domenica 6 gennaio 2019

Turner (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/02/2016 Qui - Turner (Mr. Turner) è un film del 2014 diretto da Mike Leigh con protagonista Timothy Spall, vincitore al festival di Cannes del premio come miglior interpretazione maschile. Il film evoca gli ultimi 25 anni di vita dell'eccentrico, burbero e antisociale pittore britannico William Turner, uno dei più grandi paesaggisti di sempre, un artista determinante nello sviluppo di quel particolare tipo di pittura. Uno spaccato di vita di un uomo vero nella sua realtà quotidiana, scontrosa, burbera, rozza oserei dire, ma posseduto da principi saldi, forti, che trasmette nelle sue tele. Infatti conduce una vita ai due opposti, se a primo impatto è duro e maschilista, sottosotto è sensibile ed onorevole. Conduce una vita tranquilla, sempre dedito, durante i suoi viaggi a trovare un'ispirazione, e il film si basa su questo. Ma il film è di scarso impatto, non visivo, perché la fotografia, i paesaggi, sono stupendi, ma narrativo, perché già dopo venti minuti, la noia pervade. Una narrazione troppo lunga e statica, all'interno della quale non c'è storia, né esteriore né interiore, ma piuttosto una serie di sketch con il sapore dell’aneddoto, per di più poco correlati tra loro. Dialoghi surreali e senza senso, nessuna scena di interesse. La durata del film, poi, più di 2 ore, è disarmante, stanca. Un pittore che ha difficoltà ad esprimersi al di là del grugnito, che ha un rapporto anaffettivo o di una affettività alla King Kong con i suoi prossimi, che ha reazioni imprevedibili e bizzarre. A nulla vale la buona interpretazione di Spall, quando il ritmo, indicibilmente lento, affossa il film. Un film che esprime poetica e sentimento ma che rimane pedante, sottilmente morboso, grottesco, ipocrita ma soprattutto noioso. Voto: 5,5

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