Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/09/2021 Qui - Non mi ha convinto del tutto, un noir che sembra non decollare e appassionare mai, nonostante le buone premesse, date dal cast, dal nome in regia, e dal resto. Una trama intricata e che richiama nemmeno troppo velatamente il (ben migliore) Se7en di David Fincher. Poliziesco d'altri tempi che scava sotto la polvere dei ricordi e degli errori personali per trattare i classici temi del dovere e della colpa. Bella confezione ma personaggi abbastanza stereotipati: Rami Malek è (purtroppo) fuori parte, Denzel Washington resta (stranamente) a galla grazie al suo carisma. L'unico che si salva è l'ambiguo (fino alla fine ed all'ultimo indizio) Jared Leto. Passi indietro nella filmografia di un buon regista come John Lee Hancock (si ricordi di The Founder) che fidandosi troppo di un cast importante si limita a fare il compitino mostrando la solita storia della caccia al killer psicopatico. I rimandi al film di cui sopra sono palesi, anche per come finisce il film. Ecco forse il lato migliore della pellicola sta proprio nella sua parte finale, forse un po' diversa dal solito (non necessariamente in positivo), ma fino a quel momento più di un'ora di film con il pilota automatico. Perché sì, thriller psicologico che lascia incollati alla poltrona ma che purtroppo sa di minestra sapientemente riscaldata. Non lo butterei comunque, però difficilmente rivedrei. Voto: 5,5
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