Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 21/09/2021 Qui - Rutger Hauer interpreta il "solito" reduce dal Vietnam raddrizzatore di torti di tante pellicole action americane, qui reso cieco da una granata esplosagli in faccia, ma salvato in extremis e addestrato all'uso della Katana e a sfruttare gli altri quattro sensi che gli sono rimasti (un po' come il Daredevil dei fumetti Marvel, anche se lui usa dei bastoni e non una spada da samurai per combattere). Nulla d'eccezionale, la pellicola, una pellicola che palesemente cita il personaggio di Zatoichi, il samurai massaggiatore-giustiziere cieco, portato al cinema più volte in patria persino da Takeshi Kitano, in un film in costume del 2003 (un film recentemente visto) è e resta uno dei tanti film minori interpretati in quegli anni dell'attore olandese (che alternava cinema di qualità a film di serie B), però, sa intrattenere facendo arrivare lo spettatore fino alla fine. Questo di Phillip Noyce (che si ricordi essere ottimo mestierante action, e non solo, prima trilogia di Jack Ryan, Il santo e Il collezionista di ossa, nel 2014 gira il fantascientifico The Giver - Il mondo di Jonas) è in realtà un discreto film d'azione, un action ottantiano fino al midollo, con molti cliché presi in prestito da altre pellicole dal trascorso in Vietnam al bimbo con cui fare amicizia, ma che si lascia (appunto) guardare senza problemi. Caciarone, veloce e ricco di scene d'azione girate un po' a casaccio, con divertenti scene al casinò ed improbabili inseguimenti in auto dove l'eroe cieco s'improvvisa guidatore. Nel finale poi compare anche l'atletico karateka giapponese Sho Kosugi, protagonista di un ottimo scontro di spada con Rutger Hauer. Egli che, se la cava molto bene nel suo ruolo e intenerisce, il cast di contorno invece non è il massimo ma poco importa (e tuttavia ecco il Terry O'Quinn di Rocketeer, la Meg Foster e la Lisa Blount dei Carpenteriani Essi vivono e Il signore del male). A proposito del combattimento con la spada, potrebbe sembrare una cosa violenta o truce, niente di tutto questo, anzi, sterza facilmente sul sentimentale e sull'happy end telefonato, non si prende mai sul serio, tanta ironia ed è un bene, viste le tante assurdità. Poteva essere migliore, ma resta ugualmente un film piacevole seppur abbastanza leggero. Voto: 6+
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