mercoledì 17 giugno 2020

Disobedience (2017)

Titolo Originale: Disobedience
Anno e Nazione: USA, Regno Unito, Irlanda 2017
Genere: Drammatico, Sentimentale
Produttore: Ed Guiney, Frida Torresblanco, Rachel Weisz
Regia: Sebastián Lelio
Sceneggiatura: Sebastián Lelio, Rebecca Lenkiewicz
Cast: Rachel Weisz, Rachel McAdams, Alessandro Nivola, Anton Lesser
Bernice Stegers, Allan Corduner, Nicholas Woodeson, Liza Sadovy
Clara Francis, Mark Stobbart, Caroline Gruber, Alexis Zegerman
Steve Furst, Rose Walker, David Fleeshman, Cara Horgan
Durata: 114 minuti

Sebastian Lelio dirige Rachel Weisz e Rachel McAdams in una conturbante storia al femminile. L'amore proibito fra due donne sconvolge la comunità ebraico-ortodossa di Londra.
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/06/2020 Qui - Dopo "Una donna fantastica" e il remake (americano, con Julianne Moore) della sua Gloria, un altro viaggio nell'universo femminile contro tendenza da parte di Sebastián Lelio. Qui però il racconto (tratto dall'omonimo best seller di Naomi Alderman) arranca, e il tema si fa strada a fatica tra molte ambiguità. La protagonista irrompe all'interno di una comunità ebraica dove crea scompiglio a causa del suo sentimento mai assopito per una donna. La storia d'amore è piuttosto classica se non fosse per l'ambiente sociale (che non viene approfondito a dovere, trattato invero in maniera alquanto fredda e distaccata) in cui è girata. Neanche quello che dovrebbe essere il perno della vicenda ossia il rapporto padre-figlia della protagonista (ragazza emancipata figlia di un rabbi che è fuggita dalle sue radici destando il velato scandalo della comunità ebraica), non viene approfondito quanto dovrebbe. La pellicola diviene più interessante quando mette in mostra la relazione tra le due protagoniste ma anche in quel caso la leggerezza e la poca consistenza con cui viene rappresentata non fa altro che smorzare ulteriormente l'interesse (con qualche scena spinta che poco c'entra con tutto il resto). Non ci sono poi particolari guizzi ma solo una staticità sia nella sceneggiatura che nei dialoghi e poi, ammettiamolo, se non ci fosse stata Rachel Weisz con la sua dirompente presenza scenica questo film sarebbe stato ancora più né carne né pesce di quello che è. Mi dispiace non dargli la sufficienza ma occorre essere obbiettivi. Voto: 5+

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