Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/09/2021 Qui - Minato da una tragedia che riguarda una di loro, un gruppo di sorelle affronta con dolore il tempo che passa, in una casa sempre più gravata da astio e conflitti e nella quale l'amore fatica a farsi strada. Emma Dante adatta per il cinema una sua opera teatrale, reclutando un gruppo di brave attrici (tra cui Donatella Finocchiaro) che suppliscono con l'espressività ad una sceneggiatura che penalizza la storia a favore di un simbolismo eccessivo. Un arco temporale esteso dall'infanzia fino alla vecchiaia in cui si percorre la gamma psicologica di un matriarcato pieno di problemi e di contenziosi detti e non detti, che però non riescono a coinvolgere per la dispersività in troppi battibecchi ed appunto estetismi pseudo simbolici. Troppo l'indugiare nostalgico su oggetti e particolari, ma il nucleo del dramma resta nell'ombra. La stessa regia pare indugiare troppo o compiacersi più di una volta e questo impedisce al giudizio complessivo di prendere il volo come le colombe protagoniste del film. Di un film (presentato a Venezia) tecnicamente elegante, molto buona l'ambientazione che privilegia gli interni con qualche suggestiva "escursione" esterna, ma parzialmente affettato oltreché scontato. Voto: 5,5
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