mercoledì 31 maggio 2023

I nostri cuori chimici (2020)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2023 Qui - L'ennesimo teen drama che tratta dei problemi esistenziali di ragazzi alla ricerca di un nuovo inizio, tormentati dai piccoli e grandi problemi quotidiani, combattuti tra amori e lutti da elaborare, cicatrici da rimarginare e piccoli passi in avanti verso la ricerca della normalità smarrita. Tutte cose che hanno una loro valenza interessante da affrontare, certamente attuali ma già ampiamente sviscerate in decine di altre pellicole. Nonostante qualche mancanza, la sceneggiatura offre dei validi spunti a cui aggrapparsi: personaggi caratterizzati in maniera apprezzabile, protagonisti di situazioni abbastanza coinvolgenti, dialoghi dotati di una carica emozionale evidente e una narrazione lineare che si prende i suoi tempi ma lascia, alla fine dei conti, soddisfatti della visione. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole ma abbastanza ben definito, merito anche di una prova attoriale degna. Voto: 6

La furia di un uomo - Wrath of Man (2021)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2023 Qui - Godibilissimo action in cui il tema della vendetta si miscela con un heist movie a creare qualcosa se non di originale almeno di interessante e convincente. La trama è divisa in capitoli che viaggiano avanti e indietro nella temporalità alla Tarantino, ma il tono non contiene alcuna ironia, anzi, violenza e sguardi corrucciati la fanno da padroni. Jason Statham imperturbabile e perfetto per il ruolo, fiancheggiato da compagni più ciarlieri e istrionici come Holt McCallany e Josh Hartnett. Notevoli lo snodarsi della trama e i vari colpi di scena. Guy Ritchie in cabina di regia (che si rivela nuovamente una garanzia dopo l'altrettanto riuscito The Gentlemen) imprime un considerevole ritmo al girato e tra sparatorie all'ultimo sangue, inseguimenti e sevizie, il divertimento non manca di certo (da sottolineare anche la totale assenza di un'inutile sotto-trama sentimentale). Scontato ma audace. Voto: 6+

Nostalgia (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2023 Qui - Una storia forte alla base di tutto c'è, quello è innegabile, ma il film purtroppo è diluito con una lentezza estenuante (la passeggiata silenziosa di Pierfrancesco Favino all'inizio lunga un'eternità!) che offusca e appesantisce la storia vera e propria (la storia di un viaggio intenso e doloroso che porta il protagonista a riappropriarsi del proprio passato), che risulta quindi senza mordente e assolutamente prevedibile. Dal fatidico incontro col vecchio amico (non memorabile come scena) il film si sfalda e perde la sua veracità. In ogni caso meravigliosa e coraggiosissima Aurora Quattrocchi, interessante il personaggio di Francesco Di Leva, un prete impavido che mena e non le manda a dire, col suo seguito di ragazzi in motorino che sembrano usciti da Gomorra, ma che stavolta stanno dalla parte del bene, ed infine non assolutamente brutto il film stesso, un film (diretto da Mario Martone) pregevole ma non irreprensibile. Voto: 6

La stranezza (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2023 Qui - Roberto Andò (regista de Il bambino nascosto) sperimenta l'ardito accostamento tra la coppia comica Ficarra & Picone e il grande Toni Servillo, qui a rappresentare Pirandello in una parte defilata rispetto alla centro della narrazione. Il risultato è interessante, senza dubbio assolutamente sufficiente, ma un film che si poggia troppo, a tratti esclusivamente direi, sulle spalle dei due "comici", senza la cui verve crollerebbe tutto, mentre Servillo è al solito magistrale nel ruolo di Pirandello. Loro tre sono la vera bellezza di questo film, che per il resto vive del fascino di un racconto "semi-vero", alternando una prima parte godibile, briosa, affascinante, ad una seconda più cervellotica e noiosa. Curato, ricercato, in parte forzato, film imperfetto. Voto: 6

Il bar delle grandi speranze (2021)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2023 Qui - George Clooney dirige un film classico, già visto anche dal punto di vista della sceneggiatura ma corretto. Mancano guizzi di sorta e la storia di formazione segue iter conosciuti, ma non dispiace la messa in scena sobria e il ritmo, che è lento ma non esangue. Tye Sheridan si fa rubare la scena dalla sua controparte fanciullesca, così che i personaggi più interessanti restano quelli di contorno tra un azzeccato Ben Affleck e un divertente Christopher Lloyd. Prima parte più riuscita della seconda divisa tra amori adolescenziali e scontri col padre assente. Nella media. Voto: 6

Hagazussa - La strega (2017)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2023 Qui - Film low cost, lento e criptico, riflessivo ed onirico (forse troppo). Poco sangue, pochi spaventi ma un'angoscia profonda che piano piano sale e avvolge la storia. Il primo rimando è sicuramente a The Witch (infatti ne condivide il contesto e una certa propensione per il folklore legato a tradizioni pagane) che però aveva una storia coesa, scorrevole e decisamente più intuibile. Bella la fotografia dei monti, le musiche metalliche e martellanti, le recitazioni teatrali fatte di sguardi che mutano i sentimenti. Quello che manca purtroppo è un po' la sceneggiatura che poteva essere un po' più ficcante, meno a blocchi e forse se anche sarebbe stata più banale avrebbe reso il film meno pesante. Ad ogni modo seguiamo questo regista esordiente. Voto: 6

La famiglia Addams 2 (2021)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2023 Qui - Sequel del primo episodio "cartonato" delle avventure della celebre famiglia Addams. Se già il primo non brillava, facendo intuire altresì un target prevalentemente infantile, questo è anche peggio. Una "confezione" adeguata, per quanto attiene alla tecnica di animazione e agli sfondi, nasconde una notevole povertà di idee su trama (una sorta di riaffermazione del sentimento familiare per uno dei personaggi) e gag che fanno a malapena sorridere. Il risultato finale non è quindi un granché, anche perché rimane il problema dei doppiaggi, un po' meno, ehm, celebri (ma soprattutto brillanti) nella edizione di casa nostra. A conti fatti un sequel scialbo e completamente inutile, possibilmente da evitare. Voto: 5+

Big Fish & Begonia (2016)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2023 Qui - Sembra molto debitore ai film di Ghibliana memoria (lo si potrebbe quasi confondere con l'ennesima fatica del maestro Miyazaki) ma Big Fish & Begonia (di tradizione esclusivamente cinese) non possiede, a mio avviso, quella carica, quella potenza visiva ed emozionale che riesca a coinvolgere pienamente. Non mancano i momenti toccanti, nella parte conclusiva specialmente dove l'amore incondizionato viene messo in primo piano nella storia, così come non mancano i momenti visivamente interessanti, dettati da una buona grafica ed un ritmo abbastanza funzionante, ma complessivamente il film di Liang Xuan e Zhang Chun non mi ha appassionato e coinvolto in maniera netta e decisa, soffrendo anche di qualche staticità nella prima parte. Merita comunque la sufficienza, ed anche più, poiché ben fatto tecnicamente e non annoia nemmeno per un secondo. Voto: 6,5

Boss Level (2021)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2023 Qui - Tra action-thriller e sci-fi, un lavoro esplosivo che si basa su concetti (riprende il canovaccio del loop temporale giornaliero) e stili già visti (Auguri per la tua morte ma anche Upgrade, oppure Free Guy, e tanti altri) offrendone però una variante entusiasmante. Carico d'ironia, adrenalina, dettagli splatter e personaggi caricaturali, non molla il ritmo un attimo anche grazie a un montaggio serrato, e una regia (del Joe Carnahan di Copshop), abbastanza valevole. Mel Gibson sembra ormai a suo agio in questi ruoli sopra le righe, Frank Grillo (almeno per questa volta) è un protagonista sorprendente e non dimostra i suoi 55 anni. Quasi un enorme videogioco che non può che divertire, tra strizzate d'occhio e one-liners ad effetto. Forse il finale, l'ultima immagine, mi è sembrato inconcludente e persino troppo aperto per un lavoro che contiene tutti i clichè del genere. Nonostante tutto resta un B-movie godibile. Voto: 6

The Turning - La casa del male (2020)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2023 Qui - Molte perplessità una volta finita la visione di questa "ghost story" tratta dal racconto di Henry James. Il doppio finale lascia più di un'interpretazione (vorrebbe "scioccare" lo spettatore, dimenticandosi però che non si tratta di una trovata così originale) ed il progetto patrocinato da Steven Spielberg finisce con risultare un vero ginepraio. La location ed i protagonisti facevano presagire a ben altro risultato ma ne viene fuori un horror che non spaventa, privo di suspense, con lo stratagemma dell'uso smoderato dei classici Jumpscare ed effetti speciali non all'altezza. Bravi comunque i protagonisti tra cui spicca il giovane Finn Wolfhard nel ruolo ambiguo del fratello maggiore. Il risultato è un horror di routine, discretamente diretto (da Floria Sigismondi) ed interpretato (c'è pure la brava Mackenzie Davis) ma inficiato da carenze di sceneggiatura, come conferma anche l'epilogo bifido. Voto: 5

Buttiamo giù l'uomo (2019)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2023 Qui - Due sorelle si disfano di un cadavere, scoperchiando i segreti del villaggio marino. Delizioso thriller, garbato o graffiante alla bisogna, spiritoso ed implacabile, in cui il focus è nell'universo femminile che condiziona la vita sociale con intrighi che culminano nel bordello bed & breakfast. Il film (fratelli Coen docet) è condotto con gusto dalle registe esordienti (Bridget Savage Cole e Danielle Krudy), che si concedono sfizi estetici (soprattutto all'inizio) o narrativi (il coro dei pescatori che scandisce gli eventi come una ballata). Finale brusco ma perfetto nella sua sospensione tutt'altro che irrisolta. E pur con qualche forzatura, il film (sostenuto altresì da una buona prova corale del cast, quasi tutto al femminile) merita la visione. Voto: 6+

Skylines (2020)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2023 Qui - Il terzo (ed ultimo si crede e si spera) capitolo è sulla falsariga del secondo (lo stesso Liam O'Donnell ha diretto Beyond Skyline), con scontri spostati però sul pianeta alieno e militari onesti e non. L'originalità, doppio colore a parte, continua a latitare (molti elementi riciclati da altri film del genere), ma il discreto ritmo (a parte qualche lungaggine di troppo, assolutamente superflue e fuori contesto le immagini del backstage sui titoli di coda), il non prendersi troppo sul serio (non bastasse che vedere uomini organizzare piani di difesa con degli ibridi alieni con notevole nonchalance strappi involontarie risate) ed effetti accettabili conferiscono comunque alla pellicola una sua dignità. Una pellicola, nonostante inoltre un cast inefficace e modesto, comunque vedibile. Voto: 5,5

Nancy (2018)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2023 Qui - Un plot tutto sommato semplice, non nuovissimo, financo un po' prevedibile nel finale, eppure è la dimostrazione che bontà di regia ed interpretazioni fanno la differenza, soprattutto in prodotti non particolarmente originali, aiutati da malinconiche location innevate della provincia americana (ben fotografate) che creano il mood adatto alla storia. L'enigmatica Andrea Riseborough funziona molto meglio che in Mandy e il resto del cast svolge il lavoro con sicurezza. Un dramma autoriale che non farà la storia ma emozionalmente efficace. Per Christina Choe un promettente esordio registico. Voto: 6

Tredici vite (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2023 Qui - Bisogna ammettere che, nonostante la vicenda sia nota, il senso dello spettacolo appartiene alla poetica di Ron Howard, che filma una pellicola tecnicamente ragguardevole soprattutto nelle scene all'interno della grotta. Peccato che la sceneggiatura poggi troppo sulla potenza delle scene madri, rischiando di annoiare in qualche fase di raccordo. Peccato anche che la spettacolarizzazione non solo tolga solidità al tutto, c'è tanta didascalicità, ma in confronto a The Cave (che aveva peraltro già ben riportato la vicenda) perdi di autenticità, mancando perciò di profondità. Tredici vite è comunque diretto con competenza e interpretato con professionalità, ma risulta meno coinvolgente del previsto. Alla fine l'intrattenimento è garantito, tanto basta. Voto: 6

Get Duked! (2019)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2023 Qui - Dall'orienteering al survival: quattro ragazzi di città braccati o blanditi dal popolo selvaggio ed insidioso della campagna. Miscelando con stravaganza ed ironia vari linguaggi, dal teen movie all'horror, dal cartoon al videoclip (di cui il regista, alla sua opera prima, è maestro), il film azzarda una riflessione sul conflitto generazionale. Che ha pure spunti visionari interessanti (i cacciatori mascherati), ma che plana facilmente nella banalità concettuale e nella superficialità narrativa (le prede mostrano un alto grado di idiozia ma non meno demenziali risultano le indagini condotte dai poliziotti in campo). Comunque, moderatamente divertente, le buffe disavventure suscitano infatti più di un sorriso. Humor e ritmo con un pizzico di anarchia. Voto: 6

Big Bad Wolves - I lupi cattivi (2013)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2023 Qui - Il tema è quello classico, la vendetta nei confronti di un presunto pedofilo, già affrontata in Prisoners (uscito lo stesso anno) senza però l'angoscia (e la potenza) del film di Denis Villeneuve perché attua un meccanismo più distaccato dove l'umorismo sfocia nell'assurdità del grottesco che se da un lato stempera le scene più violente (e ce ne sono, senza peraltro il minimo compiacimento), dall'altro ne aumentano a dismisura il disagio perché l'estrema cura dei dialoghi porta alla risata. Ma questo non vuol dire sia meglio riuscito, anzi, molto altalenante, porta con sé il buono di essere abbastanza originale e il male di affievolirsi ogni tot ciclicamente, però la trama è ben costruita (la regia capace, di Aharon Keshales e del Navot Papushado di Gunpowder Milkshake, notevole la qualità delle performance attoriali), quindi la sufficienza piena è d'obbligo. Un thriller drammatico niente male, e i cui sottintesi sono interessanti, il finale riuscito, però comunque gli manca qualcosa (quel qualcosa che forse Prisoners aveva in più). Voto: 6+

mercoledì 17 maggio 2023

In Fabric (2020)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/05/2023 Qui - Peter Strickland ha (indubbiamente) uno sguardo particolare nei confronti dell'horror. Utilizzando un'estetica tipica degli anni settanta, fra l'altro ambientando la stessa storia, fa emergere un discorso molto legato al consumismo ponendo al centro questo vestito rosso, molto provocante, dalle caratteristiche sinistre all'interno del microcosmo dei suoi portatori. Una pellicola allucinata che quindi è un viaggio nel tempo (siamo negli anni '90, contaminati da una miriade di particolari anni '70, tra cui gli spot) tra colori pop, rimandi argentiniani (le commesse-streghe che praticano riti sui manichini nudi) ed atmosfere Lynchiane. Ma non mancano anche incursioni nell'assurdo (i colloqui con i datori di lavoro, la nenia ipnotica del riparatore di lavatrici). Ammirevole ricercatezza, dialoghi inclusi, colonna sonora volutamente stridente, sceneggiatura a metà tra l'horror e il grottesco. Il rischio, forse, è quello di ubriacarsi tanto il film è ridondante e pregno di particolari bizzarri, infatti l'intera operazione sembra trovare come unico senso della sua stessa esistenza l'appagamento del senso estetico del regista, però è una roba talmente bizzarra ed anticommerciale che merita una visione. Lascia difatti perplessi (tutto il film non fornisce spiegazioni realmente esaustive) ma anche appunto deliziati, soprattutto se si ama l'humor nero. Peccato solo che la sceneggiatura col passare dei minuti non mantenga ciò che promette: all'inizio la tensione monta, ma l'interesse non si mantiene costante. In ogni caso, e nonostante tutto, abbastanza valido. Voto: 6+

Deathwatch - La trincea del male (2002)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/05/2023 Qui - Non (è secondo me) un film trascendentale, ma sicuramente abbastanza originale, quantomeno nella sua ambientazione. Un thriller paranormale di discreto ritmo che riesce, grazie alle sue atmosfere dense di pathos, a risultare sufficientemente interessante e non privo di situazioni ad effetto. Il primo film di Michael J. Bassett (girato con un budget non esorbitante) è un mix abbastanza riuscito tra guerra e horror, dove il male vero viene proprio interpretato come il conflitto bellico trasformato da una trincea maledetta. Un horror atipico, non per tutti, dove la fanno da padrone le ottime interpretazioni del cast, tra cui il ragazzo protagonista di Billy Eliott (girato due anni prima ed esordio cinematografico dello stesso Jamie Bell), molto bravo nel suo ruolo di soldato spaventato dal dover adempiere al suo dovere. Sangue molto poco, ma va considerato che le scene forti sono pochine, anche se fatte bene, con qualche trucco di camera per rendere il tutto credibile. A tratti sconfina col soprannaturale in modo discutibile (le scene del filo spinato, seppur fatte bene, non mi hanno convinto). Regia solida e ben messa in campo senza strafare, e un finale che lascia comunque le sue impressioni molto variabili nello spettatore. Voto: 6,5

Ghost Stories (2020)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/05/2023 Qui - Quattro storie dell'orrore (una badante segue una vecchia ammalata, trascurata dal figlio; un nipotino è fortemente geloso del figlio che sta per partorire la zia incinta; una scuola, invasa da vampiri, viene visitata da un ispettore scolastico; un matrimonio combinato deve sottostare al benestare di una nonna defunta) compongono un'antologia (a tema spettrale) che segue lo stesso stile dei lavori precedenti (Bombay Talkies e Lust Stories) realizzati dallo stesso team artistico (interamente indiano), lavori che tuttavia non ho visto (diretti da Karan JoharDibakar BanerjeeZoya Akhtar e Anurag Kashyap). In ogni caso, e come in ogni film ad episodi (in questo caso piuttosto lunghi) la qualità è altalenante, passando dal buono al mediocre. Risaltano i primi due segmenti, per quanto non originali trattati con uno stile molto personale. Discreta in particolare Janhvi Kapoor, nel ruolo di Sameera, avida badante. In assoluto peggiore figura il terzo episodio, mentre una non ricercata ironia fa collassare il clima di mistero sul quale è formato il capitolo conclusivo. Nel complesso non male, ma dopo il sorprendente RRR e l'omonimo film del 2017 con Martin Freeman (sempre Netflix), il sentore della delusione si fa sentire. Voto: 5,5

I famelici (2017)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/05/2023 Qui - L'argomento è trito e ritrito, pertanto Robin Aubert tenta di ergersi a voce fuori dal coro confezionando uno zombie-movie anomalo, dalle tempistiche dilatate e come pervaso da una sorta di apatia probabilmente dettata da un fato in apparenza ineluttabile. Eppure i protagonisti, calati in uno scenario naturale da favola, combattono per sopravvivere ad un'apocalisse immotivata e senza passato, offerta nuda e cruda come loro, semplici elementi di un esodo verso la salvezza con cui è impossibile stabilire alcun contatto empatico. Privi di profondità e di qualcosa di caratterizzante che vada oltre la piccola infarinatura, riscuotono ben poco interesse a differenza dei loro antagonisti. Il fatto che gli zombie si raggruppino in piccole comunità, comunichino con urla agghiaccianti e adorino in religioso silenzio dei simulacri (reminiscenze consumistiche?), li rende sicuramente più degni di nota rispetto a tutto il resto. Che poi Aubert sappia fare il suo mestiere non ci piove, sia in campo aperto che nel fitto della boscaglia se la cava egregiamente costruendo scene d'impatto. Peccato per gli inserti surreali che spezzano malamente un discorso tensivo tutto sommato ben costruito. Evidente l'idea di voler creare una situazione "realistica" in cui i traumi subiti abbiano preso il sopravvento, ed infatti i dialoghi sono ridotti ai minimi termini, come bandite sono le frasi fatte, le azioni eroiche e i buonismi d'accatto. Non male l'alternanza tra quiete ed azione con inserti gore di buona fattura. Manca il coinvolgimento ma idee e messa in scena meritano attenzione. Voto: 6

Vampires vs. the Bronx (2020)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/05/2023 Qui - Nulla di memorabile (rimane sempre a metà tra horror e commedia, senza essere né perturbante né comico), un po' citazionista (nel film si cita Blade ma questo assomiglia più a un mix tra I Goonies e Buffy L'ammazzavampiri il film) e a tratti anche simpatico, peccato che nulla aggiunga al genere. La critica sociale è piuttosto blanda ed appena accennata, i vampiri (dopo un entrata in scena notevole) risultano piuttosto anonimi (make up non irresistibile), alcuni passaggi della storia risultano forzati o troppo improbabili e si sente la mancanza di quel minimo di sangue e tensione (il target non permetteva eccessi, però qualcosina si poteva di più). Avrei dato più spazio a Zoe Saldana dato che si è fatta tentare dalla produzione (Netflix), che invece "sceglie" Sarah Gadon che pare però poco azzeccata. Per passare un ora e mezzo si può anche vedere, qualche scena divertente o azzeccata c'è, però si dimentica molto in fretta (scontro finale abbastanza inverosimile contro vampiri centenari), lontano dagli esponenti più riusciti del suo genere. Voto: 5,5

Errementari - Il fabbro e il diavolo (2017)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/05/2023 Qui - Nella metà del 1800 in un remoto villaggio basco, un fabbro solitario e brutale, considerato un essere diabolico dai suoi concittadini, ha rinchiuso un prigioniero nella sua fonderia. Fiaba nera (Errementari ha infatti diverse sfumature horror, ma è indubbio che è una favola nera a cui non manca un certo umorismo altrettanto nero) derivata da una leggenda popolare (di quella zona della penisola iberica) in cui è evidente lo zampino produttivo di Álex de la Iglesia (anche se a livello iconografico non si può negare molte assonanze con il Legend di Ridley Scott nella rappresentazione del diavolo e per le tonalità della buonissima fotografia) ma il regista (l'esordiente Paul Urkijo Alijo) riesce comunque a trovare una propria cifra stilistica tra l'horror e una storia di formazione di cui è protagonista una bambina orfana che impara a vedere al di là delle apparenze. Messa in scena raffinata con ambientazioni suggestive ed effetti speciali piacevolmente artigianali. Personaggi ben caratterizzati, con il demone Sartael che fa la parte del leone. Buone alcune trovate come lo stratagemma dei ceci. Qualche piccolo giro a vuoto nel ritmo nella parte centrale (soffre inoltre qualcosa nella scrittura, mancando di quella zampata che lo possa rendere convincente appieno), ma visione comunque valida che non manca di intrattenere e mostrarsi godibile senza sforzi. Piccolo ruolo per la Itziar Ituno (La casa di carta). Esperimento affascinante ed una storia meno banale di ciò che può sembrare, non è una perdita di tempo dargli un'occhiata. Voto: 6,5

Antlers - Spirito insaziabile (2021)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/05/2023 Qui - Dal racconto "The Quiet Boy" di Nick Antosca, un horror (prodotto tra gli altri da Guillermo del Toro e diretto dallo Scott Cooper di Hostiles) che prende spunto dalla classica leggenda indiana del Wendigo (spirito malefico che infetta e infesta le vittime portandole alla brama di carne umana) per parlare dei traumi infantili e della disgregazione familiare. L'espediente di base è superficiale, con annesso personaggio (inutile) dello sceriffo indiano che erudisce i protagonisti, interpretato se non che da "Uccello Scalciante" Graham Greene, ma l'atmosfera è cupa, non manca qualche momento forte, e gli effetti speciali sono molto ben realizzati, quasi rigorosamente old school (il titolo allude alle corna ramificate della creatura). Più debole il finale, col tipico scontro tra mostro-donna con quest'ultima puntualmente invincibile (anche se i risvolti successivi sono più tragici del previsto). E il discorso del passato traumatico di Julia e del fratello è troppo abbozzato per essere davvero funzionale alla storia. Diciamo che non dispiace (bene il cast) ma si poteva far (anche) meglio. Voto: 6+

XX - Donne da morire (2017)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/05/2023 Qui - Molto discontinuo questo film (antologico) virato al femminile e con tematiche femminili (diretto non per caso da quattro donne, una ad episodio), arricchito con intermezzi tra un episodio e l'altro molto belli, fatti con animazione in stop motion dall'effetto suggestivo. Volendo sintetizzare, a mio parere, due episodi sono discreti e due su un livello insufficiente. I migliori sono il primo e l'ultimo: The Box è il più misterioso e suggestivo e pur con un finale leggermente affrettato, riesce ad evidenziare la perdita progressiva del ruolo di madre e di moglie della sua protagonista, di fronte allo sfaldarsi della sua famiglia che rifiuta di nutrirsi perché non sente il bisogno di cibo. Il secondo è più una commedia nera ma dal registro completamente sfasato: non è né divertente, né genera un minimo di tensione tanto da renderlo inconsistente. Il terzo episodio è quello più classico, riprende i canoni dello slasher ma pecca di eccessiva convenzionalità. L'ultimo ha un buon livello qualitativo e parte da riferimenti cinematografici molto chiari fin dall'inizio. Viene analizzato l'amore materno verso un figlio problematico e legato ad un passato inquietante che si presenta al compimento del diciottesimo anno del ragazzo. Non raggiunge la sufficienza, troppa disparità qualitativa tra il primo e l'ultimo episodio con i due centrali. Comunque gradevole film di intrattenimento, è già qualcosa. Voto: 5,5

Mockingbird - In diretta dall'inferno (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/05/2023 QuiBryan Bertino e il terrore fra le proprie mura, ennesimo episodio. Un mockumentary che, differentemente dalla maggior parte dei suoi omologhi, è un buon esempio di horror a basso costo. Un gioco divertente e intrigante all'inizio, poi sempre più inquietante sino a raggiungere la connotazione di incubo. La storia (tre persone distinte ricevono una telecamera da utilizzare per compiere azioni prestabilite, sgarrando le quali moriranno) elargisce una discreta dose di mistero e suspense, sebbene rinunci (eccezion fatta per il finale) a scene particolarmente "forti", piazzando oltretutto un colpo di scena che, per quanto subodorabile, è di una crudeltà e perfidia notevole. L'elemento disturbante sta nella comunicazione, con quella voce metallica che ripete e scandisce le parole e che rimane in memoria anche a ore dalla visione. Tolto ciò, il resto è ordinaria amministrazione (dell'orrore moderno), che di questi tempi è già tanto. Semmai Bertino lascia a desiderare in fase di scrittura e forza la mano un po' troppo spesso sfiorando il grottesco. C'è però un'importante idea di narcisismo estremo dietro la sua pellicola, unita alla visione deprimente di un consumismo talmente ottuso da seppellire il dubbio sotto la bramosia. Egli così, dopo un buon esordio, si conferma regista di talento, seppur altalenanti saranno i suoi successivi film (ultimo The Dark and the Wicked). Voto: 6

Horror Fest 2023

Post pubblicato su Pietro Saba World il 17/05/2023 Qui - Un appuntamento che anche quest'anno non potevo dimenticare, anche se questa è solo la terza edizione negli ultimi quattro anni, anche se in anticipo arriva rispetto alle altre volte, ad agosto inoltrato nel 2022, ma davvero rifarla dovevo. Parlo ovviamente della mia piccola festicciola a tema horror, che organizzo riproponendo la mia personale lista di visioni inerente. E com'è ovvio ho chiamato a rapporto un po' di amici, che nell'orrore ci sguazzano, fantasmi, zombie, vampiri e creature della notte, ma anche bestie ed abiti assassini, senza dimenticare demoni, diavoli ed entità maligne, non manca proprio nessuno, pure psicopatici assassini/e sono stati invitati alla festa, una festa nel complesso non esattamente scoppiettante, non del tutto soddisfacente ma abbastanza gradevole. Comunque, qualora voleste vedere questi od alcuni dei film, ho visto Mockingbird in streaming su Mediaset Infinity (da cui non è più disponibile), XX - Donne da morire in streaming da piattaforma non legale, mentre tutti gli altri, disponibili ancora tutti, su piattaforme legali, nel dettaglio Antlers su Disney PlusVampires vs. the BronxErrementariI famelici e Ghost Stories su NetflixDeathwatch e In fabric su Prime Video.