Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 22/02/2016 Qui - Gravity (2013), andato in onda 2 settimane fa da Mediaset (e finalmente direi), è stato il primo film di fantascienza ad essere premiato con l'Oscar per la miglior regia (corredata da altri sei, alcuni veramente meritati). A 600 km dalla Terra, durante una missione spaziale, gli astronauti Ryan Stone (Sandra Bullock) un brillante ingegnere medico alla sua prima missione e il veterano Matt Kowalsky (un logorroico, al limite del sopportabile, George Clooney), al comando della sua ultima spedizione prima di ritirarsi in pensione, lavorano ad alcune riparazioni di una stazione orbitante, quando un'imprevedibile catena di eventi gli scaraventa contro una tempesta di detriti, il terzo membro e gli altri membri dell'equipaggio muoiono. Da soli nello spazio, Ryan e Matt perdono ogni contatto con la Terra e la paura si trasforma in panico quando con il poco ossigeno a loro disposizione tenteranno l'impossibile pur di ritornare a casa. L'esperto Kowalsky dovrà sacrificarsi per consentire alla donna un disperato tentativo di porsi in salvo, inizia qui una vera e propria 'odissea' per la donna che, tra mille insidie, tenterà un ritorno sul nostro pianeta. La prima impressione alla fine del film è stata: wow che spettacolo la terra da lassù, però che monotonia, meno male che non durava tanto. Eh sì perché sinceramente mi aspettavo molto, ma molto di più da un film vincitore di ben 7 Oscar, guardando bene però i premi tecnici sono alquanto giusti, poiché gli effetti speciali sono di livello e la fotografia è spettacolare con immagini veramente stupende, qualche dubbio sul sonoro e la regia, sì buona, ma statica. Una sola location, lo spazio immenso ma in verità chiuso, perché praticamente in un solo giorno e in uno spazio chiuso a zero gravità hanno costruito l'intero film. All'inizio praticamente non sappiamo niente del come, perché e quando si trovano lì nello spazio, e poi alla fine, perché e quando precipita sulla Terra e soprattutto come ha fatto? Volendo poi trovare uno schema filosofico alla pellicola, non sarei in grado, poiché in un'avventura non è importante la motivazione o il finale abbastanza prevedibile, ma il viaggio come l'attesa, e in questo film non è stato fatto secondo me un gran lavoro.
Per questo motivo infatti, a me il film è parso un po' scarno nella trama e sceneggiatura. Indubbiamente il regista (Alfonso Cuaron) è riuscito in modo quasi impeccabile a concentrare (in 90 minuti) e mescolare un po' di tutto, tra i problemi, paure e ricordi dei due astronauti, la situazione assurda e l'odissea umana della protagonista riesce a confezionare un film estremamente bello visivamente ma leggermente statico e con alcune inesattezze scientifiche incredibili. Perché cercando di essere fedele a vere situazioni nello spazio, dimentica alcuni particolari, come secondo alcuni fisici già alla prima scena dei detriti è scientificamente impossibile che si salvano e poi vagano indisturbati nello spazio (come un famoso videogioco Dead Space, ma addirittura molto più curato e realistico quasi di questo film) e addirittura per spostarsi la Bullock usa una manichetta dell'antincendio. Divertente poi quando intravedendo una capsula cinese, Matt dice a Ryan che i comandi sono identici..(copiano veramente di tutto questi cinesi). E a proposito, le tre massime potenze mondiali così vicine, capsule o stazioni a pochissima distanza tra loro, tutte integre e nessuno dentro? Un po' di confusione e di cliché cinematografici (mai mollare soprattutto quando tutto sembra perso o è contro di te), non affossano comunque il giudizio, sufficientemente positivo, sulla pellicola che incredibilmente riesce a intrattenere grazie ad una moderata velocità di movimento e a poche pause. Comunque secondo me per realizzare questo film hanno speso più per il cachet dei due protagonisti che per tutto il film, perché senza i due guest star il film son sicuro sarebbe passato inosservato, con i due, il film acquisisce spessore. In conclusione però il film ha un pregio, l'originalità come la spettacolarità di alcune scene, certo però che vederlo in 3D o al cinema sarebbe stata tutta un'altra cosa e diversa esperienza ma non mi è stato possibile, un film che consiglio di vedere, ma una sola volta, poi diventa monotono. Voto: 7
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