giovedì 30 giugno 2022

Qui rido io (2021)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/06/2022 Qui - Mario Martone è Mario Martone (anche se ad esser sincero è questo il suo secondo film che vedo, con Il giovane favoloso che non mi convinse abbastanza), la storia è piena di spunti interessanti e il personaggio di Eduardo Scarpetta si presta senz'altro a un biopic farcito di emozioni, colpi di scena e scandali, eppure Qui rido io funziona soltanto in parte. Sarà innanzitutto per la sceneggiatura che si spacca nettamente in due parti, narrando in un vertiginoso parallelo lo Scarpetta intimo e quello pubblico. Le vicende si accavallano ed è difficile comprendere esattamente tutto: forse qualche spiegazione in più sarebbe stata necessaria, vista la complessa situazione sia della famiglia allargata Scarpetta che della causa riguardante Il figlio di Iorio. E non convincono neppure certe scelte un po' drastiche, come le umiliazioni nei confronti di Vincenzo (poco motivate logicamente) o la rappresentazione di D'Annunzio assolutamente caricaturale. Sul lato estetico Qui rido io è un prodotto ben rifinito, forse persino troppo patinato, e le scelte di casting convincono appieno: in particolar modo Toni Servillo, sempre azzeccato. Un film che nonostante gli scricchiolii e la lunghezza sa comunque farsi valere, seppur modestamente. Voto: 5,5

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