martedì 31 ottobre 2023

Halloween Ends (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/10/2023 Qui - David Gordon Green effettua dei cambiamenti importanti in quest'ultimo capitolo della sua trilogia e direi anche coraggiosi, non si limita a fare il compitino, purtroppo però alla fine non si può dire che sia un capitolo convincente. Halloween Ends è confusionario, sembra più un capitolo di mezzo che finale, ci sono diverse situazioni già viste, alcuni dialoghi sembrano buttati li. Ed è un peccato perché non era iniziato male e la prima parte dopotutto mi aveva coinvolto. Poi però la questione sociale accennata in Halloween Kills, viene riproposta qui in un modo non riuscito a mio avviso, ovvero il ragazzo che per sbaglio aveva ucciso il bambino (non è uno spoiler ma è l'inizio del film) diventa progressivamente uno psicopatico per colpa della popolazione che lo bullizza di continuo. Se l'idea non era male, la realizzazione purtroppo non convince con Michael Myers e Laurie Strode troppo in secondo piano. Si salva solo per il finale (seppur fin troppo esagerato, tanto da risultare quasi cartoonesco), che sembrerebbe essere in qualche modo definitivo, ed è lecito auspicarsi che lo sia. Qualche buon omicidio, un paio di trovatine gustose (quanto meno la resa dei conti tra i due storici contendenti non è male), ma nel complesso un po' fiacco, in pratica deludente. Insomma questa trilogia che non era iniziata male, però finisce in calando e purtroppo si rivela un'occasione mancata. Voto: 5

Hocus Pocus 2 (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/10/2023 Qui - Non che ci si aspettasse granché da un sequel posteriore di quasi trent'anni, le (immortali) protagoniste avranno anche scoperto la pozione per l'eterna giovinezza ma non quella della forza dirompente che le animava. A questo si aggiungono delle co-protagoniste un po' anonime, il tutto vergato di una fastidiosa spruzzata di "politicamente corretto" che ha non poco stufato. Rimpiazzato metà cast (ma non Doug Jones), l'operazione nostalgia avrebbe avuto maggior impatto se si fossero richiamate anche le brave doppiatrici originali. Dirige la Anne Fletcher di Fuga in tacchi a spillo, un film niente affatto memorabile. Sequel infatti così così, fuori tempo massimo e con un'aria di ingenuità di troppo mancando di giocare con una piacevole atmosfera orrorifica (Salem può offrire di più). Qui la sceneggiatura rinuncia a qualsiasi tensione avventurosa per darci una commedia tout court con il trio di streghe sugli scudi (la Bette Midler sempre efficacemente in parte, un po' meno le sue socie) e un inno all'amicizia tra adolescenti (la trama abbastanza confusionaria non riesce ad appassionare, tantomeno a far ridere). Il prologo con le streghe bambine convince poco. Nel finale si cerca di buttarla sulla lacrima facile, ma anche qui si fallisce. Saranno state le aspettative troppo alte ma si tratta di un mediocre film che tutto sommato fallisce i suoi intenti. Deludente. Buone solo le musiche. Voto: 5+

Hocus Pocus (1993)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/10/2023 Qui - Simpatico film per ragazzi che ho rivisto, per curiosità e in previsione del sequel, dopo tantissimi anni. Che dire? Lo avessi valutato da ragazzino avrei votato sicuramente di più, ma adesso con più spirito critico, ne vedo i limiti ed ingenuità. Rimane un buon prodotto, con una funzionale colonna sonora e buoni effetti per l'epoca (è pur sempre la Disney in fondo) e credo che sia comunque ancora buono da far vedere ai bambini il giorno di Halloween, ma con un regista diverso (Kenny Ortega fa il classico compitino senza troppi complimenti) poteva essere anche un piccolo gioiello. Così com'è è un film godibile, ma niente di che, un film a cui alcune persone possono essere emotivamente affezionate, io personalmente rivedendolo oggi non sono stato molto colpito ma ha il suo perché ed una certa atmosfera. Dopotutto, invecchiato abbastanza bene, colorato in qualche circostanza e molto nero nei suoi toni di commedia, con una giovane Sarah Jessica Parker che si profonde in una serie di gran smorfie a fianco della mattatrice Bette Midler. Loro sono streghe, la notte è quella di Halloween e la circostanza perfetta per evocare ricordi della propria infanzia o atmosfere perdute. Il plot, naturalmente, è quello che è, prevedibile ma ci pensa qualche elemento simpatico (come il gatto parlante in stile Sabrina e lo Zombi) a rimettere a posto le cose. Un'occhiatina (ancora) merita. Voto: 6

Wendell & Wild (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/10/2023 Qui - La tredicenne Kat si allea con due fratelli demoni per riportare in vita i genitori persi in un incidente d'auto. L'autore di Nightmare Before Christmas (un certo Henry Selick) torna con una pellicola animata in stop motion che riprende le atmosfere cupe e gotiche di quel film e del cinema di Tim Burton. Un film nello stesso tempo divertente ed inquietante in cui compaiono non tanto sotto traccia temi importanti come quello dell'infanzia emarginata e dei legami parentali. Tecnicamente pregevole, con animazione impeccabile e sfondi suggestivi e un buon doppiaggio, soffre tuttavia del confronto e di una incapacità insita di entusiasmare. E' la storia in sé che fatica a coinvolgere, risultando troppo prevedibile e con qualche momento di staticità di troppo. I personaggi non hanno una grande carica emozionale, e la storia non possiede grande dinamismo né grandi capacità a coinvolgere pienamente. Ma è a suo modo un film edificante e rigorosamente inclusivo, in cui la trasgressione si unisce all'umanità, e per quanto banale vale il "prezzo del biglietto". Voto: 6+

Terrifier 2 (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/10/2023 Qui - Ho gradito più il primo, e per vari motivi (l'incubo, la "spada magica", il finale non mi hanno convinto molto), ma c'è personalità, in Terrifier 2, come ce n'era nel primo capitolo, e di nuovo è uno spasso vedere Art The Clown (sempre David Howard Thornton, naturalmente) atteggiarsi a sadico mimo, perfetto interprete capace con pochi movimenti ben studiati di aprirci all'antico universo circense: una maschera di grande suggestione che conferma la statura del personaggio. Questo sequel infatti, che riprende esattamente da dove finiva il predecessore, non delude chi si aspettava l'ennesimo bagno di sangue. Lo splatter è over-the-top, con punte di sadismo e raccapriccio notevoli e (come detto) il clown di Thornton è sempre sinistro, per l'occasione affiancato dall'inquietante fantasma demoniaco di una bambina. Interessanti anche le suggestioni oniriche, che richiamano la saga di Nightmare. A sorprendere è la durata monstre di due ore e venti, del tutto inedita per un film gore, che Damien Leone riesce a gestire senza far pesare, a parte forse un finale un po' tirato per le lunghe. Per una pellicola non esente da difetti, ma superba nel regalare (nuovamente) un'atmosfera da horror superiore alla media. Voto: 6,5

La maledizione di Bridge Hollow (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/10/2023 Qui - Horror comedy gradevole quanto basta per una visione allegra, all'insegna della leggerezza. Mi ha ricordato, per certi versi, Scuola di mostri, piccolo cult per ragazzi del 1987. C'è l'aria della Disney dei bei tempi, tra comicità facile ma che funziona e piccoli spaventi. Ottimi effetti old style e un Wayans (uno dei tanti) in palla dominano la scena, con la regia che garantisce un bel ritmo svelto, dopotutto parliamo di Jeff Wadlow, regista navigato del genere (Fantasy Island). E' difatti una dark comedy di Halloween per famiglie senza infamia e senza lode, nella quale si sorride (a volte si ride), si mettono sul piatto tutti i cliché tradizionali della festività con un'atmosfera degna (e riuscita) e in cui c'è l'idea dell'eterna diatriba tra scienza e soprannaturale, scetticismo e fede nell'invisibile. Interessante la caratterizzazione di alcuni personaggi, la contrapposizione (nel citazionismo) tra la cultura ottantiana del papà e quella del nuovo millennio dei ragazzi. Certo, come fu con Hubie Halloween non si farà ricordare, ma grande problema non sarà. Voto: 5,5

Speciale Halloween

Post pubblicato su Pietro Saba World il 31/10/2023 Qui - Temporalmente questo speciale di Halloween sarebbe potuto esserci esattamente un anno fa, dato che 5 film su 6 uscirono (al cinema o in streaming) lo scorso anno (più uno uscito negli anni '90) e di tutti questi se ne parlò abbastanza, ma sapete i miei tempi, la lista è sempre piena e devo programmare le mie visioni. Per l'appunto, quest'anno ho deciso di rispolverare (dopo anni di tira e molla, tra singola recensione, doppia recensione e inserimenti nei listoni, nonché cambi d'argomento, come quello dello scorso anno incentrato sui fumetti Disney a tema) questa rassegna filmica inerente al periodo più "macabro" dell'anno, e di vederli finalmente, che già nel 2022 li avevo praticamente selezionati. Cosicché eccomi qui oggi, 31 ottobre 2023, a "presentarvi" questi 6 film visti in questa occasione speciale, che spaziano dal fantasy alla commedia, dal thriller all'horror, arrivando al puro slasher. Film che, ancor più di prima, disponibili a tutti sono, a patto che abbiate Netflix, per vedere La maledizione di Bridge Hollow e Wendell & WildDisney Plus per vedere i due Hocus Pocus e Sky per vedere Halloween Ends. Il secondo Terrifier invece, che si può comunque trovare in blu-ray (o simili), l'ho visto in streaming. Com'è andata? A parte che trattandosi di un periodo particolare certe visioni sono gradevoli a prescindere, un po' deludente il tutto è stato, ma il divertimento (come detto) non è mancato.

giovedì 26 ottobre 2023

Grazie ragazzi (2023)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/10/2023 Qui - Purtroppo ancora una volta il cinema nostrano deve ricorrere a un remake di una pellicola d'oltralpe, a dimostrazione che ai nostri sceneggiatori le idee nuove scarseggiano assai. Bisogna però anche dire che il risultato finale lascia molto soddisfatti, in quanto il nuovo film di Riccardo Milani (all'ennesima rivisitazione italica dopo Corro da te) riesce a far ridere (le piccole incursioni comiche sono infatti apprezzabili abbastanza), commuovere e pensare. Si tratta infatti di un'interessante riflessione sul mestiere dell'attore, del potere rieducativo dell'arte ma anche, andando oltre, del concetto di libertà e di privazione della stessa. Il regista trova dei validi alleati in tutti gli interpreti, e non nel solo Antonio Albanese. Volendo trovare una critica: si può imputare al prodotto un finale troppo retorico che fa scadere un po' il risultato finale, che rimane comunque di tutto rispetto. Voto: 6,5

Guardiani della Galassia Vol. 3 (2023)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/10/2023 Qui - Poco da fare, James Gunn è tutta un'altra musica rispetto agli altri. Questo Volume 3 dei "Guardiani" è un altra galassia rispetto a tutti gli ultimi film Marvel. Ed è quello che gli studi Marvel hanno forse un po' perso nell'ultimo periodo. Se anche autori blasonati dirigono i rispettivi film con il freno a mano tirato, James Gunn non lo fa, anche per lo status che si è conquistato. Il film è abbastanza slegato dal MCU (dopo l'introspettivo secondo capitolo, sono successe un po' di cose, c'è stato pure uno speciale natalizio), molto autoconclusivo ed estremamente semplice nella struttura, ma riesce nella sua solidità narrativa ad essere molto equilibrato nei miscelare momenti puramente comici a forti toni drammatici. I momenti comici fanno ridere e i momenti drammatici riescono ad essere anche discreti pugni nello stomaco (il passato di Rocket non è certo una passeggiata di salute). Inoltre ha un tasso violento molto superiore agli altri film. Dopotutto quando hai un autore capace di far resuscitare una creatura morta come la DC (delirante Suicide Squad), la concorrente Marvel gli ha dato mano libera su tutto o quasi. I risultati si vedono. Due ore e passa di grandi visual e di emozioni. Impossibile non piangere. Voto: 8

Outlaw King - Il re fuorilegge (2018)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/10/2023 Qui - L'epopea di Robert Bruce nella lotta per la liberazione della Scozia dal dominio britannico. Un film diretto da David Mackenzie che dopo Hell or High Water ritrova l'attore Chris Pine, qui valido protagonista. Buon film/dramma storico ambientato tra gli splendidi scenari scozzesi, che si ricollega per la vicenda raccontata a Braveheart di Mel Gibson, pur non possedendone l'ampio respiro narrativo. Scene di battaglia ben realizzate ma anche un buon ritratto psicologico di un personaggio che credette fermamente all'indipendenza della sua terra. Anche se non si rivelerà qualcosa di indimenticabile (abbastanza classiche le dinamiche, alcuni riempitivi inutili) è comunque una visione interessante e scorrevole. Voto: 6+

Morto per un dollaro (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/10/2023 Qui - Rispetto al disastroso Nemesi un bel passo avanti, ma pur sempre traballante passo. Walter Hill è un veterano della regia, tanto quanto Willem Dafoe e Christoph Waltz sul set, ma questo non è sempre sinonimo di precisione e qualità. Dead for a Dollar è un western convenzionale, per come si sviluppa, mostrando fatti e personaggi abbastanza ordinari, seppure con qualche caratteristica particolare, che non mostrano originalità né grande coinvolgimento. L'ambientazione ricreata non mi ha particolarmente convinto, così pure la lunga sequenza finale con sparatorie poco curate e, certamente, poco intriganti. Un film (sbiadito nella scrittura) comunque sufficientemente valido, che si lascia seguire senza fastidi. Voto: 5,5

Scream VI (2023)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/10/2023 Qui - Il precedente capitolo, ovvero il quinto (Scream del 2022), non mi aveva fatto impazzire, eppure riusciva a non sfigurare, almeno rispetto ad altri capitoli meno riusciti della saga. Questo seguito cerca di cambiare le carte in tavola con l'ambientazione sempre affascinante di New York, dove tutto è amplificato. Ci sono diverse sequenze ottimamente realizzate nella tensione e nella violenza (soprattutto quella iniziale, con Samara Weaving protagonista), peccato che i personaggi siano caratterizzati poco e le loro interazioni non siano eccezionali (i dialoghi poco ispirati), oltre al fatto che perdono il confronto con i vecchi protagonisti. Finale non esaltante in cui non mancano forzature, comunque in generale questo Scream VI è un capitolo dignitoso, né peggiore né migliore del precedente. Il settimo (allorché forse inutile) capitolo è in fase di lavorazione, finché gli incassi soddisfano (ahimè) non si molla. Voto: 6

L'ultima notte di Amore (2023)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/10/2023 Qui - Ultima notte di lavoro per il poliziotto stritolato in un brutto tranello: trappola inestricabile e collo d'imbuto in cui finiscono fili diversi della sua vita. Discreto film cupo e incalzante, appagante sotto ogni profilo, da quello più spettacolare (il magnifico volo d'uccello dei titoli di testa, la strage nel tunnel) alle sottigliezze psicologiche ed interpretative (fantastico come sempre Pierfrancesco Favino, sugli scudi Linda Caridi), con il tema di fondo della labile soglia tra legge e illegalità. Mezzo voto in meno per: dialoghi sovente incomprensibili, troppe inverosimiglianze, il finale moralistico. Andrea Di Stefano dopo Escobar: Paradise Lost conferma il suo talento registico, con un film non perfetto ma di sicuro valore. Voto: 6,5

Tár (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/10/2023 Qui - Un "Me-too" raccontato dal punto di vista della persona che usa la propria posizione di potere come arma di seduzione, in questo caso la direttrice di una prestigiosa orchestra sinfonica. Autoriale fin dai titoli di testa, il film si comporta con lo spettatore non diversamente dalla sua algida protagonista (in un lento e purtroppo snervante processo di autodistruzione del suo status acquisito), seducendolo con il proprio narcisistico sfoggio di cultura e con l'eleganza formale della messa in scena, facendolo sentire in colpa se prova una certa noia assistendo a tanta raffinatezza per oltre due ore e mezzo. Bello? Certo, ma troppo programmatico per convincere davvero. Da rimarcare ovviamente la prova della ineccepibile Cate Blanchett, ma sul resto un velo pietoso. Voto: 6

Il gatto con gli stivali 2 - L'ultimo desiderio (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/10/2023 Qui - Chi se lo sarebbe mai aspettato: a distanza di 11 anni, il secondo capitolo surclassa il capostipite. Sarà per il ritmo quasi sempre indiavolato (specie nella seconda parte) sarà per le tante e gustose citazioni cinefile, ma che divertimento! Questo seguito, oltre ad essere come detto superiore al primo, offre inoltre qualcosa di più di un semplice cartone d'avventura. Il tema della morte torna protagonista in un film d'animazione dopo l'ottimo "Pinocchio" di Del Toro, sicuramente in maniera più goliardica, ma il personaggio inquietante del lupo ha il suo perché considerando soprattutto i dialoghi finali. L'animazione Dreamworks dopo Troppo cattivi ha preso una direzione originale e diversa dal solito (ispirata a Spider-Man - Un nuovo universo), promossa. Peccato non si rida moltissimo, per il resto è uno spettacolo più che discreto. Voto: 6,5

Shazam! Furia degli dei (2023)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/10/2023 Qui - Il primo film era (nonostante tutto, nonostante i difetti) una origin story fresca e divertente, che puntava su una storia semplice e sulla bravura dei giovani protagonisti, questo tenta di ripetere alzando la posta e non riesce appieno. Se possiamo sempre contare sui discreti ragazzi protagonisti, su un budget migliore e pure su qualche grande nome come Helen Mirren (o Lucy Liu), è la trama che non convince appieno stavolta, difatti quasi tutti quelli che dovevano essere dei colpi di scena sono abbastanza telefonati e non sorprendono, la storia procede in maniera intricata anche quando non serve e lo sviluppo finale sembra fatto solo per forzare la comparsa del cameo. Visivamente impeccabile, ma non basta, comunque prodotto ludico non brutto, in attesa di vedere cosa riusciranno a tirare fuori con il prossimo film (che poi non capisco, ma quanti Shazam contando Black Adam?). Voto: 5,5

Babylon (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/10/2023 Qui - Un'orgia di colori, situazioni, eventi e chi più ne ha più ne metta: un grande omaggio alla settima arte degli anni '20 nella sua transizione dal muto al sonoro cucita insieme alla mondanità fatta di feste vip ed eccessi di ogni genere che parallela l'affiancava. La grandiosa prima parte, lanciata a cento all'ora e fatta di un positivo bulimismo cinefilo che Damien Chazelle (reduce dai fasti di First Man) non aveva mai esasperato così tanto, non ne è supportata da una seconda che va in calando, più modesta e di genere, che sfocia nel facile dramma ed in qualche pietismo di troppo anche per colpa di un'aurea mortuale generale un po' pesante da gestire. Alla fine, dopo una durata monstre, il bicchiere è mezzo pieno ma allo stesso tempo è consegnato agli archivi un lavoro che forse, una seconda volta, si farebbe fatica e rivedere. Comparto tecnico di assoluto pregio con Brad Pitt e soprattutto Margot Robbie al loro meglio, eppure non siamo dalle parti del capolavoro, ne ci si avvicina molto. In questo senso è certamente un film divisivo, e personalmente convincente a metà. Voto: 6,5

Non mollare mai (2021)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/10/2023 Qui - Kurt è un giocatore di football con grande talento, ma relegato spesso in panchina nella squadra universitaria. L'estrema dedizione per lo sport, tuttavia, lo porterà a un successo clamoroso, davvero imprevedibile. Il titolo originale (American Underdog) coglie meglio l'essenza del film, ovvero la rivincita degli ultimi. Registicamente onesto (nulla di sensazionale nemmeno nelle scene di gioco), con la sceneggiatura che segue pedissequamente tutti i dettami del genere e con scelte narrative simili alla pellicola sulle sorelle Williams (venuta comunque molto meglio di questa). Cast discreto, con una Anna Paquin di estrema sensibilità attoriale, nonostante la troppa melensaggine. Piacevole, ma pur sempre dimenticabile. Voto: 6

Lamborghini - The Man Behind the Legend (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/10/2023 Qui - Qui Amazon, nel voler rappresentare la storia dell'imprenditore automobilistico Ferruccio Lamborghini, produce la classica "americanata". Una storia sulla carta assai interessante si trasforma in un prodotto televisivo di scarsa qualità di tipo meramente illustrativo e nel quale non traspare minimamente la personalità del personaggio, tantomeno ne viene evidenziata l'italianità come tratto distintivo. Il film inoltre non contestualizza la vicenda in modo adeguato, specie nel confronto con gli altri personaggi (Enzo Ferrari). Frank Grillo, un buon caratterista, fallisce la prova da protagonista. Insomma, e probabilmente, era meglio non farlo questo film, uno dei peggiori biopic che abbia mai visto. Voto: 4,5

La donna alla finestra (2021)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/10/2023 Qui - Mi aspettavo molto di più da questo lavoro di Joe Wright, reduce dal successo de L'ora più buia, ed invece questo frettoloso thriller dalle inevitabili venature Hitchcockiane non prende praticamente mai il volo, incapace di conciliare la tensione narrativa con un compiuto disegno psicologico dei personaggi (Amy Adams solamente regge). Si arriva verso la risoluzione conclusiva a strappi, tra una sequenza riuscita e un'altra meno, eppure il risultato d'insieme non può alla fine considerarsi riuscito. Forse 15/20 minuti di girato in più avrebbero permesso uno svolgimento più lineare della vicenda. Non male, ma poteva essere molto di più. Nel complesso infatti vedibile, ma la sensazione è quella di un'occasione mancata. Voto: 5

Il prodigio (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/10/2023 Qui - Episodio atipico, per ambientazioni e temi trattati, nella filmografia del regista cileno Sebastian Lelio (vedasi Disobedience), che dirige una storia che si svolge nell'Irlanda povera e rurale della prima metà dell'Ottocento. Una brava Florence Pugh interpreta un personaggio più complesso delle apparenze e dotato di molte sfumature caratteriali e di una profonda umanità, come dimostra il finale molto intenso di un film segnato da una magnifica fotografia e da un ritmo cadenzato che consente allo spettatore di entrare appieno nel dramma raccontato. Tuttavia fin troppo compiaciuto nel cercare di smascherare quella spiritualità malsana che si cela dietro alla non accettazione delle proprie colpe. Anche se a livello narrativo non assume particolare rilevanza, qualche perplessità anche sull'inizio e l'epilogo con questo parziale sfondamento della quarta parete, ma in ogni caso buon film. Voto: 6+

Everything Everywhere All at Once (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/10/2023 Qui - Premessa, non conoscevo i Daniels, e sarà mia premura andarmi a recuperare il loro precedente lavoro, ovvero Swiss Army Man, anche se EEAAO (titolo che userò abbreviato) non che mi abbia davvero convinto, anzi, non sono ancora sicuro se mi sia piaciuto oppure no. Un film, che ha vinto non si sa come e perché sette Oscar su 11 nomination, tra cui alcuni tra i più importanti, film di fantascienza migliori non hanno ricevuto niente, decisamente eclettico, con continui cambi di registro e un mix che va dal comico, al cringe, al drammatico, al sentimentale, per l'appunto "all at once" tutto insieme. Genio e sregolatezza, sono vari i momenti in cui mi sia chiesto "ma che caspita sto guardando" mentre scorrevano un numero abbondante di scene surreali, sequenze una più roboante della precedente. Uno dei film più folli che abbia mai visto ma che alla fine risulta un po' troppo prolisso e ripetitivo nei concetti e nelle immagini (un delirio tutto sommato ben fatto, ma non il miglior film dell'anno). Le prove degli attori meritano senza dubbio ma anche loro verso la fine sembrano stanchi dei loro ruoli, insomma poteva finire mezz'ora senza togliere nulla alla storia. Ad una storia semplice, quasi banale, ma raccontata in un modo, seppur audace, caotico. In questo senso mi aspettavo forse si chiudesse un po' meglio, però resta una visione inusuale e che lascia qualcosa. Perché ad ogni modo una ventata di novità, non lo rivedrei nemmeno se mi pagassero, ma non mi pento affatto di averlo visto. Merita assolutamente una visione. Voto: 7

John Wick 4 (2023)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/10/2023 Qui - E' difficile al giorno d'oggi nel cinema commerciale e d'azione mantenere la qualità costante in una saga (di cui di buonissima era pregno il terzo capitolo), ma grazie al talento del reparto audio visivo ed alla discreta regia di Chad Stahelski questo film completa degnamente un'epopea storica di un personaggio che ha di fatto contribuito all'espansione e allo sviluppo del genere action. Keanu Reeves sembra quasi stanco, il suo personaggio ne ha viste fin troppe e si appresta a una prova quasi impossibile da superare. L'unico difetto è la poca incisività e il carattere debole del cattivo, troppo macchiettistico. Resta comunque un buon film, anche e nonostante duri davvero troppo, anche e nonostante sia probabilmente il meno riuscito della saga. Voto: 6

giovedì 12 ottobre 2023

La creatura (1988)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/10/2023 Qui - L'esile creatura del titolo non ha stretti legami con la mitologia dei "Grandi Antichi" lovecraftiani: il solitario di Providence non sarebbe fiero del risultato ottenuto su grande schermo e frutto dell'opera del francese Jean-Paul Ouellette (che ne firmerà anche un seguito nel 1993) anche se, nonostante tutto, questo film ebbe il merito di rendere internazionale un horror francese in tempi "cinematografici" poco prolifici per la nazione. Qualche insistito effetto gore riesce comunque a far dimenticare la pochezza dello script (alquanto semplicistico) e della recitazione (molto mediocre, zero carisma). Di positivo infatti, c'è il trucco della creatura (discreto nonostante i pochi mezzi), l'ambientazione (una villa abbandonata oggetto di turpi leggende) e quell'atmosfera tipica degli horror anni '80 (simpatica la canzone "Up there"), ma purtroppo il resto è pochissima roba. Il regista narra difatti Lovecraft come uno slasher adolescenziale ammiccando vagamente all'inarrivabile Sam Raimi, il risultato è nell'insieme alquanto molesto. Guardabile, ma con il cervello staccato. Voto: 5

Dagon - La mutazione del male (2001)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/10/2023 Qui - Naufragati sulle coste spagnole due giovani americani si trovano in un villaggio abitato da strane creature. L'accoppiata Brian Yuzna-Stuart Gordon dà vita ad un'altra trasposizione filmica degli scritti di Lovecraft. Stavolta l'ispirazione è presa dai racconti brevi Dagon e soprattutto La maschera di Innsmouth, amalgamandoli ed apportandovi qualche piccola modifica. Come noto, trasferire su pellicola le atmosfere orrorifiche e soprannaturali create dal solitario di Providence è un'impresa quasi impossibile. In questo caso specifico non aiuta né la povera produzione spagnola né l'adattamento della storia ai giorni nostri. Gli sviluppi tecnologici dell'ultimo secolo rendono infatti difficilmente accettabile una vicenda di isolamento totale come quella narrata nel film. Per di più la trama è messa in scena in maniera parecchio ingenua ed il protagonista compie talmente tante idiozie che diventa subito antipatico. D'altro canto, c'è da riconoscere che la coppia di autori cerca di rispettare la pagina scritta e dimostra tutta la sua passione per l'opera del Sommo. L'atmosfera malsana del piovoso villaggio con i suoi mostruosi abitanti ciondolanti e cantilenanti è resa molto bene e pure il finale, con qualche inatteso ma riuscito momento splatter, risulta d'effetto. Punti dolenti sono indubbiamente gli effetti speciali (scadente computer grafica) ed il cast, specialmente l'imbambolato protagonista. Le ragazze per lo meno sono carine, mentre c'è da segnalare la presenza dell'unico nome noto, il vecchio Francisco Rabal (qui al suo ultimo film), che fa una fine orribile. Facendo le necessarie "tare" per le tante ingenuità dovute soprattutto alla scarsità di mezzi, la sufficienza se la merita tutta. Voto: 6

Le vergini di Dunwich (1970)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/10/2023 Qui - Portare Lovecraft sullo schermo è impresa ardua e lo conferma pienamente anche questo film, che si limita a prendere spunto molto superficialmente da un celebre racconto dello scrittore di Providence per imboccare rapidamente la strada di un horrorino seriale, lontano anni luce dall'atmosfera di angoscia che si sprigiona dalla pagina scritta. E tuttavia non male. L'atmosfera in parte c'è, nella fotografia e nelle scenografie: il regista è infatti lo scenografo Daniel Haller (quello del ciclo di Poe diretto da Roger Corman) che, però, perde colpi nella narrazione. Poche incongruenze sì, ma molta carne al fuoco, forse troppa, e il film ne risente (opinabili comunque certi inserimenti: il rito come iniziazione sessuale che nulla c'entra con Lovecraft). Discutibile inoltre la scelta degli attori principali, il legnoso Dean Stockwell e l'anzitempo sfiorita Sandra Dee. Belle ed ispirate invece, le sequenze in cui appare il mostro, nelle quali si alternano colori, giochi di luce e suoni inquietanti, ed i titoli di testa animati di ispirazione psichedelica (è girato nel '69), di notevole effetto (in un certo senso più lovecraftiani del film in sé), ma non bastano a risollevare le sorti del film. Di un film di alti e bassi, certamente non esaltante ma non inguardabile. Voto: 5,5

Speciale H. P. Lovecraft

Post pubblicato su Pietro Saba World il 12/10/2023 Qui - Di lui ne ho già, seppur sporadicamente, ma comunque densamente, parlato, di Howard Phillips Lovecraft, spesso citato come H. P. Lovecraft, ovvio, uno degli autori più influenti nel campo della letteratura fantastica e dell'orrore, che nell'ultimo periodo ho incontrato sempre più spesso. Nel campo videoludico (saga PenumbraDagon ed altri), letterario (Necronomicon ed altri) e cinematografico in primis (basta spulciare il blog un po' lì e un po' là). A tal proposito (da qui che l'etichetta di scrittore infilmabile è nata), portare H. P. Lovecraft sullo schermo è un'impresa difficile, perché i racconti di questo scrittore hanno una tale peculiarità, sono così lugubri, malsani ed onirici, che mal si prestano ad essere rappresentati graficamente. Le ambientazioni e le suggestioni ideate da quel geniale scrittore sono perfette per essere lette, perché rapiscono totalmente il lettore nell'oscuro mondo dell'ignoto. Tuttavia, le stesse storie rappresentate in un film perdono molto del loro fascino, perché ci privano dell'elemento più forte che hanno i suoi racconti, cioè la capacità di farci viaggiare con l'immaginazione. Ci riuscì sorprendentemente Richard Stanley con il suo Il colore venuto dallo spazio, ma ben pochi altri son riusciti nell'intento. E in questo senso, proprio in virtù di questa specie di ricerca della "verità" che ho visto questi tre film, tratti dai racconti o riferiti alle opere di Lovecraft. E il risultato è questo, non propriamente eccellente.