Titolo Originale: Tulip Fever
Anno e Nazione: Regno Unito, USA 2017
Genere: Sentimentale, Drammatico
Produttore: Alison Owen
Regia: Justin Chadwick
Sceneggiatura: Tom Stoppard
Cast: Alicia Vikander, Dane DeHaan, Jack O'Connell, Holliday Grainger
Judi Dench, Christoph Waltz, Douglas Hodge, Zach Galifianakis
Matthew Morrison, Cara Delevingne, Joanna Scanlan, Tom Hollander
Cressida Bonas, Kevin McKidd, David Harewood, Michael Nardone
Alexandra Gilbreath, Michael Smiley, Miltos Yerolemou, Daisy Lowe
Judi Dench, Christoph Waltz, Douglas Hodge, Zach Galifianakis
Matthew Morrison, Cara Delevingne, Joanna Scanlan, Tom Hollander
Cressida Bonas, Kevin McKidd, David Harewood, Michael Nardone
Alexandra Gilbreath, Michael Smiley, Miltos Yerolemou, Daisy Lowe
Durata: 100 minuti
Alicia Vikander, Christoph Waltz e Dane DeHaan in un tormentato triangolo amoroso.
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/06/2020 Qui - Dopo la parentesi action di Tomb Raider, Alicia Vikander torna al feuilleton, al melò in costume che le ha portato fortuna, con The Danish Girl. In La ragazza dei tulipani (adattamento cinematografico del romanzo del 1999 Tulip Fever di Deborah Moggach), lo scenario è quello dell'Olanda del Seicento, dove una nuova corsa all'oro stava prendendo vita: quella ai tulipani, metafora dell'ambizione sfrenata dell'uomo, di un'ossessiva ricerca della bellezza che porta alla follia. Il regista Justin Chadwick (L'altra donna del Re) mette in relazione le passioni amorose con l'inseguimento della ricchezza, saltando dagli intrighi di palazzo alle aste in locali malfamati, ma sembra non credere neanche lui nella storia che sta raccontando, nei risvolti assurdi (giochi di spia, commedia ed altro) di una vicenda senza mordente (un film che dovrebbe esser sulla passione e che, invece, è scialbo, piatto, anonimo e banale). Ogni immagine potrebbe richiamare la tradizione pittorica fiamminga, però la macchina da presa preferisce cullarsi nei volti iconici dei suoi divi, da Judi Dench a Christoph Waltz. Purtroppo Alicia (qui bella più che mai, questo almeno) interpreta ancora una volta una donna che non riesce ad avere figli, come ne La luce sugli oceani, e i toni diventano subito quelli di una soap opera patinata, dove la sceneggiatura non offre sorprese. Lo spirito frizzante di Shakespeare in Love appartiene a un'altra epoca, qui l'ambientazione smette di affascinare fin troppo presto, e Amsterdam appassisce con i suoi fiori. Voto: 5
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