giovedì 6 giugno 2019

Cattivissimo Me 3 (2017)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/09/2018 Qui - In linea con i due precedenti film Cattivissimo Me e Cattivissimo Me 2Cattivissimo Me 3 diverte, affascina e fa riflettere, ma allo stesso tempo presenta, anche se non delude le aspettative questo terzo capitolo della fortunata saga d'animazione creata da Illumination Entertainment, degli aspetti negativi. Il film infatti, che ha fatto il pieno botteghino, convince solo in parte. Perché diretto ancora una volta, da Pierre Coffin con l'aiuto di Kyle Balda, con il quale ha già collaborato per il film I Minions (la recensione fa coppia con quella del precedente capitolo), Cattivissimo Me 3, che riprende le fila dei precedenti capitoli e che vede Gru e Lucy alle prese con il tragico licenziamento dalla AVL (Anti-Villain League), per la quale lavoravano ormai da tempo, per la mancata cattura del criminale Balthazar Bratt (cosa che renderà difficile l'armonia famigliare), Gru che deve inoltre affrontare la rivolta dei Minions, che stanchi di servire il bene decidono di abbandonarlo per cercarsi un nuovo cattivo, e che tuttavia a sorpresa scopre di aver un fratello gemello biondissimo e ricchissimo, che vorrebbe provare a riportare Gru sulla "cattiva" strada, seppur nel complesso funzioni, si rifà (troppo) alla struttura dei capitoli precedenti senza rinnovarsi più di tanto. E' palese difatti l'intenzione degli sceneggiatori di percorrere una strada già battuta e sicura, senza osare troppo. Despicable Me 3, film d'animazione del 2017 infatti, seppur ripropone la formula che ne ha decretato il successo della serie: colori, divertimento, azione e una colonna sonora curata, gioca al ribasso, si accontenta del compitino ben riuscito senza spiccare però per originalità, anche se (esteticamente parlando) il lavoro è sempre presentato con fiocchi e contro-fiocchi. Perché anche se in questo nuovo capitolo le risate non mancano, dal punto di vista della storia Cattivissimo Me 3 è certamente il capitolo più debole della serie, giacché si avverte una certa fisiologica fatica nel ricercare nuovi spunti per portare avanti i personaggi.
Gru, nelle sue azioni, non è tanto mosso dalla volontà di ridiventare cattivo, quanto dalla determinazione a riconquistare il proprio lavoro da "buono" accanto alla moglie. Non è quindi, come potrebbe sembrare, la dicotomia buono/cattivo il fulcro del film, ma è ancora una volta la famiglia anche in senso "allargato": Gru, quando ha ormai accettato e interiorizzato la propria paternità, si trova a dover affrontare la sorpresa di avere un fratello, con cui deve costruire da zero un nuovo rapporto, mentre Lucy è alle prese per la prima volta con le difficoltà e i dubbi di essere madre. In tutto questo i Minions vengono giocoforza relegati in un ruolo di secondo piano, e anche se le loro varie performance restano senza dubbio esilaranti (a un certo punto finiscono addirittura in prigione, diventando i boss del carcere), le sequenze a loro dedicate risultano un po' slegate dal resto della storia, così come slegata è la vicenda della piccola Agnes, decisa a incontrare un vero unicorno. Il punto di forza del film è sicuramente Balthazar Bratt, un cattivo coi fiocchi: ex bambino prodigio negli anni '80, quando era protagonista di una popolare serie tv, poi caduto in disgrazia, vive costantemente nella nostalgia di quegli anni e vuole attuare nella realtà le malefatte che da piccolo realizzava in televisione. Pettinatura improbabile, spalline imbottite, Bratt combatte a suon di musica dance e gomme da masticare gonfiabili. Un effetto nostalgia molto divertente e che ha parecchia presa, anche grazie a una colonna sonora strepitosa in cui figurano brani di Michael JacksonMadonna e A-ha, sugli spettatori più adulti che ben ricordano quegli anni. Da questo punto di vista la Illumination si conferma insuperabile nel creare film perfetti per tutta la famiglia e fruibili da differenti fasce di pubblico, e non a caso anche con questo terzo episodio il divertimento, per grandi e piccini, è assicurato, ma c'è un però.
Innanzitutto è forse un po' troppo lungo per mantenere l'attenzione dello spettatore per tutta la sua durata, anche visto il ritmo narrativo altalenante che caratterizza l'intero film d'animazione. Si passa da momenti di puro divertimento e azione ad altri meno coinvolgenti, che appiattiscono di gran lunga la pellicola. Perché anche se l'umorismo di cui è colmo il progetto consente al pubblico di passare sopra a questi piccoli dettagli, soprattutto perché il ritmo di cui sopra (incisivo solo in parte) permette di apprezzare ogni singola scena e di farne tesoro (quante volte abbiamo infatti visto sul grande schermo film che propongono una grande mole di situazioni, tutte diverse e difficili da seguire a causa di un andamento a dir poco serrato, che non lasciano al piccolo spettatore la possibilità di godere a pieno della scena? Troppe, ma per fortuna non è il caso di Cattivissimo Me 3), il film d'animazione, che perde altresì nel finale un po' di quell'umorismo volto unicamente ad intrattenere i più piccoli e le loro famiglie, nasconde delle idee buone ma spesso banali. Come per esempio il revival anni Ottanta che sta continuamente impazzando nel mondo del cinema (basti pensare al remake di Ghostbusters, o al sequel di Blade Runner, senza contare Star Wars) che qui, impersonato dall'antagonista Balthazar Bratt, che astiosamente chiusosi in quegli anni insieme a tutto ciò che vi ruota attorno, dal rock alla disco dell'epoca, dagli yo-yo al cubo di Rubik, dal moonwalk alle tute dagli abbinamenti inguardabili, è in attesa di vendetta (verso Hollywood e il suo mondo "spietato"), non sempre riesce nel suo intento. Perché seppur gustosamente sopra le righe e caricaturale, il bizzarro villain, doppiato nella versione originale da Trey Parker (in Italia da Paolo Ruffini), sembra esser parte integrante nella volontà della produzione (non mancassero anche molte citazioni al periodo, tra cui quella ai Power Rangers, a Star Wars e Blade Runner) di arruffianarsi lo spettatore.
La colonna sonora di Cattivissimo Me 3, quindi, è permeata (banalmente) da musica vintage, soprattutto anni '80, anche se ci sono anche ben cinque brani inediti, composti appositamente per il film, ancora una volta da Pharrell Williams. Tuttavia questa ruffianaggine non compromette per buona parte la verve comica della pellicola, fatta di battute esilaranti, che emanano un senso di assoluta leggerezza, perché Cattivissimo Me 3 è ancora un'avventura per tutta la famiglia, che parla, per l'appunto, di famiglia e di cambiamento, un film trasversale in grado comunque di far divertire di gusto i più piccoli e di strappare in ogni caso qualche sincero sorriso ai più grandi (bene in tal senso il doppiaggio, con timbro vocale cangiante, Max Giusti presta la voce a Gru e a Dru, come fa Steve Carell nella versione americana, mentre è sempre Kristen Wiig, Arisa in Italia, che doppia Lucy, Julie Andrews è invece la scontrosa madre di Gru). Non a caso non ci si annoia mai vedendo Cattivissimo Me 3 che, con un'ironia varia e ricercata, e tentando di far divertire tutta la sua platea, altresì con l'opportunità di fermarsi a riflettere e di respirare un'atmosfera anni '80 che è sempre e comunque sinonimo di entusiasmo, energia e libertà, riesce a non far sentire troppo i suoi evidenti (banali) difetti. Anche se gli episodi precedenti erano indubbiamente più divertenti. Colpa dei Minions, che nonostante con i loro battibecchi incomprensibili e le loro trovate sempre fuori luogo, riescono a far ridere, regalandoci anche una performance canora esilarante (in una citazione che rimanda al film d'animazione Sing, che ancora mi manca), vengono colpevolmente tralasciati. A differenza delle pellicole precedenti nelle quali avevano un ruolo importante nella riuscita della missione centrale, ora, come già detto, hanno una parte superflua, quasi inutile ai fini del racconto, è come se facessero parte di una storia a sé stante, se non in qualche piccolissima occasione, e ciò proprio non mi è piaciuto. Tuttavia nel complesso più che sufficiente è questo capitolo, un capitolo forse totalmente inutile, ma in grado di non far rimpiangere troppo la sua molto probabile "chiusura", è già stato detto tutto. Voto: 6+