Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/09/2021 Qui - Del regista giapponese Mamoru Hosoda ho già visto La ragazza che saltava nel tempo e mi era piaciuto molto, ho visto anche Summer Wars e non mi era troppo dispiaciuto, anzi, ma questo Wolf children non mi ha entusiasmato. Tecnicamente è fatto molto bene, sia per i disegni sia per i colori, ma la storia (una metafora sulla vita) poteva essere migliore. La storia di questa famiglia "strana", non è male, l'ho trovata interessante e carina, ma a tratti noiosetta, ci sono troppi tempi lenti, e la durata non aiuta di certo. Ammetto che ho fatto fatica a finirlo. Mi dispiace dire così perché io amo gli anime giapponesi, sia tecnicamente, sia per le storie molto particolari, o anche semplici, che in mano loro diventano quasi dei capolavori, ma in questo Wolf children si poteva fare di meglio (comunque non è un brutto cartone, mi è piaciuto abbastanza ma non mi ha soddisfatto al 100%). Mi è piaciuta di più la prima parte del cartone, poi la seconda l'ho trovata senza mordente e un po' tirata per le lunghe, cioè mi aspettavo un qualcosa che poi non è mai arrivato. Mi è piaciuto abbastanza ma non tanto da dargli un voto più alto. Wolf children è un film semplice e dalla trama lineare, che parla dell'amore universale, della crescita e dell'accettazione di sè, che tratta il tema della "diversità" in maniera delicata e non stereotipata, bello ma non un capolavoro. Voto: 6,5
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