Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/06/2022 Qui - Chissà se Eiichirō Oda ha preso spunto da questo film per il suo
capitolo omonimo presente in One Piece, difficile crederci, è plausibile
invece che abbia preso solo il nome il prestito, dandogli tra l'altro
ed obbiettivamente lustro. Perché, diretto in modo medio da uno
specialista del poliziesco italiano come
Sergio Martino (che pure il thriller ha spesso considerato, ricordando
per esempio Tutti i colori del buio), questo film avventuroso
horror ha
sì dalla sua un ritmo
discreto e qualche buona ripresa, ma per il resto siamo dalle parti del
trash più puro, incontaminato. La recitazione è modesta, la messa in
scena è
sciatta, ma più per la povertà di mezzi che per incapacità, gli effetti
speciali sono davvero cheap ed a
volte sembrano volutamente di gomma. In questo senso, posso capire il
budget ristretto, ma se la comparsa degli esseri mi ha fatto fare una
grassa risata, un motivo ci sarà. Dovrebbero fare impressione, suscitare
una certa inquietudine, invece, questi uomini cernia, o giù di lì,
sembrano assemblati in quattro e quattr'otto (c'è un limite). La trama,
fitta di avventura e misteri esotici, fa sembrare il film
versione nostrana dell'Isola del Dr. Moreau ma il film nel
complesso è
poco riuscito, non tanto per gli effetti speciali dal sapore
piacevolmente artigianale, quanto per la sceneggiatura approssimativa
che affastella troppi temi, cadendo nel ridicolo troppo spesso. Insomma
nel complesso il film è di quelli che non reggono né il passo
dei tempo, né il buon gusto, ma che ha dalla sua simpatia e miseria,
comunque brutto. Voto: 5
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