Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/09/2021 Qui - Una pianista cieca assiste all'uccisione della figlia di un sadico politico bosniaco: trame che si intrecciano più o meno banalmente, mantenendo solo saltuariamente una buona tensione. Un thriller di intrattenimento (non particolarmente originale) che deve tutto a Natalie Dormer, lei regge l'intera sceneggiatura che non è priva di cali, anzi (i personaggi sono psicologicamente statici e per questo discretamente prevedibili). La confezione di certo non dispiace, ma il film non graffia, e soprattutto non decolla mai. Nella seconda metà del film si dipanano i colpi di scena ma, paradossalmente, è anche la parte più statica e con meno interesse. L'inizio invece prometteva cose migliori di quelle che poi effettivamente ha offerto. Per essere efficace, un twist deve sorprendere ma anche risultare congruente con quanto mostrato in precedenza, qui non accade e questo compromette la resa di un film che fino ad allora era risultato una variazione interessante sul tema della donna cieca in pericolo grazie all'innesto di risvolti complottistici su un retroterra drammatico con connesso piano di vendetta. Nell'insieme è un thriller action guardabile, soprattutto grazie alla prova della protagonista (il resto del cast è solo funzionale), ma a conti fatti si fatica a lasciarsi coinvolgere fino in fondo e il calo di intensità e di qualità si nota e si evidenzia con un voto non propriamente positivo. Voto: 5,5
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