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mercoledì 31 maggio 2023

Nostalgia (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/05/2023 Qui - Una storia forte alla base di tutto c'è, quello è innegabile, ma il film purtroppo è diluito con una lentezza estenuante (la passeggiata silenziosa di Pierfrancesco Favino all'inizio lunga un'eternità!) che offusca e appesantisce la storia vera e propria (la storia di un viaggio intenso e doloroso che porta il protagonista a riappropriarsi del proprio passato), che risulta quindi senza mordente e assolutamente prevedibile. Dal fatidico incontro col vecchio amico (non memorabile come scena) il film si sfalda e perde la sua veracità. In ogni caso meravigliosa e coraggiosissima Aurora Quattrocchi, interessante il personaggio di Francesco Di Leva, un prete impavido che mena e non le manda a dire, col suo seguito di ragazzi in motorino che sembrano usciti da Gomorra, ma che stavolta stanno dalla parte del bene, ed infine non assolutamente brutto il film stesso, un film (diretto da Mario Martone) pregevole ma non irreprensibile. Voto: 6

giovedì 30 giugno 2022

Qui rido io (2021)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/06/2022 Qui - Mario Martone è Mario Martone (anche se ad esser sincero è questo il suo secondo film che vedo, con Il giovane favoloso che non mi convinse abbastanza), la storia è piena di spunti interessanti e il personaggio di Eduardo Scarpetta si presta senz'altro a un biopic farcito di emozioni, colpi di scena e scandali, eppure Qui rido io funziona soltanto in parte. Sarà innanzitutto per la sceneggiatura che si spacca nettamente in due parti, narrando in un vertiginoso parallelo lo Scarpetta intimo e quello pubblico. Le vicende si accavallano ed è difficile comprendere esattamente tutto: forse qualche spiegazione in più sarebbe stata necessaria, vista la complessa situazione sia della famiglia allargata Scarpetta che della causa riguardante Il figlio di Iorio. E non convincono neppure certe scelte un po' drastiche, come le umiliazioni nei confronti di Vincenzo (poco motivate logicamente) o la rappresentazione di D'Annunzio assolutamente caricaturale. Sul lato estetico Qui rido io è un prodotto ben rifinito, forse persino troppo patinato, e le scelte di casting convincono appieno: in particolar modo Toni Servillo, sempre azzeccato. Un film che nonostante gli scricchiolii e la lunghezza sa comunque farsi valere, seppur modestamente. Voto: 5,5