Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/09/2021 Qui - Anche se non proprio inedita, la tematica è interessante perché stuzzica riflessioni importanti sul labile confine tra vittime e carnefici, e tra vendetta e giustizia. Anche la tensione è quella giusta, ma purtroppo il film (che presenta delle dinamiche abbastanza scontate e si regge molto sull'interpretazione degli attori, ma se la Noomi Rapace riesce in qualche modo a reggere bene il suo ruolo, gli altri sembrano o incompleti oppure non utilizzati al loro meglio) si arena proprio sul traguardo, culminando in un epilogo insoddisfacente e frettoloso, molto vendicativo e anche molto americano, nel senso più negativo del termine. La regia (di Yuval Adler) cerca sempre di non dare approcci a delle solide certezze, instilla il dubbio ogni volta che si presenta l'occasione, ma è proprio uno dei personaggi cardine del film, quello intermedio tra vittima e carnefice che nel twist finale ha un colpo d'ala sorprendente ma francamente fuori contesto, per come si erano sviluppate tali dinamiche. Assolutamente guardabile (anche per la natura del soggetto che pone inevitabilmente pesanti interrogativi morali), ma le premesse lasciavano presagire un risultato ancora migliore. Voto: 5,5
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