Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/09/2021 Qui - La Blumhouse Productions (quella di Jason Blum) fa un reimagining della serie televisiva Fantasilandia virando l'idea originale nel proprio stile, si resta quindi perennemente in bilico tra commedia (l'inizio), mystery (il build-up) e thriller/horror dai toni sci-fi (tutta la seconda ora di film), nella suggestiva cornice delle isole Fiji. A parte Michael Peña, cast insopportabile (si presume scelto apposta), fotografia brillante, buon ritmo e qualche riflessione sull'impossibilità di cambiare il corso del destino. I troppi twist nel finale risultano un po' forzati e la durata è eccessiva, però non male. Perché certo, troppi personaggi e troppe storie sgradite, perché certo, è una fusione di generi che, non funziona o funziona a tratti (e in tal senso peccato non avere sfruttato il potenziale nel migliore dei modi), ma almeno (al contrario di altre peggio fesserie) ci si diverte ed è piacevole a vedersi, magari sorseggiando un cocktail (tropicale). Per il regista Jeff Wadlow tuttavia passo indietro da Obbligo o verità, piccolo passo in avanti da Bloodshot, dov'era sceneggiatore. Voto: 5,5
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