. Consapevole che il suo pubblico chiede sempre di più, il CEO Simon Masrani, il nuovo management, finanzia un progetto che prevede la generazione, attraverso incroci genetici, di una nuova specie di dinosauro, mai esistita prima. Il suo nome è Indominus rex, la sua caratteristica principale quella di unire la ferocia delle lucertole carnivore e un'intelligenza molto più sviluppata. Ma qualcosa sfugge al controllo dei gestori del parco e Indominus rex diventa una minaccia letale per i 20 mila visitatori e per i protagonisti di Jurassic World.
Avevo dubbi già all'uscita del film e prima di vederlo, perché avevo ancora negli occhi e nella testa i stupendi primi tre capitoli, soprattutto il primo, vero e proprio cult di genere della mia generazione. Questo quarto capitolo è stato in grado di mantenere le attese, ha rispecchiato la saga in tutto e per tutto? Beh, non potevo che essere contento alla fine della pellicola, la risposta è sì, film fantastico, trama intelligente e per nulla banale nelle sue sfumature. Jurassic World si rivela un ibrido inedito tra sequel, remake e reboot, ricalcando consapevolmente la trama del primo capitolo. Anche se il film si avvicina più allo stile del terzo capitolo scostandosi dall'atmosfera più vintage e raffinata dei primi due (che avevano inevitabilmente quel qualcosa in più in quanto a trama che poteva garantire la penna di Michael Chricton, morto nel 2008). La trama, come si può intuire già dai primi minuti del film, rispecchia il capolavoro di Spielberg, ma si ha la netta sensazione che ormai i tempi siano cambiati. Lo si evince dalle piccole cose: la sperimentazione genetica portata allo stremo non più per inseguire un sogno, ma con la consapevolezza di manipolare arbitrariamente la natura; la costante ombra della guerra; il controllo delle multinazionali, degli sponsor e, inoltre, una strizzata d'occhio agli animalisti: le prede dei dinosauri non sono più vittime vive e senza scampo, ma animali morti comprati in qualsiasi macelleria. I rettili, ormai privi di mistero ed inquietudine, sono declassati ad animali quasi circensi, al servizio di multinazionali ed esperimenti genetici, frutto dei quali è il dinosauro più feroce che si potesse concepire: l' "Indominus Rex". Ma non sono bastati tre film e migliaia di morti a far capire in modo definitivo che, la mutazione genetica, è una cosa del tutto insensata e pericolosa.
Penso però che il vero segreto di questo quarto film risieda, proprio nel fatto che per la prima volta ai dinosauri sia stato concesso un comportamento quasi umano, anche se la loro natura è solo e soltanto una (a dispetto di certe scimmie), come si vede anche alla fine ma soprattutto durante. Solo Chris Pratt più Indiana Jones che mai (ma anche guardiano della galassia, anzi mondo) riesce ad interagire con loro e grazie a ciò diventa l'eroe del film, insieme ad una donna a due facce, fredda e poi esuberante, una Bryce Dallas Howard che prima è la villain di un fumetto e poi un'irriducibile final girl. Ma in effetti, siamo ben lontani dal capolavoro del '93. In questa rivisitazione moderna, l'universo distopico, la caratterizzazione dei personaggi, le scene da manuale (l'inseguimento del T-Rex, i velociraptor in cucina, per citarne alcune), insomma, tutti quegli elementi che resero il primo film un "cult", sono quasi totalmente accantonati a favore di un tipico "action-movie" all'americana, ricco di sparatorie, inseguimenti e tecnologie. E' apprezzabile, tuttavia, che la pellicola stessa ogni tanto offra una consapevole auto-parodia dei comuni cliché del genere. Se la seconda metà del film presenta le caratteristiche appena descritte, bisogna riconoscere che la prima parte è un delicato e costante omaggio, con tanto di stessa colonna sonora, del capostipite, e la stupenda fotografia, che proietta nelle strutture avveniristiche dell'ormai realizzato parco a tema, suggerisce l'idea di un sogno ormai realizzato.
Il nuovo titolo è forse una trovata commerciale, ma questo film nonostante tutto, è un’opera godibile, di grande impatto spettacolare (cast empatico, ritmo spedito, regia efficace, etc) che coinvolge. Citazionistico, morale, nostalgico verso il passato, sentimentale nel senso della famiglia. Interessante a livello tematico nello scontro/incontro tra vecchio e nuovo, animale e uomo, natura e ingegneria genetica. Il film diventa anche metafora consapevole del cinema: remake e sequel devono superare i propri modelli, anche solo migliorandone le eredità, se vogliono sopravvivere. Sensazioni positive dai piccoli dettagli e allusioni nascoste che solo un vero fan della saga è in grado di riconoscere e dallo spettacolo delle creature in lotta, che si fa giustamente fracassone come un catastrofico d’annata, con un finale spettacolare che ri-consegna il trono al Re incontrastato dei dinosauri. Il film insomma funziona, dialoghi ok, ironia quanto basta, effetti speciali notevolissimi e trama più che avvincente, di certo non ci si annoia. Gran film nel suo genere e ben confezionato. I dinosauri sembrano vivi in maniera allucinante. Chiunque sia cresciuto con il mito di "Jurassic Park", non può però non avvertire un lieve groppo alla gola. Rimane da chiedersi poi se si sentisse realmente il bisogno di un ulteriore sequel (e già un altro è sicuro). Forse no, ma adesso che il film è realtà, gli appassionati del genere, dei grandi rettili e in generale di chi semplicemente vede un film solo per svagarsi un po', non rimpiangeranno le due ore di visione. Voto: 7

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