giovedì 12 ottobre 2023

Le vergini di Dunwich (1970)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/10/2023 Qui - Portare Lovecraft sullo schermo è impresa ardua e lo conferma pienamente anche questo film, che si limita a prendere spunto molto superficialmente da un celebre racconto dello scrittore di Providence per imboccare rapidamente la strada di un horrorino seriale, lontano anni luce dall'atmosfera di angoscia che si sprigiona dalla pagina scritta. E tuttavia non male. L'atmosfera in parte c'è, nella fotografia e nelle scenografie: il regista è infatti lo scenografo Daniel Haller (quello del ciclo di Poe diretto da Roger Corman) che, però, perde colpi nella narrazione. Poche incongruenze sì, ma molta carne al fuoco, forse troppa, e il film ne risente (opinabili comunque certi inserimenti: il rito come iniziazione sessuale che nulla c'entra con Lovecraft). Discutibile inoltre la scelta degli attori principali, il legnoso Dean Stockwell e l'anzitempo sfiorita Sandra Dee. Belle ed ispirate invece, le sequenze in cui appare il mostro, nelle quali si alternano colori, giochi di luce e suoni inquietanti, ed i titoli di testa animati di ispirazione psichedelica (è girato nel '69), di notevole effetto (in un certo senso più lovecraftiani del film in sé), ma non bastano a risollevare le sorti del film. Di un film di alti e bassi, certamente non esaltante ma non inguardabile. Voto: 5,5

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