Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 13/05/2017 Qui - Dopo il più che sufficiente primo capitolo (di cui ho già parlato, insieme a tante cose, tempo fa qui), che ha di fatto segnato il riavvio della serie cinematografica basata sui celebri fumetti delle Tartarughe Ninja di Kevin Eastman e Peter Laird, i quattro amici verdi sono tornati, con un seguito che si prometteva di essere ancora più fedele al glorioso passato, ed è stato così, almeno in parte. Il pregio più grande di questa nuova saga è, difatti, senza dubbio la volontà di proporre la mitologia originale del franchise in maniera scanzonata, similmente a quanto fatto con quella di Transformers (paragone giustificato dal fatto che il film è nuovamente prodotto da Michael Bay), senza ricercare o inseguire necessariamente lo stile serioso di altri prodotti simili e ben più 'dark'. Per questo Tartarughe Ninja: Fuori dall'ombra (Teenage Mutant Ninja Turtles: Out of the Shadows), film del 2016 diretto da Dave Green, è un film (in live action) sorprendente e di gran lunga superiore al primo. Certo, dopo le critiche discordanti ricevute dal primo capitolo nel 2014, era difficile ipotizzare qualcosa di peggio (sta di fatto che anche quest'ultimo non ha riscosso molto successo), ma sarà stato il cambio di regista (al posto di Jonathan Liebesman, troviamo il regista statunitense Dave Green che, prima di questo aveva diretto un solo film "Earth to echo", però pur non avendo una lunga carriera alle spalle se l'è cavata più che discretamente creando scene notevoli), sarà un po' più di impegno nello stendere la sceneggiatura, il film decolla molto meglio del suo predecessore, da tutti i punti di vista. L'azione è più ricercata, le battute più divertenti e il ritmo è serrato al punto giusto, nonostante la trama sia come sempre un po' scontata.
Trama che ci porta nuovamente a New York, anche se è passato un anno da quando Leonardo, Michelangelo, Donatello e Raffaello hanno sconfitto il malvagio Shredder, ma per i nostri eroi la vita non è cambiata più di tanto. La routine è sempre la stessa, tra allenamenti, hobby e discussioni tra fratelli, occasionalmente interrotte da scorpacciate di pizza e sortite nel mondo degli umani accuratamente programmate per non farsi scoprire. April continua il suo lavoro come giornalista investigativo, mentre Vernon è diventato una celebrità, il merito della cattura di Shredder, infatti, è andato a lui. Grazie agli sforzi congiunti del riformato Clan del Piede e del folle scienziato Baxter Stockman, però, la nemesi delle Tartarughe Ninja torna all'attacco, con alcuni nuovi alleati. Tra questi, due tirapiedi forti quanto sciocchi (i mutati Rocksteady e Bebop) e il mostruoso alieno Krang, deciso ad assoggettare il nostro pianeta con la sua imponente macchina da guerra, il Tecnodromo. Riusciranno le Ninja Turtles (anche grazie al provvidenziale aiuto dello spericolato giustiziere Casey Jones) a salvare New York e il mondo intero ancora una volta? Certo che sì, non c'era neanche il bisogno di domandare.
Come alcuni avranno capito soprattutto dalla trama, il regista Dave Green, che si è preso l'onore e l'onere di proseguire sulla strada del primo film, mantenendone sia i toni e proponendo, in Tartarughe Ninja: Fuori dall'ombra, un'avventura non particolarmente originale o complessa ma irresistibile per il pubblico più giovane e per i fan di vecchia data del brand, ha pensato soprattutto agli appassionati, un appassionato delle Tartarughe Ninja infatti riuscirà sicuramente a godersi il film già solo per il fatto di vedere i suoi beniamini in 'carne ed ossa' immersi in rocambolesche scene d'azione, un non-appassionato invece avrà tempo di notare tutti i buchi nella trama, le cose prive di senso e le scarse capacità recitative del cast 'umano'. Per quelli che adorano ancora (compreso me tanto appassionato) i quattro ninja difatti è stato davvero bello, dato che con Tartarughe Ninja: Fuori dall'ombra la produzione ha preteso (e ha compiuto) un ritorno ai fasti della prima serie animata. Infatti è stato fatto un vero e proprio mash-up dell'universo della saga, andando ad attingere dai cartoni animati quanto dai fumetti e dai vecchi film. Dato che sono state ripristinate le figure di Bebop (Gary Anthony Williams), Rocksteady (Stephen "Sheamus" Farrelly), quella di Krang e finalmente anche il tanto amato Casey Jones ha trovato il suo spazio.
Ritorni che saranno stati sicuramente apprezzati dai fan e che insieme ad una caratterizzazione delle tartarughe, sempre più marcate e diversificate, formano dal punto di vista completistico, la migliore (forse) trasposizione cinematografica del brand. In più sono state smussate parecchie spigolature del film precedente, Megan Fox, ad esempio, è sempre centrale ma non ruba eccessivamente la scena, mentre il look dei personaggi, per quanto ammodernato, è stato reso meno "estremo" e più similare a quello della mitica serie animata anni '80, pur con qualche tocco distintivo. Stupendo il chara e il mecha design, in alcune situazioni, a partire da Rocksteady e Bebop passando per i vari veicoli che vediamo in azione. E l'azione è proprio il fulcro del film, che non si ferma mai per tutta la sua durata, inanellando acrobazie e "turtle power" per due ore di giocattoloso intrattenimento no-stop. Troviamo difatti un ritmo forsennato, veloci scontri, battute fulminee e continui inseguimenti, che sono all'ordine del giorno. Tutto nonostante come detto la trama abbastanza banale e scontata, anche se c'è da aggiungere che nonostante il ritmo sia spedito nella parte centrale il film subisce comunque più di una battuta di arresto, per poi concludersi infine in modo fin troppo repentino e frettoloso (addirittura quasi noiosamente simile al primo). Da segnalare invece in positivo gli effetti speciali, che sono ancora una volta eccezionali, soprattutto nei movimenti delle Tartarughe e delle new entry Bebop e Rocksteady (e tanto altro).
Perché insomma tolto qualche difettuccio, Tartarughe Ninja: Fuori dall'ombra è un ottimo film di intrattenimento senza particolari velleità artistiche o narrative, che non si vergogna certo della sua natura di prodotto destinato a riempire due ore con azione, epica e un pizzico di buoni sentimenti. Perché puntando tutto sulla tecnica e il divertimento, in pieno stile Michael Bay, il tutto risulta più equilibrato di molti film del regista americano, il cui tocco produttivo comunque si fa notare. Poiché nonostante siamo ancora lontani dal fascino intramontabile del primo film anni '90, Tartarughe Ninja: Fuori dall'ombra si segnala ugualmente come un solido e divertente secondo capitolo, con tutti i pregi e i difetti del suo predecessore, fedele al cinema di intrattenimento moderno, ma con più azione. Dato che questo è comunque e soprattutto un buon film d'azione, con una linea comica non troppo ricercata ma abbastanza funzionale (poteva perciò mancare la pizza e i soliti giochetti), un intrattenimento piacevole e spensierato. Nel cast ovviamente (che comprende anche e nuovamente un goliardico Will Arnett) spicca la bellissima Megan Fox, una gioia per gli uomini e un dolore per chi vorrebbe vedere della vera recitazione, ma fin qui niente di nuovo, mentre la new entry Casey Jones (interpretato da Arrow, sì esatto Stephen Amell) è caruccio ma un po' superfluo e non troppo conforme all'idea che si è sempre data finora del personaggio. In conclusione quindi la pellicola non è un capolavoro ma riesce ad intrattenere ed a divertire lo spettatore fino alla fine, poiché sebbene e comunque abbastanza imperfetto, Tartarughe Ninja Fuori dall'ombra è un sufficiente film di intrattenimento, capace di regalare due ore di divertimento agli spettatori privi di grandi aspettative o pretese. Voto: 7