Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 01/04/2017 Qui - Dopo il poco convincente ma discreto thriller Unknown e il più dozzinale ma accettabile Non-stop, la coppia vincente Liam Neeson attore e Jaume Collet-Serra regista, si ritrova in un serrato (e più che discreto) thriller notturno, Run All Night: Una notte per sopravvivere (Run All Night, 2015), ambientato lungo un'unica concitata notte, durante la quale un piccolo malvivente alcolizzato e vedovo, allontanato dal figlio ormai adulto e con moglie e prole al seguito, deve adoperarsi affinché quest'ultimo non venga ucciso dopo essere stato testimone di una strage perpetrata a sangue freddo a danno di una banda di trafficanti di droga albanesi da parte del giovane ambizioso figlio del boss dei boss, nonché amico di gioventù ed attuale datore di lavoro del nostro sventurato protagonista. Run All Night appare fin dall'inizio serrato e convincente nel suo intreccio sulla carta dozzinale e stravisto, ma congegnato e girato con perizia e senso del ritmo, con qualche guizzo estetico e qualche riflessione etica interessante. Questa pellicola difatti ha un impianto tecnico di buon livello, bella infatti la regia, la fotografia e le musiche, così come le coreografie dei combattimenti. Il tutto coadiuvato da un buon montaggio e interpretazioni discrete da parte di tutto il cast, cui spicca tra tutti Ed Harris che qui ricopre un ruolo da cattivo/non cattivo che mi è piaciuto molto, un personaggio che dimostra una grande umanità dietro all'involucro di orgoglio di cui è ricoperto, Liam Neeson invece interpreta un character differente dai suoi soliti degli ultimi anni, interpreta infatti un villain in cerca di redenzione che nel contesto funziona alla grande.
Ma soprattutto un elemento da lustro a questo film, ovvero che sullo sfondo si nota una New York che anche di notte corre a velocità folle come le vite dei suoi abitanti, il regista Jaume Collet-Serra collega con i suoi campi lunghissimi senza dissolvenze la città con i personaggi come una gigantesca ragnatela e ognuno di questi è una tessera della vita del protagonista. Accorgimenti e stratagemmi che ricordano "Google Maps" e rendono il campo di gioco come un luminoso flipper entro il quale i nostri due tenaci fuggitivi dribblano ostacoli mortali e trappole apparentemente senza via di scampo. Però la cosa bella di questo film oltre all'azione è proprio il rapporto tra Ed Harris e Liam Neeson, due gangster d'altri tempi (amici da giovanissimi) che a causa dell'omicidio del figlio del primo da parte del secondo si fanno la guerra consapevoli che li porterà alla morte tanto che anche in punto di morte si riappacificheranno. Poiché il regista in questo film ribalta il concetto di revenge movie in quanto non è il protagonista a doversi vendicare ma il suo nemico, e questa cosa l'ho trovata molto interessante, il regista spagnolo ha avuto anche l'accortezza di ricreare a livello registico ed estetico un micro universo come aveva fatto John Wick in cui i gangster hanno un proprio mondo, cosa che inutile dirlo funziona, anche se per chi come me sperava in un atmosfera noir verranno delusi in quanto l'azione è tanta e tale da non poterlo considerare un noir vero e proprio bensì un action notturno comunque buono ma non perfetto, dato che la trama e sviluppo sono piuttosto prevedibili, anche se in questo caso non è affatto un problema gigantesco.
Perché Jaume Collet-Serra è un regista discreto che sa fare il suo lavoro (tanto che spero ci darà in carriera dei film gradevoli anche più), e anche se questo Run All Night non è una svolta nella storia del cinema, è un thriller gradevole girato bene e ben recitato che fa il suo lavoro e coinvolge anche a livello emotivo per quel che si poteva fare. Certamente su questi film di genere c'è poco da dire se non osservare se si mantengono sui livelli del genere senza eccessive esagerazioni, e in questo caso si può essere pienamente soddisfatti. In un film dove Liam Neeson si conferma ormai il punto di riferimento per questo genere di pellicole, che qui viene brillantemente supportato dall'intramontabile Ed Harris sempre a suo agio in ruoli e film del genere (specie quando fa il malvagio). Anche se il secondo e soprattutto il primo non aggiunge in verità molte più argomentazioni al suo personaggio ormai in parte stereotipato, se non usurato, ma in fondo ancora accettabile e dignitoso, leggermente più in rovina e alla deriva del solito in questo caso. Suo figlio nel film, ovvero Joel Kinnaman, visto tempo fa in Child 44 e più recentemente in House of Cards invece (vero protagonista della vicenda che in questo film però non è molto utile), si conferma uno dei giovani volti determinanti su cui puntare nel prossimo futuro. Tra i ruoli di contorno di un cast notevole, citerei Vincent D'Onofrio (comunque sprecatissimo e sottotono anche nell'interpretazione) nella parte del solo poliziotto onesto in una città dove regna la corruzione e la bustarella. Da dimenticare invece la presenza di Common che qui interpreta un personaggio sì molto cazzuto (chiara citazione a Terminator) ma davvero inguardabile. In sintesi quindi, Run All Night pur scadendo a volte nel trash diverte e intrattiene e da anche qualcosa in più, poiché anche se lo spettatore sa a cosa va incontro, rimane piuttosto soddisfatto. Voto: 6,5