sabato 1 dicembre 2018

Home: A casa (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 20/02/2016 Qui - Home: A casa (Home) è uno spettacolare e coloratissimo film d'animazione della DreamWorks Animation del 2015. La pellicola è l'adattamento cinematografico del romanzo per ragazzi grandissimo successo oltreoceano di Adam Rex "Quando gli alieni trovano casa". Dopo che la Terra è stata conquistata, presa in consegna, con estrema facilità, dai fiduciosi Boov, una razza aliena in cerca di un nuovo posto da chiamare casa, tutti gli esseri umani vengono rapidamente spostati, trasferiti, in modo da riorganizzare il pianeta a loro piacimento. Tra questi alieni, perennemente in fuga dai Gorg, capitanati dal cinico Smek, Oh, che spera che questo nuovo trasloco sia l'inizio di una nuova vita, fatta di socialità e di amicizia, ma il resto della sua specie non la pensa come lui. Per di più, Oh commette un errore che rischia di mandare a monte l'intera colonizzazione e deve scappare per non essere arrestato. Durante la fuga, in un supermercato, incontra per caso Tip (prima protagonista di colore della suddetta casa d'animazione), una ragazza adolescente che abitava con sua madre Lucy e il suo gatto Pig, l'unica scampata al concentramento coatto del genere umano in Australia. L'intraprendente Tip, piena di risorse, cocciuta e decisamente avversa a obbedire agli ordini, finirà per ritrovarsi complice, suo malgrado, di questo alieno, un tipo inetto e solitario che vorrebbe solo integrarsi, bandito dai suoi simili. Dopo un'iniziale diffidenza quindi, i due diventano compagni di viaggio, sulla rotta per il ritrovamento della mamma di Tip e forse, davvero, di una nuova vita. Insieme vivranno tantissime avventure e nascerà tra loro una tenera amicizia. Ma i due in fuga si renderanno presto conto che in gioco vi è qualcosa di più che una semplice questione di rapporti intergalattici, imbarcandosi in un viaggio on the road destinato a cambiare le loro vite, ritrovandosi così nell'avventura più incredibile della loro vita, e dimostrando ai rispettivi popoli che collaborare non solo è possibile ma che a farlo potrebbero nascere cose assolutamente meravigliose.
La trama anche se originale, è l'ennesima variante di tante storie analoghe, la razza aliena tenerona che invade la terra per scappare da un pericolo e troverà la salvezza attraverso il riscatto sociale del suo eroe imbranato. A parte la grafica molto ben curata per come è abitudine della Dreamworks, il film è leggermente troppo banale, i soliti inseguimenti e le solite situazioni, prevedibilmente è inconsistente. Azzeccati però questi alieni che cambiano colore a seconda dell’umore, azzeccatissimi gli alieni cattivi, con "sorpresa" finale, il film è simpatico per larghi tratti e nei momenti minori comunque non annoia e si fa vedere. Ma Oh, non ci fa tenerezza perché cambia colore quando mente o quando si emoziona, Oh ci conquista perché è un disastro assoluto, un sabotatore inconsapevole ma totale, capace di destinare all'estinzione un pianeta intero. Il suo è un errore "umano", un sms mandato al destinatario errato, solo che il guaio comporta conseguenze su scala universale. Ma quello che dice il film di Tim Johnson è proprio che, se scappare è l'opzione più popolare (i Boov premiano la vigliaccheria, considerata un valore), avere il coraggio di agire e pensare diversamente dal resto della specie, è una cosa rara, un vero e proprio detonatore di incertezza e di avventura. Così Oh è, anche e soprattutto, un esserino che s'impegna per rimediare, e che, dal caos che ha innescato, saprà tirar fuori quel ribaltamento totale di prospettiva che è prerogativa delle rivoluzioni e dei film migliori. Il cartoon ci insegna che la casa non è un luogo fisico ma è il posto dove ci sono famiglia e affetti e lo fa parlando di diversità e accettazione, di estranei e di incontro/scontro tra culture e di come superare le paure che genera il non conoscere.
Ma se da un lato il film è forse inadatto ai più piccoli, dall'altro il film è troppo infantile e scontato per gli adulti. E' comunque un'opera ottima per bambini per via della sua plasticità e dei colori, e al di là dei simpatici messaggi finali ("la famiglia è sempre al primo posto", "il coraggio viene sempre premiato", "nessun cattivo è davvero cattivo"), il film è però pedagogicamente un pugno negli occhi: al fine di renderli più simpatici, il parlato degli Oh è pieno di sgrammaticature ripetute più e più volte (verbi all'infinito, aggettivi e pronomi distorti) il che è notoriamente da evitare per i bimbi più piccoli (se, per esempio, un bimbo impara "rattristamento" invece di "rattristarsi" poi col cavolo che se lo dimentica). Sicuramente non ci sarebbe stato bisogno di distorcere cosi i dialoghi del film, l'espressività dei Boov è molto simile a quella dei Minions e già da sola sarebbe stata sufficiente. Interessante anche per gli adulti per il suo ritmo elevato e il tripudio avventuriero, a bordo di un'utilitaria volante, foraggiata con bevande ghiacciate e a base di scorza d'arancia e uvetta passa. Ci si diverte e un po' ci si commuove anche, ma soprattutto si balla a ritmo di Rihanna (doppiatrice di Tip, a cui presta non solo la voce ma anche lineamenti e origini, ricalcandone le stesse sembianze e movenze). La colonna sonora, è interamente incentrata sulle sue note e i riferimenti alla vita reale della cantante si sprecano (per esempio, la protagonista Tip che viene dalle Barbados e non ha un padre). Rihanna, ha diretto la produzione di un concept album di 8 brani (pop e anche da discoteca), che vengono utilizzati nel film, inserite di continuo nel film, certe volte anche quando non serve. I più maliziosi dubiteranno che questo sia vero cinema, a vantaggio invece di una mera operazione commerciale operata dalla Dreamworks. Forse avranno ragione, ma poco importa, perché senza molte pretese alla fine questo film d'animazione risulta gradevole e visibile. Comunque, se capita, un'occhiata si può dare, se invece lo si perde, pazienza, non siamo nei dintorni della storia del cinema. Voto: 6

Nessun commento:

Posta un commento