domenica 3 marzo 2019

The Loft (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/03/2017 Qui - Inedito per tanti, sottovalutato da altri, sorprendente per pochi, ma The Loft, film del 2014 diretto da Erik Van Looy, nonostante le premesse poco ispiratrici, è un thriller davvero ben fatto, ben girato e non certo banale. Quest'ultimo film infatti, è il terzo remake e il secondo per il regista dopo quello originale del 2008, perciò di originale c'è ben poco, dato che credo anche di averlo visto, ma in ogni caso riesce ugualmente a farsi apprezzare. Questo perché, questo thriller psicologico/giallo in questione è ricco di misteri ed intrighi, con colpi di scena numerosi e una buona scenografia, tutti elementi che rendono The Loft un film interessante e sicuramente da vedere per gli amanti del mistero. Poiché grazie alla fotografia patinata e l'ottimo montaggio lo spettatore è indubbiamente incuriosito dal sapere chi si cela dietro l'orrendo delitto, quello che avviene in un loft di proprietà di cinque uomini sposati, Vincent, un brillante e affascinante architetto (Karl Urban), Chris un giovane e belloccio psicologo (James Marsden), Luke il più tranquillo e mansueto del gruppo (Wenthorw Miller), Marty forte bevitore di grossa stazza (Eric Storestreet), e Philiph, il fratello drogato e sociopatico di Chris (interpretato da Matthias Schoenaerts che recitò la stessa parte nel film originale), che lo usano in segreto per soddisfare i propri desideri sessuali con diverse amanti occasionali (un posto in cui svolgere i loro affari e scatenare le loro fantasie più profonde). Ma quando nell'appartamento viene ritrovato il cadavere di una sconosciuta, la fantasia diventa un incubo e i cinque si ritrovano sotto l'occhio del ciclone e le relazioni (ma anche le proprie vite) tra di loro iniziano a vacillare, i cinque difatti iniziano a sospettare uno dell'altro in quanto sono gli unici a possedere le chiavi per entrare nel locale. Chi è l'assassino ma soprattutto sarà stato un omicidio o un suicidio? Lo scopriamo attraverso diversi flashback, che si intrecciano con scene svolte nel presente, la storia quindi si dipana, fino all'imprevedibile finale.
Interessante e inaspettata è infatti la soluzione finale che risulta un po' macchinosa all'inizio ma nel complesso piacevole. Dato che lo stesso è fortemente imprevedibile, il livello di attenzione poi rimane alto per tutta la sua durata, tanto che il finale è molto difficile da prevedere. La pellicola infatti, scritta da Wesley Strick, è ad alto contenuto di misteri, doppi giochi e colpi di scena. Ci troviamo insomma di fronte ad un vero e proprio giallo, nel quale gli intrighi e le verità nascoste si susseguono per tutta la durata del film, rendendolo interessante e, sicuramente, non noioso. Tanto che gli amanti dei gialli e dei casi intricati, apprezzeranno questo film, come ha fatto il nostro amico Franco Battaglia che ha insistito affinché vedessi questo film, e stranamente siamo abbastanza d'accordo sul film, un film certamente più che discreto, ma che in ogni caso non è perfetto e neanche eccezionale, ma meritevole di una visione sicuramente, poiché nel complesso, The Loft è un film più che consigliato praticamente a tutti. Dato che, nonostante quel che si potrebbe pensare, la componente erotica è molto poco presente e questo può essere un po' un problema per qualcosa che viene venduto, come il trailer o la trama vorrebbe far capire, come thriller erotico. Tolto infatti un unico nudo di spalle della bella Isabel Lucas (comunque straordinario), l'unico motivo per cui il film potrebbe essere vietato ai minori di 14 anni è una scena col trittico 'coltello-polso-sangue'. D'altronde questo è un thriller che non fa paura (l'obiettivo non è infatti spaventare gli spettatori) ma che ha come scopo quello di confondere chi lo guarda, con tutta una fitta rete di segreti e di enigmi. A tal proposito va detto che il film ci riesce e perciò risulta essere abbastanza avvincente, anche se ci sono così tanti plot twist che a un certo punto ha rischiato di infastidire anche me.
Ma proprio grazie a ciò che la pellicola riesce a intrattenere per un'oretta e mezza abbastanza facilmente. Certo, i personaggi sono un po' delineati con l'accetta, ma senza essere però particolarmente stereotipati e le interpretazioni quindi sono piuttosto buone. Gli attori infatti, pur non essendo dei mostri sacri sembrano a loro agio nei ruoli a loro assegnati. Tra cui quella ottima di Karl Urban (Dredd, Star Trek Into Darkness, che nel film rappresenta Vincent), quella accettabile di Matthias Schoenaerts e quella convincente di James Marsden (in costante ascesa), una delle star di Westworld (ed anche Best of Me, 2 Guns), che sembra scegliere abbastanza bene i suoi lavori. Ottima è invece l'idea del regista di mettere sia al centro, e sia come sfondo, un ambiente "ricco" (il loft, appunto, e personaggi benestanti), il quale permette di rendere la trama ancora più intricata e permette al regista di avere maggiori spunti narrativi e rendere il tutto più credibile. Anche se tradire Rhona Mitra (Strike Back), Valerie Cruz (Devil's Tomb: A caccia del diavolo e tante serie tv), Elaine Cassidy (The Program) e Margarita Levieva (The Lincoln Lawyer, Toy BoyThe Blacklist) mi risulta difficile, però bisogna mettere che Dora Madison (Tutti vogliono qualcosaDark Places: Nei luoghi oscuri), la già citata Isabel Lucas (The Water Diviner) e soprattutto Rachael Taylor (Ombre dal passato e alcune puntate di Grey's Anatomy, 666 Park Avenue, Crisis e Jessica Jones) sono gran belle donne (per non dire altro). In sostanza però, e nonostante tutto, questo è un film, rispetto a tanti altri, davvero buono e a mio avviso anche eccessivamente criticato. Questo è infatti un thriller/giallo, non certamente un film che vorrebbe spiegare il tema dell'infedeltà, anzi, fortunatamente non lo fa e non approfondisce, sarebbe stato effettivamente banale. In definitiva perciò, questo è un thriller intrigante, avvincente e davvero ben congegnato nonché discretamente interpretato. Voto: 7+