mercoledì 3 giugno 2020

Visitor Q (2001)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 03/06/2020 Qui - Senza dubbio uno dei film più controversi e provocatori diretti dal regista, per i temi trattati e per tanto altro. Allucinante oserei dire, alcune scene ti rimangono impresse, questo film racchiude tutto il peggio che un'essere umano possa concepire, ovvero prostituzione da parte della figlia, bullismo da parte dei compagni di scuola (veramente pesanti le umiliazioni che deve subire), la pazzia della moglie che prova piacere nel procurasi ferite di vario genere ed infine il padre autore di atti di necrofilia, violenza, incesto e omicidi in partecipazione con la moglie, tutto in un clima freddo senza emozioni dove le immagini osservate dal "visitatore" ignoto parlano da sole. Un film crudo come pochi altri, dove la follia la fa da padrone, la quale paradossalmente unirà la famiglia che prima della visita di Q era totalmente disunita, in un nucleo solido. Un film assurdo, amorale, fastidioso, ma salvato dall'ironia macabra e a volte cartoonesca, dall'abilità realistica e credibile del digitale, tuttavia un po' penalizzato da una certa prolissità nella prima parte (nonostante la durata sia già abbastanza contenuta). Arrivi in ogni caso a fine di questo film molto strano che non sai assolutamente che voto mettere: ci può stare sia un'insufficienza che un giudizio pienamente positivo. Io sto nel mezzo: una sufficienza (ma piena) un po' per il grottesco (al suo limite estremo) di alcune scene, un po' per il finale e un altro po' per la rappresentazione della perversione di questa famiglia giapponese. Comunque, voto a parte, è da premiare Takashi Miike per il coraggio (che di certo non gli manca) nel portare alla luce una pellicola di questo genere. Forse estremo, ma visionario, nel senso buono del termine. Voto: 6,5 [Qui Scheda]

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