mercoledì 3 giugno 2020

Lesson of the Evil (2012)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 03/06/2020 Qui - Non mi ha convinto appieno, eppure davvero notevole è questo film horror (un cosiddetto slasher). Un film (Il canone del male qui da noi) nettamente diviso in due parti: nella prima ora il racconto si snoda, lento e pacato, ad illustrare la singolare figura del professor Hasumi (bravissimo chi lo interpreta, eccellenti anche gli attori-ragazzini), bello e intelligente, amichevole e comprensivo. Sappiamo però che il nostro non è un bravo ragazzo fin dalla prima scena, un flashback che ricorda altri famosi incipit in flashback (un titolo su tutti, ovviamente: l'Halloween di John Carpenter). Allora non stupisce che la seconda ora del film (dove questo professore dà di matto) sia tutta dedicata ad un'iperrealistica esplosione di violenza, connotata (come sempre nel regista giapponese) da una buona dose di ironia, che troviamo fra l'altro sia nel comportamento freddo e controllato di Hasumi (in mezzo alla strage fa cadere un pupazzo che raffigura il primo uomo sulla Luna, e ovviamente appoggia il fucile e riposiziona con cura l'astronauta presso la navicella) sia nel leitmotiv musicale che accompagna tutto il film, la ballata di Kurt Weill "Die Moritat von Mackie Messer", archetipo dell'ironico modo di raccontare un assassino. E, come sempre nel cinema di Miike, accanito cinefilo (e si vede), non mancano invenzioni geniali sparse qua e là, e c'è pure, tramite l'allucinatoria presenza del fucile organico monocolo, un omaggio al grande David Cronenberg (Videodrome). Peccato solo che non arrivi ai livelli dei punti più alti di Takashi Miike (pecca un po' di banalità e di lunghezza), ma comunque meritevole di una visione. Perché pur giocando con storie già viste e con un genere che ha già fatto vedere tutto o quasi, è girato con stile. In più intrattiene e coinvolge con dignità. Certo, speravo meglio, ma va bene (al sequel dico comunque no). Voto: 6+

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