Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/05/2023 Qui - Quattro storie dell'orrore (una badante segue una vecchia ammalata, trascurata dal figlio; un nipotino è fortemente geloso del figlio che sta per partorire la zia incinta; una scuola, invasa da vampiri, viene visitata da un ispettore scolastico; un matrimonio combinato deve sottostare al benestare di una nonna defunta) compongono un'antologia (a tema spettrale) che segue lo stesso stile dei lavori precedenti (Bombay Talkies e Lust Stories) realizzati dallo stesso team artistico (interamente indiano), lavori che tuttavia non ho visto (diretti da Karan Johar, Dibakar Banerjee, Zoya Akhtar e Anurag Kashyap). In ogni caso, e come in ogni film ad episodi (in questo caso piuttosto lunghi) la qualità è altalenante, passando dal buono al mediocre. Risaltano i primi due segmenti, per quanto non originali trattati con uno stile molto personale. Discreta in particolare Janhvi Kapoor, nel ruolo di Sameera, avida badante. In assoluto peggiore figura il terzo episodio, mentre una non ricercata ironia fa collassare il clima di mistero sul quale è formato il capitolo conclusivo. Nel complesso non male, ma dopo il sorprendente RRR e l'omonimo film del 2017 con Martin Freeman (sempre Netflix), il sentore della delusione si fa sentire. Voto: 5,5
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